Complesso Conventuale di Santa Maria del Gesù

Premio Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana 2012 - finalista Modica / Italy / 2011

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Il complesso conventuale di Santa Maria del Gesù, sede della comunità di Francescani Osservanti che nel 1478 si insediò a Modica, è senza dubbio uno dei più interessanti, e meno conosciuti, esempi di architettura religiosa siciliana risalente al XV secolo. Dopo l’Unità d’Italia il convento viene destinato a Carcere, destinazione che in parte ancora mantiene. I lavori suddivisi in due interventi riguardano principalmente in un primo tempo la realizzazione di nuove coperture protettive dei resti delle cappelle gotiche e dell’aula basilicale della chiesa utilizzate come discariche per decenni. Per la ridefinizione della qualità spaziale delle coperture delle cappelle si è lavorato privilegiando il tema della luce naturale e quello del disegno delle strutture. Le cappelle separate dalla chiesa erano coperte originariamente da volte gotiche a crociera, così la forma delle nuove coperture a otto falde ne riprende la geometria elementare originaria. L’idea di usare dei profilati in acciaio e lastre di rame ossidato tende invece a rendere più astratto il rapporto tra il nuovo intervento e la complessa stratificazione esistente. All’esterno una muratura intonacata in cocciopesto unifica la parte disomogenea sommitale delle vecchie strutture delle cappelle. La nuova muratura arretra rispetto al filo esterno della preesistenza quasi come fosse il proseguimento del nucleo interno dell’emplecton. Un taglio lineare, soluzione di continuità tra strutture murarie e coperture, permette la penetrazione di luce diffusa che illumina dall’alto le cappelle, fondendosi ai fasci di luce solida provenienti dalle antiche finestre laterali. Durante i lavori sono state ritrovate e messe in evidenza numerose tracce della prima fase quattrocentesca. Per le lacune e le parti manomesse in epoca recente è stato usato un intonaco in cocciopesto, come superficie astratta e neutrale. Le scelte per la soluzione della nuova copertura dell’aula basilicale sono in gran parte determinate dallo stato di rovina in cui si trovava. Constatata la impossibilità di ricostruire il tetto a due falde originario, la scelta adottata è stata quella di creare un nuovo sistema di copertura che evocasse dall’interno la spazialità barocca originaria, realizzando così una struttura voltata con centine in legno lamellare impiantate sull’originario piano di imposta. Le grandi travi in lamellare, lasciate a vista, trattengono nella qualità materica della duttilità del legno, il concetto di una sagoma che si adegua alle deformazioni dimensionali preesistenti dell’antica struttura della navata. All’esterno la copertura è realizzata invece con lastre grecate di rame ossidato che, nella sua forma a botte, viene a configurarsi come una sorta di estradosso di volta lasciato a vista. Il secondo intervento completato all’inizio del 2011, ha puntato principalmente al completamento dei restauri della chiesa, al recupero del chiostro monumentale e al ripristino della relazione diretta tra il complesso conventuale e lo spazio urbano antistante, prima negata dalla destinazione a carcere. Le pareti della chiesa, essendo state esposte alle intemperie per diversi decenni versavano in uno stato di degrado notevole. Partendo da tale grave stato di degrado si è cercato di ridare un’immagine omogenea generale e gli interventi sono stati diversificati a seconda del materiale e delle superfici sulle quali si è intervenuti. R.U.P.: Fulvia Caffo (1a fase), Giorgio Battaglia (2a fase) Ricerche storiche: Marco Rosario Nobile Strutture: Antonino Russo (1a fase), Roberto De Benedictis (2a fase) Impresa: '>http://F.lli'> Piazza Costruzioni, (1a fase); COGEFIN S.p.a, (2a fase) Restauri lapidei e pittorici: Scalisi - Geraci Restauri
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    Project details
    • Year 2011
    • Work finished in 2011
    • Client Soprintendenza ai BB.CC.AA., Ragusa, Regione Sicilia, Dipartimento Protezione Civile (2a fase)
    • Status Completed works
    • Type Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of Works of Art
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