Rivalorizzazione Terme delle Dolomiti | Lucio Boni

Il progetto paesaggistico di valorizzazione di Valgrande e della esistente attività termale nasce dalla volontà di sviluppare turisticamente un’area che fin dall’inizio del XIX secolo ha rincorso la sua vocazione di stazione termale attraverso la nascita di strutture diversificate, e attualmente si colloca strategicamente nel punto di collegamento del comprensorio sciistico di Padola di Comelico Superiore con gli impianti di Monte Croce e Sesto Pusteria. La nuova offerta sportiva, in fase di realizzazione, ha indotto lo studio approfondito di quest’area, priva di strutture ricettive e di servizio adatte alle nuove richieste turistiche, attraverso l’analisi e la progettazione dei 3 principali elementi caratterizzanti il nuovo sviluppo turistico: le Terme, la ricettività, la viabilità. La struttura termale è il punto focale dell’intero intervento attorno alla quale gravitano tutte le attività ricettive e di servizio. Il progetto prevede un inglobamento/rifacimento ed ampliamento delle attuali Terme delle Dolomiti; la nuova struttura dovrà ospitare in ambiti separati ma contigui e collegati tra loro la parte sanitaria esistente e la parte prettamente turistica che offrirà nuove piscine interne ed esterne, un’ampia area spa, zone relax, bar. Attorno all’attività termale baricentrica rispetto alle altre emergenze che le gravitano intorno sorgono 4 importanti strutture ricettive collocate su sedimi già edificati. La dorsale attuale che attraversa l’intero pianoro viene mantenuta come segno territoriale e da strada carrabile si trasforma in percorso pedonale che dall’inizio del comparto attraversa la grande corte compresa tra la struttura ricettiva 2 e le terme e accompagna il visitatore fino alle strutture 3 e 4. Lungo questo percorso disegnato dalla pavimentazione e all’illuminazione diversi collegamenti secondari portano alle attività desiderate: terme, strutture ricettive, autorimessa interrata, partenza bus navetta. Il presente progetto prevede la pianificazione di un’importante area inserita in un ambiente naturale pressoché incontaminato, lontano dalle strade di maggiore comunicazione, isolato rispetto all’area urbana e caratterizzato da contenute emergenze edificate. La necessità di dover inserire delle strutture con un’ampia capacità ricettiva (4 strutture alberghiere per un totale di 300 camere e un complesso termale di 2900 mq più un’autorimessa pubblica per 164 posti auto) ha condizionato le scelte progettuali in termini di definizione planivolumetrica degli edifici, scelta dei “materiali” e filosofia guida dell’intero intervento. L’intento perseguito è stato quello di creare dei volumi che seguono la conformazione del sito nel quale sono inseriti ed emergono da esso per un massimo di tre piani. L’altezza massima deriva dalla volontà di creare dei volumi che si rapportino con la preesistenza dell’ex albergo Vittoria, unica emergenza che viene completamente mantenuta.