ILLVA headquarters | giorgio tomasi

L’edificio per uffici di circa 4000mq.,destinato ad una società che produce liquori nota in tutto il mondo ,si colloca in un tessuto urbano completamente privo di identità: una zona industriale tipica dell’hinterland milanese . L’area su cui sorge, lambita da un lato dallo stabilimento e dagli altri da arterie di scorrimento, rappresenta un’eccezione all’intorno: un piccolo bosco di conifere e un’area verde ne caratterizzano il sito. Questo, insieme ai vincoli urbanistici,ed alla volontà della proprietà di realizzare un edificio dalla forte riconoscibilità sono stati gli elementi di partenza. Il risultato è quello di un insieme compatto e fortemente caratterizzato volumetricamente inserito nel mezzo dell’area boschiva. La pianta ruotata di 30°rispetto l’asse stradale è impostata seguendo uno schema geometrico generatore che parte da un intersezione di quadrati, sezioni auree degli stessi e cerchi sino ad ottenere un insieme di forme cui corrispondono solidi, ciascuno con una funzione precisa, e facilmente leggibili nei prospetti: un blocco centrale, una torre semicilindrica, uno scudo frontale, un parallelepipedo alla base del blocco centrale e due volumi per i vani scale. un blocco centrale, una torre semicilindrica, uno scudo frontale, un parallelepipedo alla base del blocco centrale e due volumi per i vani scale Il blocco centrale destinato ad uffici che sale per quattro piani è rivestito da vetrate sul lato sud, con fasce interpiano in granito e vetro negli altri lati, consentendo così la massima penetrazione di luce all’interno e la miglior vista del verde circostante. La torre semicilindrica per i servizi che si eleva di un piano in più, senza finestre, è rivestito completamente in fasce di zinco. Lo scudo frontale,diaframma di separazione tra strada ed interno, è interrotto nella parte centrale lasciando trasparire la vetrata degli uffici schermata da due colonne e una trave che ridanno la continuità allo scudo. Queste quinte prive di finestre sono rivestite anch’esse in zinco. Sempre dal vuoto centrale dello scudo fuoriesce un cubo rivestito in porfido a spacco che rompe la simmetria e dichiara i suoi intenti: è il parallelepipedo alla base del blocco centrale leggibile anche sul retro che enfatizza la hall d’ingresso. Per ultimo due volumi pieni rivestiti in granito e posizionati sull’asse centrale della pianta ad est ed ovest contengono due vani scala. L’esito è giocato tutto su continue tensioni tra le parti attraverso un alternanza di pieni e vuoti,di volumi squadrati e curvilinei, di parti cieche e vetrate ,di materiali naturali (pietra a spacco, lastre di granito)con vetro e metallo e con la volontà di dare unitarietà ed armonia al tutto. Gli interni sono suddivisi in un piano interrato adibito a magazzino in un piano terra destinato al ricevimento del pubblico e tre piani per uffici.