Palazzo Serbelloni. Facciata interna (sec XVIII°) lato parco - Milano | Enrico M. Colosimo

Progetto di restauro conservativo dell'apparato lapideo in cotto Milan / Italy / 2011

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L’articolazione dei manufatti che compongono il palazzo mostra una interessante stratificazione storica di materiali elementi e componenti dovuta alle modifiche che si sono avvicendate nel tempo come si rileva dai resti della facciata seicentesca in mattoni lato via San Damiano e Via Mozart inglobata nel nuovo edificio progettato dall’arch. Cantoni alla fine del XVIII sec che invece risale al vecchio corpo di fabbrica di Villa Trotti.
La cinta muraria dei fabbricati che circondavano i vecchi corpi di fabbrica creò non pochi problemi nell’elaborazione progettuale di Palazzo Serbelloni; la sua estraneità al nuovo complesso monumentale del Cantoni verrà confermata dalla posizione fuori asse dell’edificio stesso su via San Damiano.
La medesima lettura dei supporti scientifica ed empirica ha dimostrato che le testimonianze costruttive risalgono a ben prima del 500 (come alcuni tasselli in cotto) con il rilevamento dopo la pulitura di vari dettagli costruttivi nelle zone delle finestre precedenti all’attuale corpo di fabbrica.
Riemergono architravi piattabande arcate timpani delle cornici originarie poco visibili prima dell’intervento di restauro.
Anche le superfici intonacate di cui si hanno poche ma decisive testimonianze testimoniano una remota stesura decorativa. Sicuramente anche allora come oggi il riutilizzo di materiali di spoglio era frequente. Ma troppi sono gli elementi collegati tra essi per non imporre una riflessione ragionata sulla storia architettonica dei luoghi del Serbelloni.
I supporti presentano i seguenti fenomeni di degrado :

1) Concrezioni e incrostazioni di depositi carboniosi in aggiunta a consolidati processi di
solfatazione ;
rappresentano un accrescimento compatto sviluppato sia parallelamente perpendicolarmente
alla superficie che in quest'ultimo caso può assumere forma stalattitica o stalagmitica.

2) alterazione cromatica del rivestimento ( e macchie Corso Venezia Via San Damiano Via Mozart) con crepe e fatturazioni estese; in taluni casi se non vengono adottati provvedimenti conservativi che ne arrestino il degrado questi fenomeni possono degenerare fino a raggiungere situazioni di decoesione e disgregazione estesa del materiale in superficie e in profondità.;
3) Depositi superficiali estesi (Corso Venezia Via San Damiano Via Mozart) ; accumulo di materiali estranei di varia natura quali polvere terriccio guano particellato atmosferico. Ha spessore variabile generalmente scarsa coerenza e scarsa aderenza al materiale sottostante.
4) Vecchie stuccature e risarcimenti decoesi e ammalorati ;
5) Decoesione e polverizzazione diffusa del materiale (cotto e intonaco) che costituisce i supporti
6) Distacchi delle superfici lapidee ; scagliature e sollevamenti generali (intonaco e cotto)
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    L’articolazione dei manufatti che compongono il palazzo mostra una interessante stratificazione storica di materiali elementi e componenti dovuta alle modifiche che si sono avvicendate nel tempo come si rileva dai resti della facciata seicentesca in mattoni lato via San Damiano e Via Mozart inglobata nel nuovo edificio progettato dall’arch. Cantoni alla fine del XVIII sec che invece risale al vecchio corpo di fabbrica di Villa Trotti. La cinta muraria dei fabbricati che circondavano...

    Project details
    • Year 2011
    • Status Research/Thesis
    • Type Restoration of façades
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