Riqualificazione area ex mercatino via Cerlone. Napoli | delphilab+ ld'a

Naples / Italy / 2012

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L'area oggetto d'intervento è incentrata sulla via Cerlone e sul sistema viario-urbano ad essa strettamente adiacente. Complessivamente si tratta di una superficie che si estende per circa 65.000 mq ed è compresa tra via Leopardi , via Bixio e via Consalvo. Nel contesto di Fuorigrotta, l'episodio urbano mostra una struttura topografica relativamente ordinata che si deve a un intervento di risanamento Fascista degli anni '20 e che cambia radicalmente la natura agricola del luogo. Negli anni del Boom economico l'area diviene oggetto di un intenso insediamento edilizio, a discapito delle residue masserie esistenti, rendendo il quartiere una delle aree più densamente popolate della città. Nonostante la modesta estensione, il quartiere di Fuorigrotta rappresenta il centro degli eventi sportivi e fieristici napoletani, nonché la principale sede di concerti e convegni. È inoltre sede di numerosi istituti universitari e scientifici. Per questa sua particolare connotazione, l’area attira grandi flussi di utenti. Le principali arterie del quartiere sono viale Augusto, via Giulio Cesare, via Lepanto, via Consalvo, viale Kennedy, via Diocleziano e via Leopardi. È da sottolineare che Fuorigrotta è uno dei quartieri più collegati della città (attualmente vi sono tre linee ferroviarie), e ciò è giustificato anche dal gran numero di persone che vengono attirate da concerti, incontri sportivi, mostre ed altri eventi. Le fermate della Linea 2 della metropolitana che toccano Fuorigrotta sono Piazza Leopardi, Campi Flegrei e Cavalleggeri Aosta. La stazione Campi Flegrei è anche stazione Trenitalia ed è inserita nel progetto Centostazioni. Le fermate della Ferrovia Cumana sono: Fuorigrotta, Mostra, Kennedy (ex Motta-Zoo-Edenlandia) e Agnano. È stata completata la prima tratta della Linea 6 della metropolitana che collegherà Fuorigrotta con piazza Municipio, passando per la riviera di Chiaia e piazza San Pasquale; al momento sono aperte tre stazioni a Fuorigrotta: Mostra, Augusto e Lala. Gli obiettivi che la proposta progettuale deve perseguire sono esplicitati nel bando pubblicato dall’Ente promotore al punto 02.b (finalità del concorso); sinteticamente possono essere così riassunti: • Riqualificazione urbana dell’area e dell’asse viario di Via Cerlone, via Luigi Mercantini, via Canzanella Vecchia e congiunzione con via Metastasio; • Ottimizzazione del sistema di viabilità della zona per favorirne l’accessibilità e migliorarne la fruizione; • Alleggerimento del carico veicolare sulle attigue strade commerciali. Osservando l’area oggetto di intervento su ampia scala si nota che la zona è segnata da tre grandi direttrici orizzontali su una giacitura est-ovest: via Leopardi, viale Augusto e via Giulio Cesare. Si tratta di tre grandi assi su cui viaggiano i flussi che transitano in entrambe le direzioni dalle gallerie di Fuorigrotta verso Pianura (via Leopardi che si aggancia a via Cinthia), Bagnoli e quindi i Campi Flegrei (viale Augusto e via Giulio Cesare da/per viale Kennedy e via Diocleziano). Il quartiere sembra “allungarsi” su queste giaciture, imponendo una forte gerarchia tra gli ambiti urbani. Le direttrici prevalgono sui sistemi urbani attigui, catalizzando attività commerciali, flussi sociali ed economici. L’area di via Cerlone ne risulta fortemente marginalizzata, trovandosi in una posizione “tangenziale” rispetto all’asse di via Leopardi. Lo schema del trasporto pubblico a servizio della zona rispecchia questa fattispecie urbanistica. Le linee su ferro seguono le direttrici Mergellina-Area Flegrea e le principali linee bus transitano su via Leopardi. La viabilità dell’area di intervento ha un carattere prevalentemente locale e di vicinato. Il tratto superiore di via Cerlone, immediatamente a ridosso della sede ferroviaria, versa in condizioni mediocri ed il suo uso non è regolamentato; all’utente finale si presenta sostanzialmente uno scenario di abbandono diffuso. La situazione è differente nella parte inferiore di via Cerlone, caratterizzata da un’area di verde attrezzato di recente realizzazione che appare frequentata dagli abitanti della zona, seppure anche in questo contesto sono manifesti segni di vandalismo e noncuranza. Il collegamento pedonale con via Leopardi è garantito da un passaggio stretto su cui affacciano alcune attività commerciali. Quest’ ultimo parte dalla fermata della Cumana di Fuorigrotta e arriva all’altezza del verde attrezzato su via Cerlone. In virtù di quanto si è premesso, quindi, il primo obiettivo da conseguire non sarà tanto la realizzazione di un oggetto “materiale”, quanto la definizione di nuovi flussi di utenti che possano allargare il bacino di utenza della zona oltre il gruppo di residenti. L’intenzione è proporre l’area di via Cerlone come parte di un network commerciale tra via Leopardi ed il mercato di via Metastasio e che si presenti, su scala urbana, come “cerniera” tra Fuorigrotta e la città collinare. L’area di intervento ha già di per sé una vocazione commerciale; le funzioni commerciali ed espositive cui si fa riferimento nel bando sono in certa misura già insite nel contesto ed il principio che dovrà guidare la progettazione sarà la definizione e la razionalizzazione di questi ambiti. I criteri di autoregolamentazione cui il processo progettuale si dovrà sottoporre sono riportabili ai concetti di Sostenibilità del Sito già espressi dal protocollo LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). Tale protocollo si occupa degli aspetti ambientali legati al sito di costruzione con particolare riferimento alla gestione delle aree esterne e al rapporto tra l’edificato e l’ambiente circostante. La pianificazione della condivisione dei servizi integra il progetto all’interno della comunità circostante e consente di ridurre il consumo di risorse materiali e di terreno vergine attraverso l’ottimizzazione dell’utilizzo delle infrastrutture. Le infrastrutture per i trasporti su ruota, come parcheggi e strade, infatti, e le superfici rese impermeabili dagli edifici contribuiscono ad aumentare la velocità di deflusso delle acque meteoriche e al tempo stesso all’effetto isola di calore. Secondo le statistiche ISTAT, nel 2001 nell’80% dei casi gli italiani si sono recati sul luogo di lavoro o studio con i mezzi di trasporto motorizzati, mentre solo nel 17% si sono spostati a piedi. La localizzazione del progetto in prossimità di aree ricche di servizi, permette di ridurre la distanza che gli utenti devono percorrere da casa al luogo di lavoro e ai servizi, e di conseguenza consente di incoraggiare l’utilizzo di forme di trasporto alternativo quando si mettono a disposizione degli utenti finali adeguate infrastrutture, come portabiciclette e vicinanza a fermate dei trasporti pubblici. Il primo intervento progettuale che si prevede è l’istituzione di una linea bus circolare a servizio di alcuni punti cruciali dell’area con il seguente itinerario: via Cerlone (capolinea) – via Rossetti – via Mercantini – via Arlotta – via Bixio – Mercato Canzanella – via Metastasio – via Cerlone. La linea sarà servita da due minibus elettrici (frequenza 10 minuti) con le seguenti fermate: 1) Cerlone – Cumana 2) Arlotta (connessione con linea bus 181) 3) Mercato Canzanella 4) Scuola Media La linea ha lo scopo di creare un moto circolatorio perimetrale rispetto all’area d’intervento e spostare flussi di utenti dalla direttrice di via Leopardi alle linee bus superiori dirette a Soccavo, al Vomero e a Posillipo. Per quanto concerne gli aspetti più strettamente architettonici, la proposta sarà strutturata secondo 3 macro funzioni: 1) il Parco 2) il Muro Commerciale 3) l’area Sosta&Scambio Il Parco si presenta come cuore sociale ed ecologico del progetto. È il luogo di ritrovo, il centro della socialità di quartiere, e in virtù di questa visibilità viene anche investito del ruolo di “vetrina” ecologica del progetto, col fine di sensibilizzare gli abitanti alle questioni di sostenibilità ambientale. A tal fine è stato predisposto un sistema di captazione e accumulo di acqua piovana che sottende all’intera superficie del parco quale simbolo di recupero e riciclo ambientale. Tra i sistemi in grado di offrire un immediato contributo alla soluzione dei problemi dello spreco, della penuria e dei crescenti costi dell'approvvigionamento idrico vi sono sicuramente quelli basati sul recupero e riciclaggio delle acque meteoriche. Si tratta di impianti modulari, talvolta molto evoluti, che nel caso di aree attrezzate a vede pubblico costituiscono un plus nella progettazione e realizzazione di tali aree, fronteggiando in maniera efficace alla continua necessità di acqua richiesta per l’irrigazione e il mantenimento delle aree verdi. L’impianto di recupero delle acque piovane garantisce quindi una risorsa integrativa fondamentale per una gestione intelligente e sostenibile della risorsa acqua, grazie quindi alla raccolta delle così dette acque bianche, immagazzinate nei periodi più piovosi dell’anno, creando un circolo di riutilizzo anche delle stesse acque che vengono utilizzate per l’irrigazione, provenienti dalla rete idrica. Impianto di recupero L'impianto per ottimizzare il recupero dell'acqua piovana è composto sostanzialmente da due sottosistemi: quello di accumulo e quello di riutilizzo vero e proprio. Mentre il primo possiede le caratteristiche di un comune impianto di scarico per tipologia dei materiali e sistema di posa in opera, il secondo è a tutti gli effetti un impianto di tipo idraulico che serve a prelevare l'acqua stoccata nei serbatoi e a distribuirla agli apparecchi che la riutilizzano. Questi ultimi devono quindi essere allacciati ad un "doppio impianto" (impianto idrico normale e impianto di riciclaggio) che permetta il prelievo differenziato in relazione ai consumi e alla disponibilità delle riserve. Per evitare pericoli di contaminazione, tubazioni e terminali dell'impianto di riciclaggio devono essere marchiati in modo chiaro per poterli distinguere chiaramente in caso di successive modifiche tecniche. Si è calcolato un apparto gratuito d'acqua espresso in lt/anno pari all’80% del fabbisogno annuo di acqua per l’irrigazione. Rispetto alla scelta delle essenze prative ad arboree sono stati considerati i seguenti CRITERI LEED • Presenza di almeno 1 m di terreno vegetale su almeno l’80% della superficie delle aree a verde. • Presenza di alberi la cui altezza stimata a 5 anni di vita è non inferiore a 3 m e le cui chiome, stimate a 5 anni di vita, coprono almeno il 33% della superficie delle aree a verde • Presenza di arbusti la cui altezza stimata a 3 anni di vita è non inferiore a 0,4 m e le cui chiome, stimate a 3 anni di vita, coprono almeno il 20% della superficie delle aree a verde • Numero di specie diverse presenti non inferiore a 8 per 100 m2 di aree a verde, con un minimo di 8 • Tutte le specie utilizzate sono native o idonee al sito • Sistema di irrigazione a spruzzo utilizzato per una superficie non superiore al 50% delle aree a verde • Presenza di orologio programmatore dei cicli di irrigazione • Presenza di uno o più sensori di umidità del terreno in grado di controllare l'impianto di irrigazione a servizio di almeno l'80% delle aree a verde • Presenza di uno o più sensori di pioggia in grado di controllare l'impianto di irrigazione a servizio di almeno l'80% delle aree a verde • Presenza di contatore dell'acqua di irrigazione Essenze scelte: Zoysia japonica, Carex oshimensis, Sedum acre, Pleioblastus pygmaeus, Prunus pissardi, Liqustrum lucidum, Acer negundo, Celtis australis, Quercus Ilex, Sasa veitichii L’ambito urbano di via Cerlone è caratterizzato dal muro di confine che separa la strada dalla sede ferroviaria e dai binari; il muro è identificabile come elemento strutturale di questo ambito ed è per questo motivo che la sua presenza va sottolineata. L’inserimento di elementi (chioschi, edicole) isolati e “puntiformi” avrebbe negato la connotazione lineare di questo spazio. A tal fine è stato concepito un chiosco-modulo in legno (4x4xn metri) che si sviluppa in aderenza al muro per 159 metri ed il cui singolo elemento può avere grande varietà di configurazioni ed allestimenti, tali da garantire varie opzioni quali il commercio al dettaglio, l’esposizione temporanea, etc. Nelle immediate adiacenze del muro “commerciale” viene prevista l’area di parcheggio realizzata con sistema vegetale Green Park. Il principio di fruizione e funzionamento dell’area parcheggio si basa sulla non sovrapposizione delle utenze: nei giorni festivi e/o dedicati al mercato rionale l’area viene utilizzata a servizio dell’attività commerciale. Diversamente, in orari e giorni feriali, l’area potrà essere usata come soluzione di scambio intermodale con le linee di trasporto pubblico che portano verso il centro città. Questa riflessione nasce anche alla luce delle recenti iniziative intraprese dall’Amministrazione Comunale per la pedonalizzazione e la limitazione del traffico nel Centro storico e nell’area marittima. Risultati attesi Alcune note teorie sociologiche sostengono che le forme di controllo “passivo” esercitate dalla popolazione nei confronti del territorio siano la maggiore garanzia per il fiorire di un particolare contesto urbano. Alla base della presente proposta progettuale vi è l’intenzione di creare i presupposti perché l’area di via Cerlone si proponga come nuova centralità di quartiere e tenda quindi ad attirare flussi di utenti in modo da innescare un meccanismo virtuoso di autoregolamentazione ed instillare nella popolazione un feeling of safety che è uno dei maggiori fattori impattanti nell’ottica della valutazione della qualità della vita in contesti urbani moderni.
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    Project details
    • Year 2012
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Markets
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