VENETO E NUOVE PROVINCE | GIORGIO BEDIN

VENETO E NUOVE PROVINCE La fluidità della materia autorizza a dare un contributo alla nuova problematica. La linea di ragionamento inizia da una individuale prospettiva di lettura del territorio. Entrando subito nel merito, visto che è necessario ridurre le spese nella Pubblica Amministrazione, nel fare questo è bene però non trascurare la percezione, la geografia e le potenzialità di un’area. Mi riferisco ad un legame forte che lega gli abitanti della Provincia di Treviso a quella di Belluno e di Venezia. Se non altro per un’ importante mobilità turistica, e quindi di conoscenza, che corre lungo l’asse Venezia-Dolomiti e viceversa e, di conseguenza, di un legittimo senso di proprietà comune alle tre Provincie nei confronti delle Dolomiti da una parte e delle unicità architettoniche e artistiche di Venezia dall’altra. Credo non sia necessario dilungarsi oltre, in quanto, tutti gli abitanti delle tre Province capiscono immediatamente il senso del mio messaggio e sono in grado di trovare centinaia di ulteriori motivazioni a sostegno del valore di esso. Bene. Allora un’unica grande Provincia somma delle tre, la provincia di BELLUNO-TREVISO-VENEZIA. L’Adriatico e Venezia che si uniscono alle Dolomiti sulla linea del Piave. Un continuo di paesaggi e risorse storiche, geografiche e artistiche, ecc. ecc. che non ha eguali al Mondo. Tutta l’area trarrebbe grandi vantaggi da questa offerta e da questa immagine veramente Unica. Grandi vantaggi, dunque, anche se bisogna tener presente che le competenze assegnate alle nuove Province non consentiranno di spaziare in tutte i settori di programmazione, molti dei quali, è giusto rimangano in capo alla Regione o al Governo Centrale. La sede delle nuova Provincia? Cade nel baricentro e, guarda caso, li si trova una Grande sede appena approntata e, a quanto sembra, ora sovradimensionata per la sola Provincia di Treviso: il complesso edilizio del Sant’Artemio. In parallelo, e con le medesime motivazioni, meglio, però, se avvalorate dai residenti in quell’area, le tre Province di Vicenza, Padova e Rovigo, possono costituire la seconda grande Provincia Veneta. Unire ,anche qui, l’Adriatico presso la foce del Po all’altopiano di Asiago con il baricentro collocato a Padova, apre la strada a molte considerazioni favorevoli alla costituzione della nuova Provincia di PADOVA-ROVIGO-VICENZA. Considerazioni, parallele e altrettanto forti di quelle che sostengono la proposta di formazione della Provincia di BELLUNO-TREVISO-VENEZIA. Rimane Verona. Ma per essa, la ridotta dimensione territoriale e demografica rispetto alle altre due, è assolutamente compensata dalla sua collocazione strategica quale crocevia di collegamento lungo i quattro punti Cardinali, intuitivamente di enorme importanza. Inoltre, l’Aeroporto, la Fiera, l’Università, l’Arena, ecc. ecc. possono fornire il peso mancante rispetto alle altre due. Da sette Province, ora slegate fra di loro e di difficile lettura, a tre “grandi” Provincie altamente significative e caratterizzate nei termini descritti. Un atto di buona volontà da parte dei Veneti ad assecondare la necessità del controllo della spesa? Non solo, contemporaneamente anche un grande ritorno di immagine, per le tre Provincie BELLUNO-TREVISO-VENEZIA, PADOVA-ROVIGO-VICENZA e VERONA e per tutta la Regione Veneto che le dovrà coordinare. Risultati, quindi, sia sul fronte della minor spesa sia, sulle nuove e vaste potenzialità conseguenti al riequilibrio territoriale e, in definitiva, occupazionali. Montebelluna, 05.11.2012 Giorgio Bedin [email protected] Montebelluna 0423.24593 348.2306616