aperto_2012 | Michele Mundo
"Abitare Minimo nelle Alpi" Breno / Italy / 2012
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“La Casa all‟Italiana non è rifugio imbottito, guarnito degli abitatori contro le durezze del clima
come è nella abitazione d’oltralpe ove la vita cerca per lunghi mesi riparo dalla natura
inclemente, la casa all’italiana è come il luogo scelto da noi per godere in vita, la nostra coniata
possessione delle bellezze che le nostre terre e i nostri cieli ci regalano.” [cit. Giò Ponti]
Nasce da questa citazione di Giò Ponti l’idea progettuale per il concorso “aperto_2012”
sull’abitare minimo nelle Alpi, territorio montano antichissimo, dai primi insediamenti rurali in pietra
delle popolazioni provenienti dal Nord Europa. Nonostante in questa zona sia facilmente reperibile
la pietra. Per il progetto, in conformità con le idee di facilità di montaggio ad alta quota e con la
possibilità di smaltimento dei materiali, si è deciso di utilizzare come materiale il legno, il quale
permette una flessibilità di impiego notevolmente superiore a quella della pietra difficilmente
trasportabile. La costruzione in legno è basata sullo studio delle intersezioni geometriche delle
connessioni dei singoli elementi della parete - non vista come rivestimento semperiano, ma come
struttura portante essenziale - che danno vitalità ed armonia alla composizione, come Philibert De
L’Orme nelle Nouvelles Inventions insegna. L’unione della stereotomia del legno, altresì sterile senza
applicazioni pratiche e studi di ammodernamento delle tecniche costruttive, delle nuove
tecnologie, delle esigenze di sostenibilità, economicità, velocità di costruzione, ha portato la scelta
progettuale ad una scatola componibile: una sorta di puzzle che può essere smontata e rimontata
ovunque, in qualunque condizione atmosferica e bioclimatica che molto riprende la teoria della
cellula minima dell’abitare muratoriana, Infatti Muratori sosteneva che la prima costruzione
dell’uomo, degna di essere chiamata tale, dotata dei minimi standard per l’abitare, fosse una
cellula di dimensione non superiori ai 4 o 5 metri per lato, con un unico punto luce, la porta, ed una
altezza di circa 3 metri coperta da solaio piano.
La forma architettonica riprende quella delle antiche abitazioni rurali montane dei maggenghi e
delle baite in pietra sparsi per il territorio del Parco dell’Adamello (utilizzati prevalentemente in
primavera ed autunno).
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“La Casa all‟Italiana non è rifugio imbottito, guarnito degli abitatori contro le durezze del clima come è nella abitazione d’oltralpe ove la vita cerca per lunghi mesi riparo dalla natura inclemente, la casa all’italiana è come il luogo scelto da noi per godere in vita, la nostra coniata possessione delle bellezze che le nostre terre e i nostri cieli ci regalano.” [cit. Giò Ponti] Nasce da questa citazione di Giò Ponti l’idea progettuale per il concorso “aperto_2012” sull’abitare minimo nelle...
- Year 2012
- Work started in 2012
- Work finished in 2012
- Main structure Wood
- Status Competition works
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