Concorso di idee per complesso scolastico

La zona suburbana oggetto dell’intervento è prospiciente una dolce collina, da essa si ha nitida la visione della situazione dei luoghi: case rade e piccoli nuovi insediamenti abitativi, il cui linguaggio architettonico è vario ed articolato, privo di senso unitario. Essendo l’intervento quantitativamente molto consistente, al di la della qualità architettonica che potrebbe avere un nuovo progetto, si è ritenuto che un grande corpo di fabbrica tradizionale con le sua ampie facciate fosse fuori scala, un presenza disomogenea, una disarmonia dovuta ad una ulteriore presenza di costruito laddove, invece, a nostro avviso c’è bisogno di una pausa o di una diversa modalità insediativa. A tal fine, il progetto si è posto l’obbiettivo di intervenire lasciando un’impronta poco impattiva sul territorio; si è quindi pensato di far nascere una piccola, dolce collina artificiale, quasi una propaggine di quella naturale, come se ci fosse stata una nuova “corrugazione” del terreno, che abbia increspato la superficie naturale dandoci la possibilità di lavorare sotto questa increspatura per inserirvi i corpi di fabbrica del complesso scolastico. Caratteristica principale del progetto è quella di mantenere il più possibile il terreno naturale, piantumato a verde, lasciando intuire il costruito, pur senza cercare una esasperata mimesi, peraltro impossibile. Si è voluto che l’opera progettata fosse in continuità con il verde pubblico che lambisce la via Flaminia: la copertura del manufatto diventa la prosecuzione e l’ampliamento di tale verde pubblico, che quindi non ha più come limite il parcheggio pubblico, passando così dalla condizione di giardino urbano a quella più ampia di parco urbano. Pertanto la collina artificiale è per il giardino una estensione, permettendo allo sguardo di andare in profondità. Dalla copertura del manufatto piantumata a prato, sono state estradossate le arcuate travi longitudinali per caratterizzare il territorio con il loro ritmo e la loro scansione; quasi uno spartito che, se ripreso come tracciato generatore del futuro giardino pubblico, amplificherà l’armonia dell’insediamento, evitando che esso possa essere una sequenza disarticolata di episodi.