Nuova chiesa e centro parrocchiale San Giuseppe Vecchio | Anna Della Tommasina

Marina di Massa Massa / Italy / 2016

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Le intenzioni che hanno guidato la progettazione sono state quelle di realizzare un edificio “riconoscibile”, un edificio integrato totalmente con il contesto e che lo riqualifichi; creare una chiesa in cui gli spazi funzionali favoriscano lo svolgimento dei riti e la partecipazione del popolo. La nuova chiesa farà parte di un complesso parrocchiale formato da una parte preesistente recuperata ed una di nuovo progetto. La nuova distribuzione degli spazi richiamerà i vecchi complessi di architettura monastica e anche di molte cattedrali: il sagrato come spazio di accoglienza rivolto completamente verso l’esterno, la piazzetta leggermente più che collega l’ingresso della Cappella feriale con la sacrestia, i locali del Ministero Pastorale e con l'esistente canonica e salone parrocchiale; il chiostro che è interno al complesso ma aperto darà l’opportunità di avere uno spazio semi-pubblico ma appartato dalla strada in cui poter eseguire funzioni all’aperto e attività ludico-ricreative. Lo spazio potrà anche essere utilizzato per l’installazione di mostre o fiere per le raccolte fondi e/o attività culturali.

L’altare
Appena varcato il portale si ha subito la percezione del punto focale che è l’altare (e in secondo piano l’ambone) sia perché in asse con il taglio centrale della pavimentazione, sia perché rialzato dai tre gradini del presbiterio, sia perché illuminato puntualmente e sia perché fra tante linee architettoniche morbide è l’unica forma pura: un parallelepipedo tendente al cubo (quindi senza lati preferenziali) che sarà poi evidenziato ulteriormente con un “fondale artistico” di colore contrastante rispetto al bianco neve del marmo “splittato” e delle tovaglie. La scelta della forma semicubica per non cadere nell’errore che l’altare risulti una barriera tra il celebrante e l’assemblea e per agevolare la visione di un’assemblea “circum stantes”.

Custodia Eucaristica
Oltre all’altare lo sguardo del visitatore, o forse meglio del fedele, sarà rassicurato dalla presenza del Santissimo Sacramento custodito nella Cappella feriale. Rispetto al progetto preliminare la Custodia Eucaristica è stata infatti posta in posizione più strategica, finalizzata non tanto alla sola “percezione” ma alla “visione” di essa. Per ottenere questa viene prevista una vetrata che separerà acusticamente e termicamente i due ambienti (aula e cappella) ma che darà comunque una continuità visiva, anche se limitata al cono ottico lanciato dalla prima parte dell’aula, cioè da chi entra, oppure da chi si soffermerà nella “nicchia” creata apposta per la preghiera devozionale al cospetto dell’Eucarestia. Una volta iniziata la celebrazione liturgica infatti l’attenzione dovrà essere rivolta al rinnovo del miracolo della Consacrazione e quindi all’altare.
La Custodia Eucaristica sarà raggiunta agevolmente dal Celebrante, ogni qualvolta ci sarà la necessità, attraverso un’apertura di comunicazione dietro il matroneo.

La penitenzieria e fonte battesimale
Altra percezione di chi entra è la possibilità che ci da Cristo della purificazione di cui ne è testimone , in questo caso “architettonicamente”, il posizionamento, in prossimità degli ingressi, della Penitenzieria e del Fonte battesimale tutti e due raggiungibili attraverso un percorso che porta verso il basso (la penitenza) e da dove però comunque si può “riemergere” e partecipare all’Eucarestia.

Il matroneo come ampliamento dell’aula.
La copertura della Chiesa, avente una struttura in legno lamellare pitturata di bianco, crea uno slancio visivo verso l’alto al di sopra della cappella. Il pavimento invece di quest’ultima, risulta a meno cm 80 rispetto il livello dell’aula. Questi due fattori permette di creare il matroneo che risulterà come ampliamento di superficie della Chiesa e quindi come maggiore capacità ricettiva (anche se non risulterà nella superficie coperta poiché coincidente con il solaio di copertura della cappella). Questo spazio è importante e funzionale sia per dislocare il coro in modo che faccia da elemento di “connessione” tra l’assemblea e i Ministranti, sia per poter aumentare la capacità della Chiesa sfruttando il volume in elevazione e sia per integrare la cappella feriale in modo che non risulti così un corpo a sé. Nel progetto esecutivo è stata ipotizzata inoltre la futura possibilità di collocare nel matroneo un’organo a canne anche se di dimensioni contenute.

Per quanto riguarda le dimensioni la Chiesa avrà un’ampiezza di mq 443,6 ed una capienza di circa 300 persone sedute. Sarà allestita anche una gradinata con sedute senza inginocchiatoio dove prenderà posto il coro (circa 20 persone) e l’organo. La sagrestia insieme agli uffici, l’archivio e i vani accessori avranno una dimensione complessiva di 100 mq. La parte del complesso occupato dalle aule sarà costituito da un edificio a “U” che conterrà 9 aule per una superficie lorda totale di 320 mq.
In seguito ad una gara d'appalto a procedura negoziata, è risultata aggiudicataria un'associazione temporanea di imprese (ATI) composta da C.M.S.A. Cooperativa Muratori Sterratori ed Affini, di Montecatini Terme e la Costruzioni Rota & Co. S.r.L. di Pisa.

Intervento edilizio realizzato con il contributo 8x1000 alla chiesa cattolica
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    Project details
    • Year 2016
    • Work started in 2012
    • Work finished in 2016
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client Parrocchia San Giuseppe - Diocesi di Massa-Carrara e Pontremoli
    • Contractor CMSA Cooperativa Muratori Sterratori ed Affini - Costruzioni Luigi Rota & Co
    • Cost 1.808.000€
    • Status Completed works
    • Type Churches
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