Auditorium - Parco della Musica | RPBW - Renzo Piano Building Workshop

Rome / Italy / 2002

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Questo progetto si articola su tre sale di diversa capacità (2800, 1200 e 700 posti) e caratteristiche (principalmente la flessibilità d’uso) ed un anfiteatro all’aperto in grado di accogliere 3000 persone. La scoperta dei resti di un’antica villa romana ha reso possibile il rafforzamento del rapporto con il luogo. Il verde circostante è un’espansione del parco di Villa Glori.

L’auditorium di Roma è un complesso multi-funzione dedicato alla musica, che arricchisce il già vasto patrimonio culturale della città.
Elementi caratteristici del progetto sono tre “scatole musicali” che sembrano sospese al disopra di una vasta distesa di verde.
La notevole densità edilizia del centro storico di Roma rendeva impossibile costruire un edificio di tale dimensione. Il sito prescelto è costituito dalla parte pianeggiante che si estende fra le rive del Tevere e la collina dei Parioli, fra il villaggio olimpico realizzato per i Giochi del 1960, il Palazzetto dello Sport e lo Stadio Flaminio, progettato da Pierluigi Nervi.
Questo luogo decentrato aveva il vantaggio di essere in grado di accogliere e gestire grandi spostamenti di persone attraverso le vicine infrastrutture. Inoltre la realizzazione di costruzioni su questo spazio significava occupare un’area che, per lungo tempo, era stata una specie di frattura artificiale, un vuoto all’interno della città. La realizzazione dell’auditorium ha costituito quindi un elemento riparatore per il tessuto urbano. Lo spazio vuoto esistente è stato assorbito da un parco di circa 30.000 metri quadrati piantumato con 400 alberi. Tale vegetazione lussureggiante serve a collegare il quartiere Flaminio di Roma con la copiosa vegetazione dell’adiacente Villa Glori.
Le tre sale da concerto che formano la “Città della Musica” sono immerse in un mare di vegetazione che si apre per lasciare spazio all’anfiteatro, nucleo urbano che crea una quarta sala da concerti all’aperto e che è in grado di accogliere un pubblico di 3000 persone.

Ognuna delle tre sale da concerto (concepite come dei veri strumenti musicali) ha specifiche caratteristiche e fa tesoro dalle precedenti esperienze acquisite nel campo dell’acustica. Oltre ad essere separate dal punto di vista architettonico e funzionale, queste grandissime “scatole musicali” lo sono anche strutturalmente al fine di ottimizzare l’isolamento acustico. Ognuna di esse è dotata di impianto di registrazione.
L’utilizzo previsto per la sala da 2800 posti (Sala Santa Cecilia) è quello dei concerti sinfonici, con grande orchestra e coro. Il palco centrale, modulare, assicura visibilità perfetta e qualità sonora. Il volume di questa sala raggiunge il massimo livello qualitativo quanto ad acustica naturale e a partecipazione da parte del pubblico. Essa rientra, come accade per le maggiori e più famose sale da concerti, nella categoria di “un vigneto”, struttura che riproduce i tipici terrazzamenti dei vigneti.
La sala da 1200 posti (Sala Sinopoli) si caratterizza anch’essa per la sua flessibilità distributiva. La natura mobile del palco e dei posti, da sistemarsi secondo le necessità della rappresentazione, consente la precisa regolazione del tempo di riverberazione offrendo in tal modo la possibilità di accogliere una grande orchestra e coro, o spettacoli di balletto, o musica contemporanea.
La Sala Petrassi, ossia la sala da 700 posti, è dotata di fossa per gli orchestrali; è uno spazio flessibile, con pavimento e soffitto regolabili, e pareti di cui possono essere modificate le proprietà acustiche. I tre piani (due laterali ed uno superiore) che formano il palcoscenico, possono essere aperti completamente consentendo di modificarne la forma. Questa sala può ospitare opere, musica da camera o concerti barocchi, spettacoli teatrali nonché concerti di orchestre sinfoniche.

Tutti gli spazi dell’auditorium, interni ed esterni, sono stati concepiti in un’ottica musicale. Le sale prove (sia che siano da utilizzarsi da parte di un’orchestra sinfonica o di un solista) il foyer e l’anfiteatro all’aperto sono spazi totalmente dedicati alla musica sia per quanto ne riguarda la configurazione sia in relazione ai materiali utilizzati.
Le due sale prove principali (una solo per i complessi corali e l’altra che serve sia tali complessi che grandi formazioni orchestrali) sono state concepite in modo che i musicisti possano esercitarsi nelle migliori condizioni di acustica. Mediante l’impiego di elementi mobili e di tende acustiche è possibile ottenere una precisa regolazione del tempo di riverberazione per adattarlo alle necessità dell’azione musicale. Tali sale possono essere utilizzate anche quali studi di registrazione.

Nei cantieri di costruzioni di Roma accade piuttosto spesso che si rinvengano resti archeologici. L’inizio del lavoro di costruzione per l’auditorium è stato ritardato per un certo tempo al fine di consentire gli scavi archeologici di una villa romana risalente al 4° secolo d.C. scoperta durante gli scavi necessari a porre le fondamenta del progetto.
E’ stato pertanto deciso di variare il progetto iniziale modificando l’angolo fra i tre assi delle sale da concerto per comprendere un museo dei resti archeologici rinvenuti nel sito. Il complesso ospita anche un museo di strumenti musicali, uffici dell’auditorium ed una biblioteca specialistica.

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