MuMAC

Coffee Machine Museum Binasco / Italy / 2012

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Valerio Cometti+V12 Design and Paolo Balzanelli from Arkispazio have accepted the challenge thrown at them by "Cimbali Group" and designed "Mumac", the most important museum of the history of coffee machine in the world, an impressive way of celebrating the 100th anniversary of LaCimbali. Inside Mumac the prestigious Maltoni Collection and the Cimbali Group Collection are visible and can be enjoyed thanks to this impressive project that wants to be a homage to the history of such an important and culturally relevant business. [IT] Per celebrare il proprio centenario il “Gruppo Cimbali” ha deciso di realizzare un museo che ospiti le macchine da Caffè della prestigiosa Collezione storica di Enrico Maltoni, assieme alle proprie macchine attualmente esposte nello showroom aziendale. Nella primavera 2010, il management del Gruppo propone a Paolo Balzanelli e Valerio Cometti, rispettivamente titolari dello studio Arkispazio e V12 Design, di affrontare il progetto. Il Mumac si trova nello stabilimento di Binasco del Gruppo Cimbali all’interno dell’edificio precedentemente adibito a magazzino dei ricambi e si sviluppa su una superficie di 1.800 mq. Il tema del progetto è stato quello di creare un’architettura di pregio e fortemente caratterizzata, senza tuttavia celare completamente l’edificio esistente, anzi valorizzando la realtà industriale pienamente operativa nella quale è immersa. Per i visitatori del Mumac è stato creato un nuovo ingresso attraverso il quale si accede ad un’area delimitata da un articolato setto color caffè. La parete di fondo di tale setto è scandita da nove alberi che la dividono in 10 spazi uguali: dieci decenni che simboleggiano il secolo di vita e di successi de LaCimbali. Una nuova facciata in doghe di metallo curvilinee di color “rosso Cimbali”, ancorata all’edificio esistente, crea una sorta di grande parete ventilata che, con il suo movimento sinuoso, accompagna nel percorso il visitatore verso il grande serramento di ingresso. Questa delicata composizione di curve e controcurve, che vista dall’alto ricorda i caldi flutti dell’aroma del caffè che si sollevano dalla tazzina, si compone in modo riuscito con la geometria diagonale che sottende il progetto e che si ritrova come principio generatore della divisione degli spazi interni. Il serramento d’ingresso presenta un disegno scandito da elementi verticali, in riuscita contrapposizione con l’andamento orizzontale delle doghe metalliche. Balzanelli e Cometti hanno prestato grande attenzione all’illuminazione notturna, posizionando dei corpi illuminanti fra la parete in cemento esistente e la sinuosa facciata in metallo, si è riusciti ad illuminare la griglia regolare degli interstizi fra le doghe metalliche: un reticolo di luce che avvolge l’edificio, regalando energia e solennità. Da questo lato si può accedere sia all’area espositiva del Museo del Centenario, che all’Area Espositiva Temporanea, che sarà impiegata secondo un calendario di eventi e presentazioni. Il lato opposto dell’edificio, rivolto perciò a nord verso l’interno della proprietà industriale, prevede l’ingresso per i visitatori “Corporate”. Tale facciata presenta la medesima giustapposizione di doghe metalliche contro la facciata esistente, ma secondo una geometria differente, ovvero sfoggiando una suggestiva curvatura, estremamente ampia, interrotta al centro da due piani verticali convergenti, che vanno a formare l’area coperta dell’ingresso “Corporate”. Attraverso questo ingresso si accede ad un’area legata ad un impiego didattico, la cosiddetta “Area della Cultura del Caffè” dove il visitatore potrà prendere confidenza con le attuali macchine per il caffè de “LaCimbali” e capirne il funzionamento oltre a poter degustare la bevanda. Questo blocco si sviluppa in altezza su due livelli ed è incastrato tra l’area espositiva del Mumac e quella temporanea, diventando così una presenza vitale e dinamica grazie ad affacci e percorsi che volutamente restano visibili dalle rispettive aree espositive. I progettisti hanno, quindi, proseguito la loro attività di progettazione con l’allestimento interno, preoccupandosi di valorizzare il percorso espositivo e narrativo attraverso l’architettura e l’allestimento degli spazi museali. L’area museale propone un percorso ripartito in sei periodi storici, affascinanti scansioni cronologiche di un secolo intenso, durante il quale la macchina per il caffè è profondamente cambiata, accompagnando la cultura ed il costume della nostra società. L’architettura creata dai progettisti è fatta di percorsi chiari, aree museali dichiarate che fluiscono nella successiva attraverso dei restringimenti che elevano la tensione ed enfatizzano l’impatto visivo dell’area seguente. Prospettive curate e volontà di ricreare frammenti di decenni passati in modo garbatamente allegorico, sono due elementi che hanno caratterizzato il lavoro di Cometti e Balzanelli. Elemento forte del progetto, filo conduttore capace di legare tutte le aree espositive, è la presenza di fotografie di grandi dimensioni, 3.60 metri di altezza, lungo tutte le pareti perimetrali. Queste fotografie sono la metafora dei fotogrammi di un secolo ricco di successi e tragedie, eventi importanti al punto da meritare di diventare parte dell’architettura. Dal periodo Liberty, caratterizzato da un aereo controsoffitto e da affiche memoria di un’epoca lontana, l’architettura espositiva creata da progettisti, diviene severo colonnato fascista, in un gioco di linee ortogonali che vede coinvolti anche gli espositori in marmo scultoreo. Il ventennio degli anni ’50 e ’60 diventa la ricostruzione di un bar dell’epoca: uno di quei bar nei quali l’Italia si è fermata davanti a due campioni della bicicletta o ha ballato davanti ad un juke-box. In questo periodo così prolifico per il mondo delle macchine per il caffè, l’esposizione diviene un abbraccio, un’imponente struttura interamente a sbalzo supporta le macchine del periodo e le regala al visitatore nel loro splendore, grazie anche all’intuizione di adottare degli specchi per godere di entrambi i lati di queste macchine meravigliose. Volumi in moquette beige reggono i capolavori del design del finire degli anni ’60 e degli anni ’70: icone immortali, degna cornice di macchine per il caffè che crescono in complessità, pronte al grande salto dell’export. Ed è proprio l’internazionalizzazione il tema della quinta sala, dal scenografico abbraccio dato dalla gigantografia notturna di una Terra incapace di dormire. Minimali volumi in fibra di carbonio reggono le macchine che negli anni ’80 hanno iniziato a viaggiare, portando la cultura del caffè e del Made in Italy in tutto il mondo. Si giunge, quindi, ai giorni nostri: per l’ultima sala i progettisti hanno voluto un netto cambio di geometrie, colori e finiture. Lo spazio sembra smaterializzarsi, gli espositori rivestiti in resina bianca fuoriescono magicamente dal pavimento anch’esso in resina bianca: in quest’area si trovano le macchine più moderne, quelle del trionfo della tecnologia, quelle rivolte ad una società sempre più veloce ed attenta. Questa sala presenta una pianta ad anello, perché abbraccia un volume rosso a tutta altezza, vero fulcro visivo attorno al quale si snodano gli spazi dell’allestimento. All’interno di questo volume è ospitata un’installazione di grande forza espressiva: la nuova Cimbali M100, firmata da Valerio Cometti+V12 Design e presentata in concomitanza dell’inaugurazione del Mumac viene letteralmente “esplosa”, permettendo al visitatore di cogliere i contenuti tecnologici ed il livello di complessità di questa macchina, con un chiaro invito a riflettere sul percorso straordinario che la macchina per il caffè ha compiuto in questi cent’anni. Il progetto Mumac ha costituito un percorso estremamente stimolante per Cometti e Balzanelli, che hanno così avuto ulteriore opportunità di rinsaldare il loro sodalizio professionale. La complessità del progetto, sviscerato e “disegnato” fin nei minimi dettagli, ha richiesto un lavoro impegnativo, al limite dell’ossessione, ricompensato, però, dalla consapevolezza di aver dato forma, grazie al coraggioso investimento del Gruppo Cimbali, ad un Museo che contribuirà a raccontare un fenomeno straordinario, fatto di tecnologia e romanticismo, investimenti ed italianità: la macchina per il caffè.
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    Project details
    • Year 2012
    • Work finished in 2012
    • Client Gruppo LaCimbali
    • Status Completed works
    • Type Museums / Associations/Foundations
    • Websitehttp://www.mumac-espresso.com/
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