Centro Civico Polifunzionale Roberto Gritti

Il Centro Civico Roberto Gritti si trova in posizione baricentrica tra il centro storico e la nuova espansione cittadina ed è un edificio su due livelli che comprende la sede della Biblioteca Civica, un Auditorium, uffici, spazi associazioni, Scuola di danza e di teatro, Asilo nido, bar, locali accessori ed un parcheggio interrato. Il tessuto urbano di Ranica presenta una forte prevalenza di edificato frammentato e rarefatto in cui l'area di progetto, che si trova in corrispondenza di un grande vuoto centrale, diventa una cerniera urbana in grado di connettere i brani di città limitrofi. In questo senso, le aree di risulta sono state valorizzate e integrate nel nuovo sistema e le strutture a valenza pubblica presenti sull'area sono ora in grado di interagire grazie al sistema di spazi aperti ad esse connessi. Obiettivo del progetto è stato quello di razionalizzare il rapporto dell'intero nucleo di attività con il centro cittadino e il sistema della viabilità. L'accento, in particolare, è stato posto sul ruolo degli spazi aperti e sul progetto del "suolo" in quanto area pubblica liberamente accessibile da tutti e in grado di attrarre flussi di utenti e di cittadini nei diversi orari della giornata. La riflessione sul concetto di piazza e di attraversamento dello spazio pubblico ha innescato il processo generativo del "suolo". Storicamente, la piazza nelle nostre città è, in genere, definita dai limiti visivi e fisici degli edifici che la circoscrivono e la sua rilevanza all'interno dell'immaginario collettivo è determinata dalla presenza di una istituzione. Con questo progetto si è cercato di ibridare la netta distinzione tra il pieno (edificio) e il vuoto (la piazza), aprendo l'edificio pubblico alla vita della città e quindi accogliendo i flussi di attraversamento pedonali che penetrano fin dentro la massa edilizia, sollevata dal suolo. L'idea della piazza quale cuore del sistema fa sì che essa sia non solo un elemento circoscritto dall'edificato, ma una grande piastra orizzontale omogenea, una sorta di "vassoio" su cui sono organizzati i vari edifici di interesse pubblico e sulla cui superficie il disegno degli spazi pubblici è fluido ed articolato. Il "vassoio" connette tutti i programmi funzionali previsti nel progetto restituendo una chiara configurazione d'insieme. Il Centro Civico è organizzato su due livelli e, perimetralmente, il livello superiore aggetta fortemente rispetto a quello inferiore. L'idea è quella di un grande volume compatto che appare sospeso rispetto al livello della piazza e sotto il quale il disegno degli spazi aperti si insinua e si fonde con il sistema degli accessi e degli spazi interni. Il piano inferiore dell'edificio è, infatti, caratterizzato da una forte permeabilità dell'attacco a terra e notevole è l'importanza che assumono gli spazi di intermediazione e di passaggio tra interno ed esterno. Tra questi una sorta di 'galleria', baricentrica e parzialmente aperta al cielo, divide l'edificio in due grandi settori, la Biblioteca verso il centro cittadino e le altre attività verso l'area di espansione. Sul perimetro altre due grandi bucature risultano delimitate dal fronte dell'edificio che prosegue senza interruzioni: qui convergono i flussi di ingresso al Centro e si trovano collocati i punti di accesso. Internamente due corti aperte al cielo perforano il grande volume sospeso portando aerazione e luce naturale al piano terreno: una corte è direttamente accessibile e fruibile dalla Biblioteca, l'altra dall'asilo nido. La differenziazione del volume che 'galleggia' rispetto al piano viene perseguita anche differenziando i materiali di rivestimento delle facciate ai due livelli. Mentre il volume inferiore è caratterizzato da pareti intonacate con grana grossa, quello superiore si caratterizza per una differente matericità. Al primo piano lastre di policarbonato alveolare sono state utilizzate come rivestimento sia delle parti in muratura che di alcune parti vetrate. In corrispondenza delle bucature perimetrali il policarbonato è visibile su entrambe le facce e la faccia interna è caratterizzata dall'uso del colore, percepibile in trasparenza anche dall'esterno. L'idea è quella di ottenere un volume omogeneo e monomaterico in cui si intuiscono, in profondità e in modo sfumato, alcune aree colorate che identificano i punti di ingresso. Alla semplicità e compattezza del volume esterno corrisponde una notevole complessità degli spazi interni: tale complessità, pur garantendo una chiara distribuzione delle attività, si esplicita nella creazione di una sorta di scenario urbano. I volumi che racchiudono gli spazi principali della biblioteca, infatti, sono tutti leggibili come forme geometriche tridimensionali che organizzano il percorso riproponendo, in un interno, un'articolazione analoga a quella della città. Nell'ampio spazio a doppia altezza della biblioteca le diverse aree funzionali appaiono come volumi indipendenti e di differente altezza collegati in quota da passerelle leggere e tutti in forte rapporto visivo con lo spazio esterno del patio centrale. Gli spazi di collegamento tra le aree si configurano non come semplici momenti di passaggio ma come luoghi urbani in cui sostare e da vivere.