Progetto di un Complesso Parrocchiale | Stefano Cosanti

Martina Franca è una città in provincia di Taranto sviluppatasi a partire dal XII sec. per poi raggiungere il massimo splendore architettonico nel XVI sec. tanto da guadagnarsi l’appellativo di “città barocca”. L’area scelta per la progettazione del centro parrocchiale è un’area inedificata nelle immediate vicinanze del centro storico ed è servita da un percorso territoriale che collega Martina Franca alla vicina Locorotondo, oltre il quale si diparte la stupenda Valle d’Itria. Per tutti questi motivi un edificio a carattere “Polare” si integra perfettamente con il contesto. Il progetto stesso cerca di interagire con il contesto circostante attraverso una serie di scalinate, necessarie a superare il forte salto di quota dovuto alla pendenza del suolo, cercando così di riammagliare le parti di città divise da questa lacuna nel tessuto. Questo nuovo percorso divide il complesso parrocchiale in due parti: una più pubblica, con l’Auditorium, il centro accoglienza e un teatro all’aperto, ed una più privata, più chiusa, quasi fosse una rivisitazione moderna di una certosa. Gli edifici del complesso parrocchiale presentano un prospetto molto permeabile, costituito dall’intelaiatura in calcestruzzo armato con pigmento bianco e tamponatura in pietra strombata, giocando così con l’effetto plastico creato dall’ombra sulla muratura. L’edificio ecclesiastico rivolto verso la valle d’Itria si relaziona con il barocco locale e lo rielabora in chiave moderna, proponendo una pianta ellittica e una complessa articolazione muraria. La copertura, a forma di cupola ribassata, è arricchita da nervature che decorano la cupola stessa, oltre ad irrigidirla. Essa è sostenuta da delle vere e proprie scatole di muratura armata, legate tra loro. Fondamentale è la ricerca della luce, che arriva dall’alto, ma ben filtrata da elementi di tamponatura intagliati con dei simboli religiosi. Le finestrature invece sono schermate da una serie di colonnine sfalsate tra di loro, prendendo spunto dalla facciata della chiesa di San Giovanni al Gatano di Saverio Muratori. Lo sviluppo verticale dell’edificio ecclesiastico restituisce le giuste proporzioni e lo rende un landmark per il territorio circostante. Il campanile, vero simbolo di richiamo dei fedeli, è costituito da un basamento in muratura e schermato da un brise soleil.