concorso per la progettazione del Terrapieno Sud di Bergeggi

Il contesto attuale è il risultato di importanti opere portuali alla scala territoriale che hanno modificato profondamente il carattere e l’identità dei luoghi preesistenti. Mutamenti paesistici e ambientali legittimi e condivisibili che hanno potenziato e sviluppato tutte quelle attività portuali fondamentali per l’economia regionale e locale. Ma seppure nobili e virtuosi gli interventi infrastrutturali hanno segnato negativamente il territorio e purtroppo, come accade spesso in Italia, la progettazione di tali opere non contempla soluzioni di mitigazione e di valorizzazione architettonica. Allo stato attuale l’area si presenta particolarmente problematica con l’area portuale separata dalla spiaggia di Bergeggi da un grande parcheggio sterrato, piastra recuperata al mare e parte del nuovo profilo portuale. La spiaggia che un tempo si estendeva longitudinalmente lungo la strada Statale Aurelia è oggi limitata dai sassi di protezione della diga portuale per poi distendersi e ampliarsi verso Bergeggi. La vegetazione mediterranea spontanea che divideva la spiaggia dalla strada è pressoché scomparsa con la conseguente accentuazione della frattura tra l’aspra collina ancora selvaggia e le infrastrutture viarie e portuali. In un contesto così problematico e contraddittorio il progetto di una nuova infrastruttura, capace di potenziare ulteriormente l’area portuale e nello stesso tempo salvaguardare e ricostituire l’antica armonia tra la costa e il mare, deve essere concepita come un’architettura concepita alla scala paesistica. Le configurazioni architettoniche in questo caso non sono più concepite secondo l’ordine tettonico dell’edificio tradizionale, ma secondo regole empiriche che traducono le funzioni materiali (percorsi , luoghi collettivi, ecc.) e immateriali (la ricerca di una nuovo rapporto con l’identità mediterranea) nelle diverse declinazioni formali. Il progetto, ci sembra, non possa prescindere dall’immaginario collettivo dei locali e dei bagnanti, in queste spiagge in gran numero savonesi e vadesi, che nostalgicamente ricordano l’asprezza dei luoghi di un tempo.