MUSE - Museo delle Scienze | RPBW - Renzo Piano Building Workshop

Area Le Albere - Riqualificazione dell’area industriale ex-Michelin - Arch. Renzo Piano Trento / Italy / 2013

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MUSE (acronym of MUseo delle ScienzE – Science Museum) is a latest concept centre for scientific culture diffusion. It will combine the traditional interest in natural history and research, common to all natural science institutions, with specific attention to ethical and social topics and to current issues, such as the environment and sustainable development.


MUSE will be located in an area of Trento that used to host an industrial site, and is now undergoing requalification. Along with the new museum structure the area will host business and residential quarters, set in the heart of a large city park. At MUSE visitors, with their feelings and interests, will be the play the leading role.


 


THE BUILDING


The architectural project by the famous architect Renzo Piano is characterized by a refined, futuristic profile, a homage to the peaks of the mountains that surround Trento. Within the building, a vast covered square welcomes the visitor and divides the public section of the building from the part dedicated to the staff. The working spaces include offices, research laboratories, workshops, storage areas for scientific collections and for exhibitions, the library archives and technical spaces.


The public area is made up of exhibition spaces, small children's area, conference hall, laboratories, educational labs, a tropical greenhouse, the library and a café. This all adds up to roughly 12,000 sqm.


 


THE EXHIBITION


The building designed by Renzo Piano is characterized by a vertical development that was inspired by the narrative thread of the permanent exhibition. The exhibition develops on 6 floors and occupies a surface of roughly 5,000 square metres. Of these, 2,700 sqm are dedicated to permanent exhibitions, 780 sqm to temporary exhibitions, 700 sqm to a tropical greenhouse, 100 sqm to a small children's corner and 680 sqm to instant exhibitions and various cultural events.


The narrative thread underlying the permanent exhibition focuses on the diversity of natural environmental settings, with special attention to alpine ecosystems. Starting on the top floor with high peaks and extreme glaciers, and going right down below sea level in the basement, visitors make a journey through different settings and observe the changes that are caused by variations in altitude, by differences in habitat and their specific biodiversity.


The relationship between science and society is developed along the horizontal axis of the building: the scientific description of glaciers (which risk extinction due to recent climate change) is a starting point that leads to consider renewable energy sources and energy saving initiatives; the fossil footprints of dinosaurs and an extraordinary collection of Dolomite fossils leads us to explore the theory of evolution and notice how the presence of human beings has gradually modified life in the environments they have occupied.


The journey proceeds, with a set of experiments in comparative anatomy, genetics and molecular biology, to DNA, biotechnology and nanotechnology and to the technological and ethical challenges that these science innovations pose. The exhibition content and narrative threads are the result of the teamwork of the scientific staff of Museo Tridentino, in cooperation with the scientific research centres and cultural institutions of the Trentino province (Science Faculty and Engineering Faculty of Trento University; Bruno Kessler Foundation; Edmund Mach Foundation; Microsoft Centre) with the contribution of international experts in scientific museology and museography.


 


(it)


Inquadramento urbanistico


Il contesto L’inquadramento urbanistico del nuovo Museo della Scienza, nasce nell’ambito della concezione progettuale dell’intervento sull’area ex-Michelin, del quale ne rappresenta un fondamentale polo di attrazione socio culturale e di interesse collettivo.


La concezione urbanistica dell’intero intervento si propone di ricreare in quest’area, un vero e proprio pezzo di città, con le sue articolazioni e la sua complessità funzionale. Il progetto ha avuto quindi come primo obiettivo quello di rendere urbani luoghi che nel tempo sono divenuti marginali rispetto alla città consolidata, e lo ha fatto cercando di riproporre le proporzioni, il rapporto tra vuoti e pieni, la densità nonché la “stratificazione” funzionale del vicino centro storico.


La volumetria complessiva dell’area, che rappresenta in totale 97.600mq di Superficie Utile Lorda, è ripartita in 11 “blocchi” denominati progressivamente, dalla lettera A alla L. Qui trovano spazio funzioni commerciali residenziali e di terziario, nonché quelle attività di interesse pubblico, che insieme al parco, “abbracciano” anche fisicamente l’intero nuovo quartiere divenendo al tempo stesso importanti magneti urbani per l’intera città. Questo abbraccio è sottolineato anche dal tema dell’acqua, che in forma di canale, attraversa da sud a nord l’intera area per poi duplicare, come riflesse in uno specchio, le forme del Museo. Questo, sorgendo nella parte più a nord dell’area, ha anche il compito di gestire il rapporto con quella preziosa preesistenza rappresentata da Palazzo delle Albere, al quale offrire, una proficua e rispettosa interazione urbanistica.


Riferimenti urbanistici


Le indicazioni di piano, riservate a quest’area, provengono dalla scheda C5 del PRG che determina la Superficie Utile Lorda massima consentita, la superficie massima di residenza, le altezze massime, nonché le superfici minime da destinare ad attività di interesse pubblico, a Parco e a strade e piazze.


Sulla base di questi vincoli ed indicazioni è stato redatto un piano guida (per le aree denominate A, B, e C della scheda C5) ed un Piano Attuativo ( per la sola area A di proprietà di Iniziative Urbane). Indicazioni e vincoli provenienti dai vari strumenti urbanistici, sono stati osservati e rispettati in maniera organica, dall’intero intervento progettuale sull’area ex-Michelin (museo compreso), essendo parte di un lotto unico sia a livello di piano attuativo che di successiva concessione edilizia.


Il Museo trova nella scheda C5, i vincoli in altezza per edifici non residenziali, nonché la collocazione della sua Superficie Utile Lorda, tra quella prevista di interesse collettivo. Nel Piano guida e nel successivo Piano Attuativo vengono poi definiti la sua collocazione all’interno dell’are ex-Michelin, i limiti e gli allineamenti di massima del suo ingombro in pianta. Il successivo studio urbanistico architettonico in armonia con l’intero intervento su l’area ex Michelin, ha contribuito a delineare le caratteristiche peculiari dell’edificio, come descritte in seguito.


Viabilità


I principali assi viari di collegamento con l’area, e che interessano quindi anche l’accessibilità al nuovo Museo, sono le vie Sanseverino e Monte Baldo. E’ previsto che la via Sanseverino venga, a cura del Comune di Trento, interrata parzialmente in modo tale che il parco pubblico, previsto dal progetto, possa estendersi, nella sua parte centrale, senza interruzioni fino all’argine dell’Adige.


Fondamentale importanza avranno i due sottopassi, già previsti ed approvati dal Comune di Trento, a carattere sia veicolare (seppur con eventuali limitazioni) che ciclo-pedonale. Il primo da nord in asse con l’attuale via Taramelli, il secondo in asse con via Perini.


Per quanto riguarda la circolazione stradale interna all’area d’intervento, il progetto prevede la realizzazione di un asse carrabile principale che partirà dalla rotatoria di nuova realizzazione sulla via Sanseverino, in direzione ovest-est, correndo cioè lungo il fronte sud del Museo, per poi ruotare di 90°, lungo il rilevato della ferrovia, fino a sbucare sulla via Monte Baldo. Il resto della viabilità, interna dell’area ex Michelin, è prevista ciclo pedonale ed ad accessibilità veicolare limitata (carico e scarico, emergenza, etc.).


Per quanto riguarda i parcheggi, oltre a quelli previsti da standard al livello interrato, la strategia generale prevede la realizzazione di un grande parcheggio di attestamento per 600 posti auto in destra Adige, che sarà servito da una passerella pedonale, e che permetterà l’accesso all’ area ed al Museo, attraverso il parco. Saranno poi presenti lungo la nuova viabilità parallela al tracciato della linea ferroviaria, 80 posti auto.


Va poi segnalata l’attuale esistenza di un parcheggio pubblico di attestamento nell’area posta in corrispondenza dell’incrocio tra via Sanseverino e via Monte Baldo (circa 200 p.), nonché della prossima realizzazione di un parcheggio in corrispondenza di piazzale Sanseverino (circa 200 p.)


 


Dati di progetto 


Dati dimensionali generali


L’edificio del Museo si sviluppa in pianta su una lunghezza massima (est/ovest) di 130 m fuori terra ( 140 m a livello interrato), ed una larghezza massima (nord/sud) di 35 m fuori terra (45 m a livello interrato).


L’altezza massima dell’estradosso dell’ultimo solaio (o la mezzeria della falda, nel caso di copertura inclinata) rientra nel limite dei 18.50 m previsto dalla scheda C5 del PRG, per edifici ad uso non residenziali.


Alcuni volumi tecnici ed elementi a sbalzo delle copertura inclinata, superano questa altezza, come consentito dalla normativa comunale vigente. L’edificio sviluppa le sue funzioni in 2 livelli interrati e 5 livelli fuori terra (compreso il P.T.). Tutti i piani fuori terra più il livello –1, accolgono sia funzioni destinate al pubblico che attività amministrative di servizio e di ricerca. Il livello –2 è destinato essenzialmente a parcheggio.


Il programma funzionale


Il programma funzionale di progetto è nato dallo sviluppo di contenuti che, partendo da uno studio di fattibilità fornito dalla Direzione del Museo, attraverso un lavoro di approfondimento delle esigenze e dei requisiti, ed un confronto con i vincoli di natura architettonica urbanistica ed ambientale, ha portato ad una chiara definizione degli spazi e delle funzioni che trovano oggi una precisa corrispondenza con il progetto. Le varie funzioni del museo possono raggrupparsi in cinque principali famiglie: - Funzioni pubbliche: Comprendono quegli spazi accessibili al pubblico, ma non direttamente legate alla funzione museale espositiva. Fa naturalmente parte di questo gruppo di spazi, la Lobby di ingresso. Concepita come una sorta di “piazza” coperta, rappresenta il naturale prolungamento del principale asse pedonale pubblico del nuovo quartiere, che inoltre permette, attraversandola, di raggiungere lo spazio verde di fronte Palazzo delle Albere.


Vi è poi la Biblioteca/Mediateca, distribuita al Piano terra, con uno spazio di “prima cosultazione”, e su tutto il primo piano del corpo di fabbrica ad est della lobby. La funzione Biblioteca è poi completata con uno spazio di deposito al livello –1. Altre funzioni comprese in questo gruppo sono: la sala conferenze di 100 posti con relativo spazio foyer al livello –1 e la caffetteria al piano terra, con affaccio diretto sulla lobby di ingresso. - Aree espositive: Sono tutti quegli spazi legati all’attività espositiva e che comprendono quindi sia i veri e propri exibit floors, che le aule destinate ad attività didattiche di complemento alla visita. Gli spazi espositivi sono distribuiti dal livello –1 al livello +4. Vari tagli nei solai nonché l’inclinazione delle coperture a falda, consentono di avere lungo il percorso espositivo, alcune aree con altezze libere più generose, utilizzabili per allestimenti che richiedano maggior spazio. - Collezioni e Ricerca: Comprendono quelle unità ambientali legate a quelle funzioni di studio e ricerca, che sono parte integrante dell’attività scientifico-culturale svolta dal Museo. Si tratta di una serie di Laboratori divisi per specifiche specializzazioni, nonché di spazi per catalogare e conservare le varie collezioni. Sono ambienti, questi ultimi, caratterizzati da specifiche attenzioni tecnologiche ed impiantistiche, con il fine di garantire le corrette condizioni per la preservazione. La posizione e la conformazione del layout di alcuni laboratori è stata fatta al fine di consentire un periodico percorso di visita da parte del pubblico. - Uffici: Gli uffici sono concentrati negli ultimi tre piani del corpo di fabbrica ad est. In particolare il livello +2 è riservato alle postazioni di lavoro legate all’attività di ricerca, mentre ai livelli +3 e +4 si concentra l’attività amministrativa e direzionale. L’accessibilità e la riservatezza di queste funzioni, è garantita da un sistema indipendente e dedicato di scale ed ascensori, nonché da un ingresso “filtrato” dalla Lobby ed uno riservato dal fronte est. - Magazzini e servizi: Si tratta di quegli spazi adibiti a contenere i materiali per gli exibit, le mostre già utilizzate etc. , nonché alcuni ambienti attrezzati per il montaggio , l’assemblaggio e altre lavorazioni per la preparazione degli allestimenti. Questi spazi si trovano essenzialmente al livello –1, a ridosso dell’area espositiva, al fine di garantire una facile connessione in fase di allestimento.


L’accessibilità dall’esterno è garantita da una apposita rampa carrabile, indipendente da quella che da accesso ai parcheggi del –2. Di fronte all’ampio portone di ingresso, posto al livello del –1 ai piedi della rampa, vi è un area di manovra in piano con funzioni di “loading dock”. Uno speciale e dedicato montacarichi, è previsto al fine di facilitare le operazioni di allestimento sui principali exibit floors.


Ognuno di questi gruppi funzionali è dotato di percorsi e sistemi di risalita dedicati. In particolare in riferimento al superamento delle barriere architettoniche, tutti i gruppi di funzioni sono dotati di una o più ascensori di dimensioni congrue all’utilizzo da parte dei diversamente abili. In generale sono poi stati predisposti tutti gli accorgimenti per garantire una completa accessibilità e per rispondere alle indicazioni normative a riguardo. 3. Criteri di progettazione e caratteristiche architettoniche ed ambientali L’idea architettonica nasce dalla ricerca di una giusta mediazione tra bisogno di flessibilità e risposta, precisa e coerente nelle forme, ai contenuti scientifici del progetto culturale.


Un museo in cui i grandi temi del percorso espositivo siano riconoscibili anche nella forma e nei volumi mantenendo al tempo stesso un ampia flessibilità di allestimento degli spazi, tipica di un museo di nuova generazione. La forma architettonica nasce quindi, oltre che dalla interpretazione volumetrica dei contenuti scientifici del museo, anche dai rapporti con il contesto: il nuovo quartiere, il parco, il fiume, palazzo delle Albere.


Tutti questi input prendono poi materialmente forma attraverso una più libera declinazione degli elementi architettonici che costituiscono il resto del quartiere nelle sue altre funzioni, residenziale terziaria e commerciale. L’ edificio è costituito da una successione di spazi e di volumi, di pieni e di vuoti, adagiati su un grande specchio d’acqua sul quale sembrano galleggiare, moltiplicando gli effetti e le vibrazioni della luce e delle ombre. Il tutto è tenuto insieme in alto dalle grandi falde della copertura, che ne assecondano le forme, rendendole riconoscibili anche all’esterno.


I prospetti


I prospetti nord e sud vedono l’uso del rivestimento lapideo in verdello bocciardato sostenuto meccanicamente da una sottostruttura metallica, riprendendo una finitura che caratterizza gli angoli di maggior pregio dei vari edifici nel nuovo quartiere, e che qui caratterizza la finitura di tutte le superfici opache. Alle “masse” rivestite in pietra, si alternano poi le superfici vetrate. Ai piani terra, in corrispondenza dei percorsi verticali, a tutta altezza sui fronti nord e sud della lobby e della “rain forest”. I nodi in acciaio dei serramenti, riprendono per forma passo e dimensioni, gli elementi già utilizzati nel resto dell’intervento, acquistando pero maggior complessità ed arricchendosi dei necessari elementi di irrigidimento e controvento, sulle grandi superfici. Il fronte est, corrispondente alla porzione dell’edificio che contiene la biblioteca e gli uffici, E’ caratterizzato dalla così detta “facciata verde”.


Il fronte e scandito da una successione di montanti principali in legno lamellare, con passo di m 3.75. ogni campo è poi ritmato da una struttura secondaria che dimezza il modulo e con un sistema di mensole metalliche sostiene in corrispondenza di ogni marcapiano, una serie di “vasi “ appositamente disegnati ed attrezzati con sistema di irrigazione e drenaggio, destinati a far crescere lungo la facciata (attraverso appositi sostegni verticali tra vaso e vaso) specie rampicati, scelte in una studiata miscela, tra perenni e a foglia caduca. Il fronte ovest è caratterizzato dalla vista in successione delle falde di copertura, con in primo piano quelle in vetro della serra tropicale.


Le coperture


Le coperture sono caratterizzate da una successione di grandi falde con orientamento est ovest, in parte opache con finitura in zinco, ed in parte in vetro trasparente. Tutte le falde sono dotate di generosi sbalzi, caratterizzati da un progressivo alleggerirsi del telaio strutturale e un diradarsi, in fasce sempre più strette, del manto di copertura. Le falde con copertura opaca sono finite con un manto in lamiera di alluminio zinco-patinata, completo di accessori, elementi di finitura, sistemi ferma neve e di sicurezza. Inoltre è prevista l’istallazione di pannelli fotovoltaici con dimensione e passo coerente con quello della struttura di copertura, e provvisti di appositi supporti per una corretta inclinazione verso sud. Le coperture vetrate caratterizzano il volume della Lobby e quello della serra tropicale.


Il trattamento dei suoli


Gli spazi esterni attigui al Museo, sono pensati in armonia con gli spazi pubblici dell’intero intervento sull’area ex Michelin che a sua volta interpreta i dettagli ed i materiali presenti nel centro storico di Trento. I marciapiedi, nonché i cordoli ed i bordi dello specchio d’acqua, sono in pietra verdello con finitura bocciardata. Questa pavimentazione continua all’interno della lobby, a sottolineare l’idea del prolungamento dello spazio pubblico esterno, anche all’interno del Museo. Gli spazi espositivi, ed in generale quelli accessibili al pubblico, hanno un pavimento in listoni di bamboo massello listellare, particolarmente duro e resistente all’usura. I laboratori hanno una finitura in resina mentre per gli uffici amministrativi e direzionali è prevista l’istallazione di un pavimento sopraelevato.


La serra tropicale


La serra tropicale rappresenta un elemento architettonico con complesse dinamiche di funzionamento, destinato quindi, a particolari attenzioni sia tecnologiche che impiantistiche. Questo oggetto è al tempo stesso parte integrante del percorso espositivo, nonché vera e propria “green-house”, con il compito di far crescere e preservare un pezzo di foresta pluviale. Per questo motivo, pur provvedendo a garantire, in qualsiasi periodo dell’anno, le condizioni per poter essere visitata dal pubblico, la presenza di esemplari tipici della flora tropicale, con necessità di temperatura ed umidità specifiche, non consentirà a questo ambiente le stesse condizioni climatiche di un normale spazio espositivo.


Il volume della serra è la parte del Museo più vicina a Palazzo delle Albere. Si è preferito infatti affidare alla trasparenza ed alla leggerezza, il compito di dialogare più da vicino con il delicato contesto. Lo stesso intento di instaurare un rispettoso confronto con questa importante preesistenza storica, ha suggerito la scelta di far partire il volume interno della serra dal livello –1, così da avere la possibilità di una altezza libera interna di circa 12 m, mantenendo l’altezza del volume fuori terra a circa 8 metri.


La geometria trova la genesi dei suoi allineamenti, nel contesto della progettazione dell’intero quartiere, ed è caratterizzata da due falde convergenti in pianta, una rivolta verso nord-est, ed una verso nord-ovest. Una copertura piana triangolare chiude il volume orizzontalmente, una grande facciata trapezoidale in vetro chiude il fronte sud, una più piccola triangolare, quello nord.


Nelle strutture ritroviamo l’utilizzo complementare di travi in legno con elementi in acciaio, che lavorano sfruttando al meglio, ognuno le proprie caratteristiche statiche. L’involucro trasparente della serra è dotato di apposite aperture, sia in basso che in alto, per consentire la necessaria ventilazione naturale, nonché di sistemi di ombreggiamento per le superfici maggiormente esposte all’irraggiamento estivo.


Le strategie energetiche e l’eco-compatibilità


Tra i principi fondatori dell’intero intervento vi è, sin dall’inizio, una particolare attenzione ai temi della sostenibilità e del risparmio energetico.


Temi e strategie affrontati in maniera organica nell’ambito della progettazione del nuovo quartiere, trovano applicazione e ricevono un ulteriore e naturale stimolo, nella implementazione progettuale del nuovo Museo della Scienza. Il progetto affronta diversi temi, nell’ambito della ricerca della sostenibilità energetica ed ambientale, a cominciare dalla scelta per un sistema energetico centralizzato che, in termini di economia di scala, ottimizza le risorse e riduce i costi gestionali del nuovo insediamento. Da qui è nata l’idea di una centrale unica di trigenerazione per tutto il comparto, localizzata in destra Adige, quindi al di fuori del comparto stesso, che distribuisce e recupera energia da ogni lotto grazie ad una dorsale di tubazioni interrate, sull’asse nord-sud.


Questa rete avrà un punto unico di consegna nell’interrato di ogni lotto edificato. Nel museo la sottocentrale e situata al –2 con uno spazio a doppia altezza all’estremità est. Il sistema a centrale unica e sottocentrali distaccate, permette di concentrare i macchinari, gli impianti e di limitare le emissioni, ottimizzando i costi e riducendo l’impatto sull’ambiente.


Alla razionalizzazione dell’approvvigionamento energetico di base, si è affiancata una attenta ricerca progettuale sulle stratigrafie, sulla natura e lo spessore dei materiali coibenti, sulle caratteristiche dei serramenti e dei sistemi di ombreggiatura, al fine di innalzare il più possibile le prestazioni dell’edificio in termini di risparmio energetico e di contenimento della dispersione termica.


E’ previsto poi, l’uso di una serie di sonde geotermiche, appositamente installate per rispondere alle specifiche esigenze di controllo della temperatura di alcuni locali destinati a conservare i delicati reperti delle collezioni scientifiche. Altro tema è poi quello della produzione energetica attraverso i pannelli fotovoltaici.


Le coperture opache del Museo, sono ricoperte da un totale di circa 340 mq di pannelli che, con appositi sostegni, sono inclinati verso sud di un angolo di 23° rispetto al piano della copertura. Questo gesto, che tra l’altro, si amplifica attraverso una simile istallazione su tutte le coperture dell’ intero intervento su tutta l’area ex Michelin, oltre a consentire la produzione di energia pulita, ricopre un fortissimo valore simbolico dovuto anche all’unitarietà dell’intervento. Segno destinato tra l’atro , a rappresentare il forte valore innovativo, anche di quelle scelte progettuali di alto contenuto ambientale, non direttamente visibili. Il progetto contiene una serie di scelte ed accorgimenti atti a conseguire la certificazione LEED.


La procedura per tale certificazione, iniziata nella fase progettuale, proseguirà nella fase di cantiere, per poi concludersi dopo la messa in funzione dell’edificio. Il LEED è un sistema di valutazione della qualità energetico ambientale per lo sviluppo di edifici ad alte prestazioni che funzionano in maniera sostenibile e autosufficiente a livello energetico, è promosso dal U.S. Green Building Council (il Consiglio per le Costruzioni Ecologiche degli Stati Uniti). E’ applicabile sia per interventi di nuova edificazione che per ristrutturazioni integrali. E’ una certificazione, su base volontaria, in cui è il progettista stesso che si preoccupa di raccogliere i dati per la valutazione Il sistema si basa sull’attribuzione di crediti per ciascuno dei requisiti caratterizzanti la sostenibilità dell’edificio. Dalla somma dei crediti deriva il livello di certificazione ottenuto. I criteri valutativi contemplati dal LEED sono raggruppati in sei categorie, che prevedono uno o più prerequisiti prescrittivi obbligatori, e un numero di performance ambientale che attribuiscono il punteggio finale all’edificio: - Insediamenti sostenibili - Consumo efficiente di acqua - Energia ed atmosfera - Materiali e risorse - Qualità degli ambienti indoor - Progettazione ed innovazione. «Siamo a metà strada. Tra sei mesi apriremo il nuovo Museo delle Scienze, in questo edificio che ci è stato consegnato esattamente sei mesi fa. Un complesso architettonico, progettato da Renzo Piano, che interpreta la geografia del nostro territorio, delle nostre montagne e che allo stesso tempo ne fa il manifesto del Trentino, della nostra ricerca scientifica e del nostro ambiente culturale, un investimento coraggioso e utopico della politica e della comunità trentina. Nonostante le tante difficoltà economiche, ce la stiamo facendo. Il 27 luglio tutto sarà pronto». «Sarà un museo del terzo millennio, che non metterà al centro l’oggetto ma il visitatore– ha continuato Michele Lanzinger, direttore del MUSE – La visita al MUSE sarà attiva, attrattiva, memorabile perché immersiva. L’interattività, gli exhibit multimediali e i laboratori scientifici renderanno il MUSE un’esperienza unica e da ripetere nel tempo, all’interno di questa innovativa struttura realizzata in collaborazione con lo studio di Renzo Piano». «Per noi dello studio Renzo Piano è un’esperienza nuova progettare non solo la struttura architettonica ma anche gli allestimenti interni - racconta l’architetto Susanna Scarabicchi – stiamo procedendo in strettissima collaborazione con lo staff scientifico e ogni settimana, per tre giorni, ci riuniamo per affrontare ogni tipo di tematica da declinare secondo i principi che seguirà il MUSE: ‘zero gravity’, ‘spazio unico’, ‘grande vuoto’ e ‘curiosità’. Gli allestimenti saranno ‘invisibili’ come se fossero in un tempo sospeso e come sistemati in un grande spazio unico. I diversi argomenti saranno insieme e ognuno innescherà la curiosità di visitare il successivo». Anche per noi del Laboratorio Museotecnico Goppion – ha aggiunto il project manager Oscar Gerolin – il Muse rappresenta una nuova sfida che abbiamo colto e a cui stiamo lavorando intensamente con approcci innovativi che ci permettano di andare oltre un oggetto chiuso in una teca A partire da oggi – annuncia la web editor Elisa Tessaro – sarà attiva la landing site del sito '>http://www.muse.it'>, una piattaforma di dialogo che raccoglierà tutti i contenuti in evoluzione prima del lancio ufficiale del sito, nel giorno dell’inaugurazione del MUSE. Design '>http://S.Scarabicchi'>, '>http://D.Vespier'> (partner and associate in charge), with '>http://A.Bonenberg'>, '>http://T.Degryse'>, '>http://E.Donadel'>, '>http://V.Grassi'>, '>http://F.Kaufmann'>, '>http://G.Longoni'>, '>http://M.Menardo'>, '>http://M.Orlandi'>, '>http://P.Pelanda'>, '>http://D.Piano'>, '>http://S.Polotti'> , '>http://S.Russo'>, '>http://L.Soprani'>, '>http://G.Traverso'>, '>http://D.Trovato'>, '>http://C.Zaccaria'> and '>http://C.Araya'>, '>http://O.Gonzales'> Martinez, '>http://Y.Kabasawa'>, '>http://S.Picariello'>, '>http://S.Rota'>, '>http://H.Tanabe;'> S.D’Atri (CAD operator); '>http://F.Cappellini'>, '>http://A.Malgeri'>, '>http://A.Marazzi'>, '>http://S.Rossi'>, '>http://F.Terranova'> (models) Consultants: Favero & Milan (structure); Manens Intertecnica (building services); Associazione PAEA (energy); Müller BBM (acoustics); Dia Servizi (cost consultant); '>http://M.Vuillermin'> (hydrogeotechnical studies); A.I.A. Engineering (roads and associated infrastructure); Ingegneri Consulenti Associati (sewerage networks); GAE Engineering (fire prevention cost consultant); Atelier Corajoud-Salliot-Taborda, '>http://E.Skabar'> (landscape); Tekne (cost and specification consultant); Twice/Iure (project co-ordination)

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    Project details
    • Year 2013
    • Work finished in 2013
    • Client Castello S.g.r.
    • Contractor Colombo Costruzioni S.p.A. - Capogruppo A.T.I.
    • Status Completed works
    • Type Museums
    • Websitehttp://www.muse.it
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