CONCORSO DI IDEE PER LA REALIZZAZIONE DI UN MUSEO NEL FUTURO PARCO ARCHEOLOGICO- FLUVIALE DI SARCAPOS | DAVID BECHI

Villaputzu / Italy / 2011

2
2 Love 1,707 Visits Published
RELAZIONE Le condizioni ambientali e le ragioni del progetto Il delicato e complesso sistema ambientale/paesaggistico e l’interesse archeologico dell’area, hanno fin da subito fortemente condizionato l’impostazione del progetto. L'orografia, il fiume e la vicinanza al mare oltre all’antropizzazione naturale dei luoghi, hanno condotto le prime scelte ad un rigoroso tentativo di assecondare i caratteri ambientali annullando l’impatto dell’edificio. L’addossamento dell’edificio alla piccola collina e la copertura verde hanno condotto la progettazione sin dalle fasi iniziali, rendendo cosi la costruzione quasi interamente ipogea senza l’utilizzo di eccessivi scavi dando continuità tra architettura e paesaggio . Oltre alla mimetizzazione, tale scelta ha consentito di defilare l’edificio nella zona a monte rendendo disponibile per la futura attività di scavo tutto il resto dell’area assegnata dal bando. Inoltre è stato perseguito l’obbiettivo di contenere le vasche esistenti nel nuovo edificio attribuendole un nuovo ruolo architettonico. Pur trattandosi di un impianto, riteniamo che possano continuare ad esprimere la loro memoria nel nuovo museo. Invertire l’immagine che hanno avuto negli anni cioè quella di manufatti sicuramente compromettenti lo stato dei luoghi e renderli degli accoglienti patii che distribuiscono verde e luce all’interno degli spazi museali. Uno dei due conterrà acqua rendendo fin troppo evidente il vecchio utilizzo. La loro riqualificazione ha prodotto una contaminazione planimetrica e la forma circolare è stata assunta come segno distintivo per tutta la copertura. Aperta su tutti i lati, pronta ad accogliere ed a farsi attraversare durante tutto l’arco della giornata, sette giorni su sette, come una roccia sollevata da una mano divina – forse insospettita – per rivelare gli insetti che stanno sotto. La grande copertura vuole assolvere ad una funzione unificatrice che raccoglie le funzioni e protegge chi le vive. L’ulteriore obbiettivo è stato quello di utilizzare la viabilità secondaria esistente che affianca la strada principale. Il parcheggio infatti potrà essere utilizzato, anche dagli autobus, senza interferire con ingressi diretti sulla viabilità della strada Provinciale Porto Corallo. Il parcheggio è accompagnato da uno dei due prospetti in cui sono contenuti gli ingressi alle funzioni. Il programma funzionale E’ stato tradotto il bando di concorso assegnando ad ogni attività una dimensione correlata con gli spazi connettivi, riteniamo infatti che pur all’interno dell’autonomia richiesta, l’edificio dovrà dar vita ad una articolazione fatta da una successione di spazi collegati tra loro fisicamente e visivamente. Ai patii con le pareti vetrate, e al rivestimento interno ed esterno in banbù, viene attribuito il compito di annullare la sensazione di trovarsi in luoghi isolati, chiusi da pareti e solai, in ogni punto del dell'edificio è possibile avere delle ampie viste del paesaggio circostante o dei patii interni, cosi come la presenza del verde accompagna continuamente il visitatore. Più circoscritte le attività di ricezione dei reperti, trattamento ed immagazzinamento in collegamento diretto con le sale espositive e al foyer pur rimanendone indipendente. Anche l'ingresso per il carico e scarico rimarrà defilato dal resto della viabilità interna al parcheggio a servizio degli autobus e delle auto dei visitatori. Dall'ingresso principale si accede al foyer su cui si affacciano la biglietteria, il book shop, guardaroba, servizi igienici e il bar-caffetteria con accesso diretto all'esterno sul terrazzo panoramico. In fondo l'ingresso alle sale espositive. Dal foyer attraverso un piccolo disimpegno si accede alla sala conferenze e a quella multiuso. Come richiesto dal bando quest' ultima può essere utilizzata indipendentemente dalle attività museali, avendo accesso diretto dal parcheggio. Gli uffici, l'amministrazione e la piccola biblioteca sono organizzati nella parte finale dell'edificio volutamente "appartate" con particolare riferimento alla biblioteca/archivio. Vi si accede da un ampio disimpegno ( da cui è possibile avere una vista completa sul parco fino al mare ) che distribuisce l'ingresso ai servizi igienici, alla sala conferenza e agli uffici, pertanto analogamente con quanto già detto per tutte le altre attività possono essere utilizzate in fasce di orario diverse. Infine una nota relativa al grande terrazzo panoramico; nella consapevolezza che tale scelta possa effettivamente aumentare i costi della costruzione, riteniamo che comunque attribuisca dignità di gran lunga superiore a tutto il museo oltre a rendere lo spazio più vivibile, e consentendo la valorizzazione del parco e sopratutto di tutto ciò che circonda il nuovo edificio, un finestra gigantesca da cui è possibile scorgere il mare. Il profilo della terrazza pur avendo il profilo curvilineo, inquadra la linea dell'orizzonte mettendo a fuoco solo tutto ciò che si trova tra il terrazzo e il mare. Riteniamo che la contestualizzazione di un edificio debba esprimersi anche secondo tali accorgimenti e non con l'utilizzo di linguaggi falsamente regionalisti o vernacolari. La struttura L'edificio è stato progettato con una tecnica costruttiva mista, la parete di sostegno contro terra in cemento armato in opera mentre tutto il resto con struttura portante in legno come descritto nella tav.3. Infine profilati di acciaio, che oltre a sostenere gli sbalzi della terrazza e quelli lungo il perimetro del patii, potranno "nascondersi" tra il bambù. Tutta la copertura sembrerà cosi sostenuta solo dal rivestimento esterno. I materiali Tutto l'edificio è caratterizzato dall'uso del bambù come rivestimento di tutte le pareti esterne ed alcune interne, con il tempo cambierà aspetto senza compromettere la resistenza, inoltre consentirà di assegnare all'edificio un carattere etereo nella continua ricerca di un inserimento poco chiassoso della costruzione. La vicinanza al fiume e la zona a tratti paludosa rende familiare l'utilizzo del materiale previsto. Per le pavimentazioni interne ed esterne si sono utilizzate la pietra ed il legno, accompagnate dal cemento di tipo industriale per l'attività del trattamento dei reperti. Per gli infissi il legno mentre per il controsoffitto pannelli in alluminio traforato consentiranno il passaggio degli impianti. Il progetto del verde Particolare attenzione è stata data alla progettazione del verde del piccolo parco che accompagna il percorso, e per i patii interni. Riteniamo che possa essere di grande importanza per il museo l’opportunità di accompagnare i visitatori alle zone di scavo con un sistema espositivo permanente esterno che tratti il tema naturalistico, necessariamente collegato a quello fluviale e/o paesaggistico richiesto dal bando. La soluzione adottata muove dalla ricerca delle specie insediate nei quattro diversi tipi di paesaggio presenti in prossimità dell’area del concorso. Il paesaggio naturale potenziale arido della collina è dato da quelle specie che si sono insediate naturalmente o avrebbero potuto insediarsi qualora l’antropizzazione non avesse loro ostacolato la presenza. La pianura alluvionale. Il paesaggio ruderale riproposto nell’area interessata dagli scavi con essenze il cui apparato radicale non interferisca con i reperti ipogei. Il paesaggio agricolo passato e in essere riproposto attraverso specie vegetali abbandonate e diventate anch’esse archeologia agraria e alcune varietà con particolarità vernacolari: Vite nuragus, Ceratonia siliqua( Carrubo). La sostenibilità dell'edificio La progettazione dell'edificio è avvenuta combinando le scelte architettoniche a quelle relative alla sostenibilità dell'edificio; I principi adottati possono essere sintetizzati in quattro punti: - Struttura in legno - la scelta del legno è stata adottata per le caratteristiche naturali del materiale: bilancio di carbonio neutro, riciclabilità, straordinarie caratteristiche statiche, versatilità e ampia gamma di possibilità di impiego. Infine contribuisce all'equilibrio del clima interno. - Copertura verde - Alla scala del singolo edificio, l'adozione di un sistema di copertura verde trova al sua ragione nella capacità di assorbire calore, e di conseguenza, di ridurre il fabbisogno energetico necessario per il raffreddamento dell'edificio, grazie all'aumento dell'inerzia termica della copertura. La sua presenza aumenta notevolmente anche l'assorbimento dell'acqua pluviale, riducendo il carico delle rete fognaria. Non trascurabile infine, è l'effetto di filtraggio dell'aria inquinata, grazie al quale le piante eliminano le particelle in sospensione nell'aria e l'anidride carbonica. L'alta efficienza energetica dell'edificio dipende inoltre dall'aumento della capacità inerziale della copertura unite alle proprietà dello strato colturale e della vegetazione che proteggono la chiusura orizzontale superiore dai carichi energetici e dalle variazioni di temperatura esterna. La delocalizzazione dei serbatoi L'ipotesi di seguito descritta è stata ipotizzata sulla base dei dati sommari in nostro possesso (portate, fabbisogni idrici, andamento planimetrico), pertanto, dall’analisi della morfologia del terreno e dalla posizione delle opere d’arte rappresentate nelle foto aeree si può solo supporre in via indicativa la soluzione proposta. Sul corso d’acqua, all’altezza del centro abitato, è presente uno sbarramento per la captazione delle acque di superficie che attraverso un canale laterale convoglia le acque nei serbatoi situati a valle e posti sul lotto di intervento. Da essi si svilupperà la rete di adduzione e distribuzione dei lotti agricoli posti a valle del lotto. Per la realizzazione dell’intervento, si propone di riutilizzare le acque trattate nei processi di depurazione dei reflui a servizio dei centri abitati, integrandole nei momenti di maggior richiesta da parte dell’agricoltura con le acque del fiume utilizzando le opere di presa esistenti. Tale intervento garantirà una portata minima costante tutto l’anno, in quanto i trattamenti delle acque reflue necessitano di portate costanti in entrata e in uscita. Al momento in cui sarà necessario avere maggiori portate per l’uso agricolo, si andrà ad integrare il deficit con le acque del fiume previo trattamenti, se necessari, finalizzati a portare i valori nei limiti di Normativa Nazionale e Regionale. Lo schema del sistema di irrigazione può essere così descritto: - Dal depuratore Dai trattamenti del refluo urbano a servizio dei centri abitati si ottiene una portata costante tutto l’anno. - Dal Corso d’acqua Dalle opere di presa presenti verrà captata la portata di deficit per soddisfare i fabbisogni idrici delle coltivazioni. Per un corretto dimensionamento delle opere sarà necessario conoscere le caratteristiche di portata del corso d’acqua. - Unione delle portate Sarà necessario un opportuno trattamento delle acque per allineare i valori delle caratteristiche chimiche, fisiche e microbiologiche alla Normativa nazionale in ambito del riuso delle acque reflue. Qualunque sia la scelta dei trattamenti (in via indicativa saranno trattamenti con limitata estensione superficiale) sarà necessario realizzare un pozzetto di miscelazione delle portate in arrivo, utile anche per i controlli e la manutenzione. Contemporaneamente verrà modificato l’andamento plano altimetrico delle condotte di adduzione dal fiume e il recapito dell’impianto di depurazione. - Stoccaggio Rispetto alla posizione attuale i nuovi serbatoi dell’acqua necessari al fabbisogno idrico, saranno spostati all’estremità ovest del lotto, prospicienti alla S.P. 99 in posizione di facile accesso. La portata entrante proviene dal pozzetto di miscelazione delle due portate dopo il trattamento di affinamento. La posizione dei serbatoi è stata scelta in quanto idraulicamente siamo nella zona più depressa del lotto permettendo anche un eventuale funzionamento a gravità del sistema idrico a monte. La struttura di stoccaggio sarà composta da due corpi separati, idraulicamente collegati, con possibilità di isolare l’uno dall’altro nelle occasioni di manutenzione o guasto. Il volume dei due serbatoi sarà uguale a quello esistente (forma circolare con diametro di 14m e volume complessivo 2x450mc ca), fintanto che non sarà definito il diagramma afflussi – deflussi necessario al corretto dimensionamento delle opere. I due serbatoi saranno completamente interrati per ridurre al minimo l’impatto visivo dall’ambiente circostante. La profondità di interramento dei serbatoi dipenderà, ovviamente, dalla posizione della falda rispetto al piano di campagna. I due serbatoi saranno comandati da una camera di manovra che potrà essere esterna alle strutture interrate; da essa si potrà comandare tutti gli organi di regolazione dei serbatoi. Nello stessa zona sarà necessario installare un gruppo pompe (comprese quelle di riserva per garantire il servizio costante) che recapiterà le acque dei serbatoi nella rete di distribuzione a servizio dei fondi posti a valle. L’impianto di pompaggio è necessario in quanto si prevede una distribuzione tramite condotte interrate poste generalmente nelle pertinenze della rete stradale principale e secondaria. Inoltre il sistema di pompaggio garantisce una pressione minima, necessario ad eventuali sistemi di irrigazione meccanici . La rete sarà costituita da tubazioni interrate. Sarà valutata la possibilità di riutilizzare al massimo la rete di distribuzione esistente cercando di minimizzare l’impatto tecnico, amministrativo ed economico.
2 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    RELAZIONE Le condizioni ambientali e le ragioni del progetto Il delicato e complesso sistema ambientale/paesaggistico e l’interesse archeologico dell’area, hanno fin da subito fortemente condizionato l’impostazione del progetto. L'orografia, il fiume e la vicinanza al mare oltre all’antropizzazione naturale dei luoghi, hanno condotto le prime scelte ad un rigoroso tentativo di assecondare i caratteri ambientali annullando l’impatto dell’edificio. L’addossamento dell’edificio alla piccola...

    Project details
    • Year 2011
    • Status Competition works
    • Type multi-purpose civic centres
    Archilovers On Instagram
    Lovers 2 users