SHANGHAI EXPO 2010 | enrico fulfaro

Il progetto lavora sulla rielaborazione della maglia dei municipi della città come applicazione organica della scatola intesa come contenitore dell’essenza. La presenza della città si percepisce già dall’idea dello spazio architettonico che si delinea intorno allo spettatore con l’insieme delle forme geometriche che si aggregano in un organica superficie fino a formare il tetto dell’area espositiva. Il tutto trova la sua completezza nella idea di un’installazione luminosa, permanente e immateriale. La scelta artistica di collegamento fra Roma e l’allestimento è “segnalare” la sua forma. Come un percorso di passaggio il volume segna la possibilità di farsi trasportare, farsi coinvolgere nella visione di spazi interiori che “mostrano la realtà della città”. Lo scenario perimetrale si pone così come “terminale ideale” di un primo e più superficiale percorso di visita che porta il visitatore attraverso gli spazi aperti di Roma, delle piazze, del tessuto urbano che dai luoghi antichi si trasforma verso le aree di più recente urbanizzazione. Il secondo ambito di scenario è composto dalle “vele” interne che servono a rappresentare il contenuto della città, le attività che vi si svolgono all’interno. Il percorso rappresentativo si snoda dall’ingresso attraverso un sistema modulare concepito per mettere in mostra simultaneamente le immagini, i prodotti, l’architettura e la città.