Biblioteca delle Arti | Riccardo Aloisi

L’ispirazione progettuale per la Biblioteca situata a Testaccio, quartiere di Roma, è stata effettuata sulla base di tecnologie legate alla progettazione contemporanea di strutture analoghe. Il punto di partenza è stato la supervisione del sito preso in esame, molto pronunciato nella sua estensione. Prevede una lunghezza di 100 metri, e profondità di 20 metri. Il contesto presenta edifici sorti nel dopoguerra, di altezza media tra i 15 e i 18 metri, mediamente costituiti da 4 piani. Frontalmente al lotto di studio, c’è il mercato rionale, di nuova costruzione, il quale si pone in stretta relazione con l’area destinata alla biblioteca. Alle spalle dell’ area di progetto sorge lo storico ex Mattatoio di Testaccio, ora ristrutturato e trasformato in struttura universitaria destinata alla facoltà di Architettura dell’Università di RomaTre. Il nuovo edificio si presenterà quindi come un filtro; sia dal punto di vista universitario, sia dal punto di vista popolare. Da questi presupposti, sono giunto a formulare delle mie considerazioni legate alla omogeneità della nuova struttura col territorio circostante, sia per le funzioni interne, sia per la localizzazione. Ma soprattutto è stata avanzata la possibilità di far dialogare lo spazio antistante la nuova struttura con lo spazio pubblico del nuovo mercato e della MACRO di Testaccio. Il nuovo edificio presenta delle analogie con il bene analogo preso in esame: - Superfici vetrate a tutta altezza; - Rivestimento in cotto delle pareti opache; - Rivestimento in pietra delle pareti al Piano Terra; - Forma longitudinale; - Doppie/triple altezze presenti all’interno della biblioteca; - Sistemazione dei servizi destinati alla pubblica utenza situati al Piano Terra; - Pavimentazione interna in parquet; - Sistemazione dello spazio pubblico circostante;