Sacrario di Oberdan (sec XX°), Trieste | Enrico M. Colosimo

Fino al 1927 Piazza Oberdan era segnata dalla presenza di una imponente caserma austriaca edificata nel XVIII secolo e collocata in pieno centro cittadino. L'edificio rappresentava un simbolo dell’amministrazione austriaca della città, che si concluse definitivamente nel 1918 con la fine della prima guerra mondiale. In quella caserma fu rinchiuso e impiccato, nel dicembre 1882, Guglielmo Oberdan, giovane irredentista triestino protagonista di un fallito attentato all’imperatore Francesco Giuseppe. Nella complessa ristrutturazione urbanistica di tutta l’area nel periodo 1931-1935 , al posto della caserma austriaca, venne realizzato un sacrario dedicato a Guglielmo Oderdan, vittima dell’Austria, e un edificio, progettato da Umberto Nordio, destinato ad accogliere in parte dei suoi ampi spazi le testimonianze della partecipazione della Trieste italiana alle battaglie risorgimentali e alla prima guerra mondiale. Il Museo del Risorgimento si trova al primo piano dell’edificio, mentre un ingresso indipendente è riservato al sacrario dedicato a Oberdan, che conserva al suo interno due elementi : una monumentale statua raffigurante Oberdan, tra due figure alate (allegoria di patria e libertà), opera dello scultore Attilio Selva, e un resto a dell’antica caserma, cioè la cella in cui l' irredentista venne rinchiuso. L'intervento di restauro ha interessato il gruppo in bronzo e tutti i rivestimenti lapidei dell'interno.