Casa unifamiliare a Darfo Boario Terme | Alessandro Marini

Esame di Caratteri dell'architettura Brescia / Italy / 2012

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L'esame consiste nel progettare una casa unifamiliare all'interno di un lotto assegnato dal docente. Sin dai primi schizzi avevo pensato ad un’abitazione centralizzata che si sviluppasse attorno ad un ambiente principale cuore della casa. Attratto dalle forme circolari e mistilinee dell’architettura organica ed espressionista ho voluto quindi formalizzare questo ambiente per mezzo di una sezione di cerchio. L’idea iniziale era quella di porvi un giardino d’inverno completamente circondato da pareti vetrate anche sui versanti adiacenti alle stanze dell’abitazione infine convertito in un giardino del tutto aperto verso l’esterno. Di conseguenza è nato il resto della pianta: per mezzo di archi di circonferenza che si spezzano per poi riprendersi l’un l’altro in tutto l’impianto compositivo sono stati definiti i vari ambienti separati per mezzo di pareti radiali rispetto al centro del cerchio. Gli archi sono stati studiati in modo tale da allontanarsi progressivamente da tale centro seguendo un andamento antiorario ed accrescendo via via le dimensioni degli spazi. Questa sorta di composizione a “vortice” è stata utilizzata per dare movimento alla pianta e soprattutto per affermare un orientamento ben preciso: la casa “cresce” attorno al giardino e circonferenze concentriche non avrebbero dato un senso di sviluppo ma bensì di stasi. La pianta del primo piano ricalca le linee guida principali del piano terreno ma spogliato dei vani più esterni mostra in modo ancora più evidente ed essenziale il movimento antiorario di crescita. Nel definire questo tipo di struttura sono stati presi da esempio ed ispirazione soprattutto le opere e i disegni dell’architetto Paolo Portoghesi. Parallelamente all’ideazione formale si è tenuto conto del posizionamento geografico più idoneo ad ogni stanza della casa oltre che alla distribuzione funzionale degli ambienti. Dall’ingresso si ha un vista diretta ed immediata del giardino centrale e quindi del giardino esterno; zona giorno e zona ospiti si trovano al piano terreno zona notte al piano superiore e garage con dispensa al piano interrato; per quest’ultimo ambiente si è deciso di sfruttare la pendenza del terreno e soprattutto il dislivello con il livello della strada in modo da permettere una rampa di accesso a livello di Via Fucine. Una volta conclusa la pianta sono stati sviluppati gli alzati: la composizione è partita da volumi geometrici regolari ottenuti direttamente dalle forme della pianta per mezzo di estrusione. I corpi sono quindi stati modellati per conservare il medesimo movimento rotatorio e per ribadire in modo ancora più chiaro nei prospetti il principio di “crescita” dell’edificio attorno allo spazio centrale. Per fare ciò si è quindi pensato di diversificare l’altezza dei volumi di rastremarne taluni verso il basso e di utilizzare dei piani di sezione paralleli tra loro ed inclinati rispetto all’orizzonte: tutte queste componenti determinano uno sviluppo in alzato che prosegue organicamente il principio di evoluzione della pianta. È a questo stadio che si è deciso di abbandonare il corpo cilindrico centrale (contenente il giardino d’inverno) per dare spazio ad un ambiente aperto; si è tuttavia deciso di mantenere l’idea della vetrata continua a ridosso di tutte le stanze adiacenti al cerchio. Il tentativo alla base di tale scelta è quello di rendere più intelligibile la stratificazione della struttura il suo scheletro proprio a partire dal cuore dell’edificio. Da qui è ad esempio ben visibile la composizione del soggiorno: un vano a doppia altezza che oltre ad elevarsi sino al primo piano “sprofonda” sotto il livello del giardino permettendo la creazione di una sorta di taverna seminterrata. L’uso dei volumi è volutamente riconducibile ad uno stile di facciata scultorea e decostruttivista particolarmente evidente nella facciata sud ispirato dall’architettura di Frank O. Gehry. Le masse che compongono la casa sono nette e corpose ma del tutto aperte negli sbocchi sul giardino meridionale per mezzo di aperture vetrate: tale contrapposizione tra corpi pesanti (pareti perimetrali) e corpi leggeri (vetrate) trova la sua massima espressione nella zona est; qui la vetrata della sala da pranzo/veranda smaterializza la muratura tanto da rendere il braccio sovrastante (contenente la stanza padronale del primo piano) quasi sospeso nel vuoto. L’abitazione è pensata per un committente estroverso che ama la luce e l’apertura alla natura esterna: solo la facciata rivolta sulla strada mantiene una certa chiusura e riservatezza mentre le vetrate del giardino centrale dello studio del soggiorno della camera padronale e della sala da pranzo/veranda mettono in diretta comunicazione interno ed esterno. Ultimo passo è stata la scelta dei materiali: i volumi centrali di altezza maggiore sono semplicemente intonacati di bianco non avendo bisogno di ulteriore risalto data la forza espressiva delle masse mentre tutti gli altri corpi minori sono rivestiti in legno per mantenere una certa coerenza con il paesaggio collinare e montuoso attorno a Darfo. Infine si è pensato di utilizzare per i corpi principali un tetto verde intensivo che aiutasse ad alleggerire e a rendere meno fredda l’abitazione.
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    L'esame consiste nel progettare una casa unifamiliare all'interno di un lotto assegnato dal docente. Sin dai primi schizzi avevo pensato ad un’abitazione centralizzata che si sviluppasse attorno ad un ambiente principale cuore della casa. Attratto dalle forme circolari e mistilinee dell’architettura organica ed espressionista ho voluto quindi formalizzare questo ambiente per mezzo di una sezione di cerchio. L’idea iniziale era quella di porvi un giardino d’inverno completamente...

    Project details
    • Year 2012
    • Main structure Reinforced concrete
    • Status Research/Thesis
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