LA NUOVA SCUOLA SOSTENIBILE | Andrea Magario

Proposta progettuale per una scuola dell'infanzia e di un sistema di spazi ludici Camparada / Italy / 2007

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LA SCUOLA DELL’INFANZIA
La nuova scuola dell’infanzia di Camparada è stata progettata secondo principi bioclimatici ed eco-sostenibili, rispettando i criteri di risparmio energetico, dettati dalle direttive europee e nazionali.
Tra le aree messe a disposizione dall’amministrazione pubblica locale è stata scelta quella adiacente alla nuova scuola elementare in costruzione, in maniera tale da creare un unico sistema scolastico che promuova la formazione dei bambini camparadesi dai 3 ai 10 anni.
La motivazione logistica si accompagna anche a criteri di economicità: un’ubicazione differente implicherebbe la realizzazione di percorsi d’accesso, fognature, reti idriche e illuminazione pubblica, oneri che vengono evitati scegliendo un’area già urbanizzata e ottenendo così un notevole risparmio.
L’edificio scolastico si sviluppa longitudinalmente secondo l’asse est-ovest. Le tre aule che ospitano le sezioni sono disposte in modo da avere la massima esposizione a sud, dove le facciate includono grandi vetrate che si aprono su serre addossate. Tra una sezione e l’altra sono collocati i blocchi degli spogliatoi e dei servizi igienici, autonomi per ciascuna aula.
Le serre sono concepite come spazi abitabili e vivibili, fruibili dai bambini a partire dall’autunno sino all’inizio dell’estate; costituiscono uno spazio filtro tra l’ambiente interno e quello esterno, che regola il microclima delle aule, garantendo in inverno apporti di calore che migliorano il bilancio energetico dell’edificio, e favorendo invece d’estate la ventilazione naturale (vedi memoria bioclimatica).
Sono dotate di infissi apribili, che garantiscono una buona aerazione degli ambienti e le mettono in comunicazione diretta con il giardino antistante, dove si prevede la piantumazione di specie autoctone.
Le serre, veri e propri giardini d’inverno, svolgono anche un’importante funzione didattica: ampliano i confini del mondo-aula, divenendo postazioni di osservazione, luoghi ove i bambini sperimentano, svolgono attività motorie, manipolative, artistiche, semplicemente giocano, luoghi che si dilatano verso l’esterno e il verde che le circonda, e riconducono gli elementi naturali al loro interno, sotto forma di piante, materiali e luce, offrendo una varietà di stimoli sensoriali che le rende spazi educativi, non solo elementi architettonici.
Un lungo corridoio collega l’atrio centrale e la mensa con le sezioni.
Si tratta di uno spazio non solo distributivo ma aggregativo, caratterizzato da un muro curvilineo di grande estensione, concepito come una grande quinta espositiva a disposizione dei piccoli camparadesi; quello stesso muro, che all’esterno è una parete verde, all’interno si accinge a ospitare i segni della creatività infantile, tramutando l’ambiente in una vera e propria galleria artistica e di libera espressione.
La luce gioca un ruolo importante: lo spazio espositivo è illuminato da due grandi lucernari posti nella copertura, che garantiscono la qualità della luce diffusa, e da tre nastri finestrati collocati nella parte alta del muro delle aule, esposti a sud e protetti dall’irraggiamento diretto mediante un sistema di brise-soleil.
Il grande atrio si trova nel settore sud-est e comunica direttamente con la mensa.
In questo caso l’esigenza principale è la flessibilità; i due ambienti, separati da pareti mobili, possono essere aggregati, qualora fosse necessario (per manifestazioni, spettacoli, riunioni). L’accesso avviene da due grandi vetrate, una a sud e una a est, protette entrambe da una pensilina aggettante che evita ai raggi solari di penetrare direttamente nei mesi più caldi. L’illuminazione è garantita, oltre che da chiusure trasparenti, da lucernari collocati nella copertura.
I locali destinati alla cucina, al collettivo e ai professori sono tutti situati a nord.
Presentano aperture limitate verso questo orientamento, al fine di evitare dispersioni nei mesi più rigidi e ammortizzare i venti freddi invernali che soffiano da nord-est, proteggendo in tal modo la zona della mensa.
Gli spazi di servizio hanno un accesso privato per il personale e le merci (pronte o da cucinare) destinate alla cucina. La sala dei professori, il deposito giochi e i bagni sono invece raggiungibili dal corridoio principale. Nel grande atrio si affacciano gli ambienti della segreteria e una piccola infermeria.

IL PARCO E GLI SPAZI LUDICI
La sistemazione della restante area messa a disposizione prevede la creazione di un sistema di attrezzature, spazi ed edifici con finalità ludico-ricreative.
Anche in questo caso l’approccio si è orientato verso un intervento di non invasione, bensì di integrazione nel tessuto urbano.
I limiti imposti dalla morfologia del lotto e dalla fascia di rispetto cimiteriale sono stati reinventati come spunto per una riqualificazione con obiettivi e interventi precisi: migliorare la qualità ambientale attraverso la creazione di un polmone verde e l’implementazione di percorsi ciclopedonali, soddisfare la richiesta di spazi aggregativi progettando strutture polifunzionali e spazi attrezzati, fornendo quindi alla comunità aree fruibili dove creare occasione di partecipazione sociale e culturale.
L’assetto prescelto integra in un parco facilmente accessibile e percorribile (due dei tre accessi sono carrabili e dotati di parcheggi), degli spazi definiti e autonomi, utilizzabili da utenze diverse per fini diversi, eppure in grado di creare un sistema spaziale coperto connesso con quello esterno (piazzale, anfiteatro, viali), mentre aree tematiche come l’area giochi per i piccoli, l’area relax e quella dedicata al fitness, affiancano i circuiti principali e secondari.
Il verde, lungi dall’essere una semplice quinta urbana, mira, pur nella sua ridotta estensione, alla promozione della biodiversità del territorio, laddove i vicini parchi vimercatesi e le aree protette lavorano per la conservazione della stessa. Vengono allora favorite per le piantumazioni le essenze autoctone quali il carpino (carpinus betulus), l’ontano (alnus glutinosa), il sambuco (sambucus nigra), alberi più longevi quali la quercia (quercus rubra) e l’olmo (ulmus minor), nonché alberi di piccole dimensioni e arbusti quali il corniolo (cornus mas), la sanguinella (cornus sanguinea) e il biancospino (crataegus monogyna).

Il bando del concorso d’idee, in quanto tale, non dava delle indicazioni precise su quali dovessero essere le specifiche funzionali e tipologiche degli spazi ludici. La nostra soluzione progettuale ha voluto risolvere quest’incertezza con la flessibilità degli spazi architettonici.
Sono stati pensati tre padiglioni identici, realizzati con elementi modulari, di 225 mq ciascuno, concepiti come spazi liberi e adattabili a molteplici usi e “varianti di gioco”: ludoteca, sala da ballo, spazio espositivo, sala conferenze. Una varianza tematica che dovrebbe risolvere la domanda di spazio della comunità camparadese: saranno gli abitanti del paese a decidere come utilizzare i loro nuovi edifici.
I tre padiglioni si dispongono attorno ad uno spazio centrale che forma una sorta di anfiteatro, metafora ideale di un “piccolo comune antico” che si raccoglie intorno al suo foro.
La scelta è indirizzata su un architettura di tipo High Tech e sul concetto di involucro, un unico elemento senza soluzione di continuità che funge da chiusura e da copertura. Nasce dall’accostamento di una serie di telai in legno lamellare, di forma quasi semiellittica, realizzati in più parti, controventati con delle barre in acciaio opportunamente conformate e giuntate.
Allo scheletro portante si aggiunge una pellicola di chiusura esterna, realizzata in vetro e sospesa alla struttura con un sistema di sospensori a ragno. L’involucro si completa con uno strato esterno di lamelle in legno orientabili, che hanno la funzione di riflettere la luce diretta del sole, montate su un opportuna intelaiatura in alluminio.
Caratterizza inoltre questo modello tipologico la totale assenza di strutture e di elementi impiantistici nello spazio interno dell’edificio. Essi sono situati all’esterno o al di sopra, oppure sfruttano lo spazio risultante fra estradosso e intradosso dell’involucro.
Il pavimento è sollevato rispetto al terreno, in modo che sotto passi l’aria: questa filtra anche all’interno, attraverso delle prese apposite, che si chiudono se necessario, e ivi circola per poi riuscire da altre aperture disposte sulla parete. All’interno di ciascun padiglione è previsto un blocco servizi.
L’apparato architettonico concepito in questo modo risulta disponibile nel modo più accentuato a subire le modifiche strutturali e distributive che di volta in volta si verificano le necessità senza che ne vengano alterati gli attributi qualitativi e la logica formale. L’edificio è flessibile, sia per il fatto che il modulo dato da due costoloni può consentire un espansione lungo una direzione, sia per l’assoluta libertà dello spazio interno.
Un notevole vantaggio economico deriva dal fatto che i “padiglioni del gioco” possono essere realizzati separatamente e in fasi successive, con un costo di progettazione univoco. Inoltre si potrebbe anche pensare di smontarli e riposizionarli da un altra parte. Una flessibilità totale.
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    LA SCUOLA DELL’INFANZIALa nuova scuola dell’infanzia di Camparada è stata progettata secondo principi bioclimatici ed eco-sostenibili, rispettando i criteri di risparmio energetico, dettati dalle direttive europee e nazionali.Tra le aree messe a disposizione dall’amministrazione pubblica locale è stata scelta quella adiacente alla nuova scuola elementare in costruzione, in maniera tale da creare un unico sistema scolastico che promuova la formazione dei bambini camparadesi dai 3 ai 10 anni. La...

    Project details
    • Year 2007
    • Client Comune di Camparada (MI)
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / multi-purpose civic centres / Kindergartens / Schools/Institutes / Multi-purpose Cultural Centres / Pavilions
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