"Le idee del Cuore" Riqualificazione piazza Madonna dei Martiri. Altamura. | Nicola Porta

"I sassi di Altamura" - 2° Classificato Altamura / Italy / 2012

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Avanzando dal blocco edilizio cinquecentesco che forma la cinta esterna del nucleo antico, nel XVII secolo la navata della chiesa della Madonna dei Martiri ha fagocitato lo spazio dell’ingresso orientale alla città attraverso Porta dei Martiri, frazionando l’area in porzioni residue, senza autonomia funzionale, dell’asse viario oggi costituito dalle vie Leopoldo Laudati e Matteo Cristiano. Questi spazi residui, al contempo, non hanno trovato alcuna relazione funzionale con la chiesa, né alcun ruolo di qualche peso tra la gerarchia fruitiva degli altri spazi pubblici aperti presenti nel Centro Antico e nell’adiacente. Pespansione ottocentesca. eraltro, la posizione periferica di Piazza Madonna dei Martiri rispetto ai due percorsi storici centrali che attraversano perpendicolarmente la città antica, e il mancato ruolo sociale della stessa ha determinato, al contempo, l’isolamento urbano della chiesa evidenziato plasticamente dal suo essere diventato di recente polo d’attrazione per il parcheggio disordinato di automobili appartenenti ai residenti e non. La collocazione planimetrica della chiesa nello spazio della piazza rimanda all’idea di un masso casualmente caduto in uno spazio urbano da quel momento rimasto immutato. Del resto, la barocca facciata concava della chiesa, la levigatezza della superficie con il profondo buco curvilineo del finestrone cuspidato, rinvia quasi naturalmente all’aspetto dei quei sassi informi dell’Alta Murgia che attirano nugoli di formiche per offrirsi come loro ricovero protettivo. L’assenza di un sagrato che accentui e protegga la facciata d’ingresso della chiesa da elementi di disturbo e, al contempo, ne preservi la fruibilità, ha consentito al volume della chiesa di calamitare su di sé, oggi, lo stazionamento delle macchine che oltrepassano Porta dei Martiri. Su questa riflessione si è concentrata la nostra elaborazione del progetto. Il sagrato della chiesa, dunque, come spazio circoscritto di protezione del volume ecclesiastico e di valorizzazione dell’intera area annessa, è stato il filo conduttore della scelta progettuale. In un tessuto storico stratificato come il nostro, caratterizzato dalla fluidità degli spazi esterni che penetrano con sfrangiature irregolari tra i volumi edilizi che determinano i claustro, il nuovo sagrato non poteva non essere inteso che in forma fluida. Forma in grado di delimitare gli spazi senza al contempo chiuderli in modo rigido. Un sagrato in grado di relazionarsi con l’emergenza architettonica e le funzioni della chiesa ma, anche, essere fruibile come spazio a sé stante in continuità plastica con la superficie d’appoggio dei volumi edilizi presenti, con diversificati gradi di valenza architettonica, su tutta l’estensione della piazza. La scelta degli elementi architettonici da utilizzare per concretizzare l’idea progettuale è avvenuta evocando un’azione che quotidianamente pratichiamo allorquando vogliamo impedire l’occupazione di un nostro spazio da parte di estranei. Collochiamo oggetti di volume adeguato a bloccare il passaggio. Utilizziamo quello che ci capita per le mani e che ci offre la situazione. Se siamo in campagna raccogliamo un gran masso tra quelli sparsi tutt’intorno. Ecco la nostra idea. Schiacciamo con tre gran massi le autovetture che soffocano lo spazio, e la chiesa. E quei tre massi li trasformiamo in dissuasori della sosta meccanica e in ricettori della sosta pedonale. Seguendo questa idea il progetto propone la costruzione di tre grandi “massi” collocati attorno alla navata sporgente della chiesa di Madonna dei Martiri. Due di fronte alla sua facciata d’ingresso. Uno prospiciente la facciata della chiesa di Santa Maria della Porta. I tre “massi” sono allineati in modo da non impedire né limitare la continuità carrabile di via Laudati e via Matteo Cristiano ma impedire, al contempo, lo stazionamento e la sosta delle autovetture a ridosso della chiesa. I tre “massi” sono in pietra, come tutta la pavimentazione in basole calcaree, parte nuova e parte di recupero dell’esistente, prevista per l’intera estensione della piazza. Hanno conformazione geometrica irregolare, con sporgenze e cavità. Come i massi della Murgia. E a questi vogliono alludere nella loro conformazione tridimensionali. Sono “massi” che delimitano spazi esterni, ma delimitano anche spazi più ridotti al loro interno. Sono “massi” che fungono da sedili rivolti verso la chiesa e in tutte le direzioni. Sono “massi” che consentono di fare salotto seduti l’uno di fronte all’altro o di creare capannelli multipli indipendenti, dandosi le spalle pur condividendo lo stesso blocco. Sono “massi” che, pur poggiati sul piano stradale, a questo si conformano senza soluzione di continuità, configurandosi come corrugazioni accidentali del piano stradale stesso. La percezione tridimensionale della piazza necessita la valorizzazione di tutti gli elementi architettonici che vi si affacciano. Il progetto prevede le seguenti ulteriori opere: -l’installazione di elementi d’arredo urbano come “attrattori d’interesse”, quali spirali di pietra che, illuminati dal basso di sera, avvolgono parzialmente la base dei tronchi di due tigli da impiantare ex novo nel Claustro Firrao e nel claustro della facciata occidentale della chiesa dei Martiri; -l’installazione di una fontanina di pietra monolitica a ridosso della facciata orientale della chiesa; -Il restauro e la manutenzione straordinaria delle facciate intra menia della medioevale chiesa di Santa Maria della Porta e dell’adiacente Porta di Via Vittorio Emanuele II; -impianto di pubblica illuminazione costituito da cavidotti e fari incassati a pavimento, con luce a led, in corrispondenza dei due tigli, delle sedute monolitiche, della fontana, dei claustri e delle facciate dei palazzi prospicienti la piazza.
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    Avanzando dal blocco edilizio cinquecentesco che forma la cinta esterna del nucleo antico, nel XVII secolo la navata della chiesa della Madonna dei Martiri ha fagocitato lo spazio dell’ingresso orientale alla città attraverso Porta dei Martiri, frazionando l’area in porzioni residue, senza autonomia funzionale, dell’asse viario oggi costituito dalle vie Leopoldo Laudati e Matteo Cristiano. Questi spazi residui, al contempo, non hanno trovato alcuna relazione funzionale con la chiesa, né alcun...

    Project details
    • Year 2012
    • Client Comitato Il cuore di Altamura
    • Status Competition works
    • Type Public Squares
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