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Riqualificazione del sistema dei parchi urbani. Cirié Cirié / Italy / 2012

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Incrementare la vivibilità di una città non è certamente cosa semplice, soprattutto dal momento che ci si trova ad interagire con un tessuto urbano fortemente consolidato nel tempo. Le abitudini cambiano e la società di pari passo con esse. Oggi ci ritroviamo a vivere in città che hanno subito nel corso del tempo tutte le rivoluzioni che si sono succedute e che hanno profondamente cambiato lo stile di vita di chi le popola, determinando esigenze diverse a cui le città hanno dovuto inevitabilmente adeguarsi. Questa trasformazione ha portato ormai ad una situazione che ben si discosta dalle reali necessità dei cittadini, i quali chiedono luoghi dove poter passeggiare, aree verdi incontaminate dove potersi riposare e dove poter far giocare i propri figli, lontano dallo smog e dal caos tipico dell’ambiente urbano. Ciononostante permangono delle esigenze inconfutabili, come la necessità di spostarsi rapidamente ed in maniera sostanzialmente indipendente. Tutto ciò ha portato ad una realtà in cui il mezzo di trasporto maggiormente utilizzato è la macchina privata, e dove i parchi e le aree verdi sono oasi sparse qua e là senza connessioni con la natura vera e propria, quella a cui le strade ed il tessuto urbano hanno rubato lo spazio vitale. Ma l’uomo appartiene alla natura e da qui nasce l’esigenza di riallacciare il legame con quest’ultima, tornando a convivere con essa, godendo di quei benefici che solo la natura può fornirgli ma che ormai sembrano chimere irraggiungibili. Bisogna quindi trovare il modo per riutilizzare ciò che abbiamo costruito nel corso dei secoli, trasformandolo e plasmandolo, facendo coesistere significativamente una componente ecologica forte e caratterizzante, che sia protagonista attiva nella pianificazione della città e non più semplice elemento passivo di abbellimento paesaggistico. La natura deve essere parte integrante della città e della vita di ogni cittadino, che deve viverla e non solamente ammirarla. Seguendo questo principio abbiamo immaginato un’idea di sviluppo del verde che si concretizza con interventi mirati non solo ad incrementarne la consistenza, che comporterebbe un’azione meramente fine a se stessa, ma volti alla creazione di una infrastruttura verde. Proprio come i princìpi fondatori dell’idea delle “parkways” americane di fine ‘800, l’idea cardine del nostro progetto si basa sul concetto del verde che non si pone in lotta con il tessuto urbano, ma ne diventa partecipe ed anzi, primo protagonista. Il verde non può e non deve essere slegato dal contesto urbano, ma si deve insinuare in esso, creando un complesso sistemico di collegamenti che permetta ai cittadini di viverlo realmente utilizzandolo quotidianamente. Da qui l’idea di affiancare la natura alla rete infrastrutturale per eccellenza delle città: le strade. Il parco non è più un’area isolata e chiusa verso l’esterno, ma è costituito da una vegetazione e da percorsi esclusivamente pedonali/ciclabili che si affiancano alle strade, mitigando l’azione inquinante di queste, ricreando un paesaggio più naturale, ma soprattutto creando dei percorsi a misura d’uomo. Proprio questi percorsi danno vita ad un verde dinamico, che si presenta più contenuto nel momento in cui si affianca alla rete viaria, per poi espandersi completamente entrando dentro un’area verde di grandi dimensioni. In questo modo si riescono a collegare tutte quelle aree verdi, frutto di un’urbanizzazione di concezione passata, creando un percorso continuo che, all’occorrenza, si restringe e si espande. Questo permette sia di infittire notevolmente il verde che di mantenere un sistema distributivo basato sulle strade, proprio grazie alla dinamicità del sistema stesso. Nel nostro progetto, infatti, in taluni casi coesistono pedoni, bici, verde e vetture, in altri gli spazi sono ad uso esclusivo dei pedoni, mentre in altri ancora lo spazio occupato dalle auto viene invaso dai pedoni in determinate occasioni (ad esempio i giorni festivi) per poi tornare allo stato iniziale. Per poter creare dei percorsi che si adattino a questa multifunzionalità, abbiamo impiegato una pavimentazione in listoni di pietra disposti a tolda di nave, che si aprono in taluni punti per lasciare spuntare la vegetazione. Questa scelta, oltre che dare una continuità coordinata su tutta l’area d’intervento, permette di inserire il verde in qualunque punto senza dover impiegare strutture apposite, semplicemente è la natura che fuoriesce dal costruito laddove la pavimentazione si apre e quindi seguendo un disegno unitario che armonizza l’intero intervento. Analogamente in altre zone i listoni si aprono ed il vuoto creato viene riempito con delle pietre bianche, in modo da creare delle barriere visive che delimitano il passaggio dei veicoli salvaguardando l’incolumità dei pedoni. Tutti questi accorgimenti da soli però non bastano a creare una nuova infrastruttura verde, il rischio rimarrebbe quello di ritrovarci in pochi anni con delle macchie di vegetazione qua e là, lasciate al loro destino, e senza che alcuno rispetti quelle che sono le aree destinate esclusivamente ai pedoni o alle bici. Per risolvere questo problema ci sarebbero due possibilità: spendere soldi per la manutenzione e contemporaneamente sanzionare chi non rispetta le regole, oppure incrementare l’interesse dei cittadini e lasciare che sia proprio questo a far funzionare il sistema come se avesse una vita propria. Quest’ultimo principio è quello che abbiamo voluto applicare nel nostro progetto, visto anche l’insuccesso che negli anni abbiamo potuto notare nell’adozione della prima scuola di pensiero. L’obbiettivo che ci siamo posti, parallelamente alla creazione della rete verde, consiste nel creare un qualcosa che venga realmente utilizzato dai cittadini, che serva davvero proprio a loro che saranno coloro che dovranno convivere ogni giorno con le scelte che siamo chiamati a prendere a tavolino. Per raggiungere questo ambizioso obbiettivo, abbiamo optato per percorsi pedonali comodi, con particolare attenzione ai collegamenti, in modo che possano davvero essere utilizzati in alternativa alle macchine perché, come ci insegnano alcuni paesi del nord Europa, questo non solo è possibile, ma è il futuro. Ovviamente lo stesso identico discorso ha riguardato parallelamente le piste ciclabili, dove abbiamo adottato una segnaletica orizzontale a pallini arancioni, che si distingue dalla classica segnaletica e concentra maggiormente l’attenzione dell’osservatore. Sempre secondo quest’ottica, oltre ad aver creato una connessione tra i percorsi ciclabili, abbiamo pensato ad un parcheggio per le bici di fronte alla stazione coperto da una pensilina dalla forma suggestiva. Tutti accorgimenti che secondo il nostro pensiero cercano di incentivare l’utilizzo di un mezzo di trasporto alternativo alla macchina e molto più ecologico, ma che solamente se agevolato può prendere piede nel nostro paese come avviene già da anni in altri paesi europei. Analogamente abbiamo pensato ad una struttura di “bike sharing” proprio di fianco al parcheggio delle bici, in modo che chiunque arrivi con il treno a Cirié possa avere a disposizione un mezzo ecologico da poter utilizzare per spostarsi rapidamente nella città. Oltre a ciò abbiamo cercato di capire cosa potrebbe essere utile al cittadino per essere incentivato a vivere lo spazio pubblico con maggiore interesse, e abbiamo pensato che le esigenze cambiano in base all’età: quando si è bambini si vuole giocare, quando si è più grandi si cerca un luogo di incontro ed il gioco continua a non mancare, da adulti poi si opta per qualcosa di più rilassante, e da anziani si cercano spazi sicuri che siano luogo di aggregazione lontani dal caos. Sulla base di queste considerazioni, alcune delle aree progettate sono state pensate privilegiando maggiormente gli interessi di alcune fasce di età piuttosto che altre, in modo da soddisfare le esigenze di tutti i fruitori. Nel parco di Villa Remmert nasce quindi una zona più legata alle attività sportive, così come Piazza D’Oria cambia aspetto e diventa luogo di incontro per i giovani “under 35”, specialmente durante il periodo serale e notturno, oppure Via Alfieri diventa in parte completamente pedonale dando il via ad un percorso educativo utile ai più piccini. Anche elementi di arredo, come i pannelli traforati in acciaio COR-TEN, assumono funzioni diverse in base alla loro collocazione: utili per il gioco del nascondino, sempre in Via Alfieri, o per mostre temporanee nel più tranquillo giardino D’Oria. Questa scelta favorisce, inoltre, l’aspetto economico, perché anche in questo caso diventa fondamentale attirare l’interesse di operatori privati e ciò è possibile curando proprio gli interessi dei fruitori e popolando uno spazio pubblico altrimenti deserto. Così facendo, abbiamo ipotizzato la collocazione di bancarelle per le fiere lungo tutto il viale di Corso Martiri, oppure attorno a Piazza D’Oria durante la sera, per offrire un servizio ai fruitori della zona “under 35”. Anche il concetto di manutenzione rimane indissolubilmente legato all’attrazione dei cittadini, infatti, abbiamo pensato ad alcune parti di verde che possono essere curate direttamente dai giovani studenti secondo gare tra classi/scuole da organizzarsi lungo l’intero anno scolastico, oppure a zone a cura di vivai privati con la possibilità di fare pubblicità alla propria attività. Tutto ciò è stato visto nell’ottica di ridurre quasi a zero i costi della manutenzione e di ammortizzare con il tempo i costi dell’intervento. Ciò che maggiormente abbiamo cercato di realizzare con il nostro progetto è l’idea di uno spazio pubblico che venga vissuto realmente, sia perché bello e piacevole e sia perché utile in qualunque frangente ed a qualunque età. Un’idea in cui crediamo e che sogniamo per il futuro delle nostre città, dove ci piace immaginare di poter vivere la natura senza che questo rimanga un’utopia.
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    Incrementare la vivibilità di una città non è certamente cosa semplice, soprattutto dal momento che ci si trova ad interagire con un tessuto urbano fortemente consolidato nel tempo. Le abitudini cambiano e la società di pari passo con esse. Oggi ci ritroviamo a vivere in città che hanno subito nel corso del tempo tutte le rivoluzioni che si sono succedute e che hanno profondamente cambiato lo stile di vita di chi le popola, determinando esigenze diverse a cui le città hanno dovuto...

    Project details
    • Year 2012
    • Client Comune di Cirié
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Urban Renewal
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