scuola materna a Cazzago San Martino | Giacomo Sasso

concorso di idee Brescia_Cazzago san Martino / Italy / 2009

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L' edificio prende forma dallo studio della posizione del sole rispetto al sito, dal rapporto con gli spazi verdi esistenti, dalle relazioni tra gioco e didattica, dal contesto edilizio esistente, dall' attribuzione di valore alla comunicazione sia fisica che visiva tra gli ambienti vitali della scuola materna e dall' individuazione delle possibili connessioni tra i precedenti differenti aspetti. Lo sviluppo deriva parallelamente da un' approfondita contestualizzazione all' interno della normativa di riferimento, per quanto riguarda sia l' edilizia scolastica per il dimensionamento e posizionamento degli ambienti, sia le norme igieniche relative a spazi di servizio, quali cucine e servizi igienici, e per ciò che concerne la sostenibilità energetica ed ecologica dell' edificio. Il sito come luogo naturale, spazio aperto e libero, è associato all' elemento ludico legato alla condizione stessa dell' età dei futuri utilizzatori dell' edificio; il gioco rappresenta la libertà espressiva ed è mezzo fondamentale per l' apprendimento di comportamenti sociali ed educativi. Inizialmente si protegge il sito, ovvero la natura, ovvero il gioco, a nord, con un muro, che da un lato crea la necessaria barriera ai venti freddi, dall' altro delinea un primo elemento di confinamento degli ambienti che comporranno la scuola. L' analisi del tessuto urbano e della viabilità porta all' individuazione di un' area in prossimità dell' incrocio viario a sud-est, che identifica il rapporto tra progetto e contesto, delineandosi come elemento di collegamento tra l' ambiente scolastico, didattico e l'ambiente famigliare; si formano così due poli, due limiti del progetto: da un lato il muro, dall' altro l' ingresso e quindi la piazza pubblica determinata dalla presenza della struttura scolastica. La reciproca localizzazione sul sito della piazza e della scarpata a nord, distinta da una fitta vegetazione spontanea, generano una direzione principale del progetto. Questo asse taglia il lotto in maniera da generare due aree di diverse dimensioni che identificano: quella maggiore gli spazi per la scuola materna, quella minore quelli per il micronido. In questo modo lo spazio pubblico attraversa l' area di progetto ed interseca il muro a nord, generando una frattura che suggerisce una continuità visiva e potenzialmente fisica verso le aree di previsione scolastica da prg. Lungo l' asse s' immagina la prosecuzione della piazza che contamina l' ambiente naturale; questo fa si che i volumi didattici e quelli tecnici si dispongano esattamente sempre in spazi immersi da un lato nella vegetazione, dall' altro negli spazi comuni di maggiore valore sociale, ludico e di comunicazione interpersonale. Il processo progettuale porta quindi all' individuazione di uno spazio centrale, contraddistinto da maggiore movimento, luogo d' incontro, filtro tra pubblico e didattico, intorno al quale si svilupperanno tutte le funzioni a corollario di quelle principali educative. Questo spazio è contraddistinto quindi da un' architettura più ampia, formalizzata con una serie di capriate in legno e da una copertura a falde, con altezza massima di mt 6,85 sul piano di pavimento, che si pone come unico elemento di identificazione urbana del progetto e che seguendo l' andamento trapezoidale della pianta ha la linea di colmo inclinata: si crea quindi un effetto di prospettiva accentuato verso nord, un cono ottico sugli alberi esistenti. L' inclinazione dell' asse rispetto al sud risulta inoltre ottimale per la distribuzione degli spazi che si prevedono utilizzati maggiormente nel pomeriggio o nella mattina, in maniera da avere sempre soleggiato nei periodi di maggiore freddo lo spazio utilizzato. L' interruzione creatasi nel muro genera gli spazi a est del micronido ed a ovest della scuola materna, con il risultato di ottenere ambienti sempre affacciati a sud est o sud ovest, spazi in continuo e reciproco collegamento visivo ( fondamentale tra spazi ludici aperti o chiusi e spazi didattici). La continuità tra piazza , ingresso, spazi per il gioco, giardini interni, viene mantenuta al fine di ridurre al minimo l' impatto quotidiano di distacco dalle famiglie , con l' intento di dare ai volumi della didattica un posizione gerarchicamente minore sull' architettura generale, come se le aule fossero un volume tecnico necessario allo svolgimento di attività separate, ma comunque immerso e del tutto dipendente dagli spazi aperti, dalle aree ludiche e dagli spazi filtro tra la città (=famiglia) e la scuola.
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    Project details
    • Year 2009
    • Client comune di Cazzago San Martino
    • Status Competition works
    • Type Kindergartens
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