Concorso di Progettazione per un nuovo ponte ciclo-pedonale nella sede del

Il nuovo ponte, ad arco ribassato, si staglia sul paesaggio agrario col suo profilo oblungo, in forma di foglia lanceolata rovesciata. L’opera si inserisce nel paesaggio mantenendo una sua identità attraverso un opportuno utilizzo di forme e di colori: la lama di acciaio Cor-Ten sembra emergere dalla terra e rimbalzare tra gli archi preesistenti in pietra. Gli elementi naturali presenti nel sito forniscono lo spunto per una progettazione integrata sfruttando accostamenti cromatici e di materiali sia per le strutture che per gli elementi di finitura ed accessori. Alla elevata resistenza meccanica dell’acciaio Cor-Ten di cui è costituita la struttura, fa riscontro un senso di sospensione e di leggerezza determinate dalla sagoma curva delle superfici. Un solo materiale, la lamiera d’acciaio ossidato, distingue l’involucro continuo del ponte ed incorpora contestualmente sia la funzione strutturale che estetica. Ancorato sulle sponde a basamenti in c.a., il ponte ripercorre lo stesso tracciato del preesistente, immettendosi negli archi dei piloni superstiti, per poi aprirsi verso la mezzeria del canale. La scelta di derogare anche a misure standard per piste ciclo-pedonali, pur di attraversare gli archi, risponde alla volontà di realizzare un ponte in simbiosi con essi, come segno di appartenenza alla loro storia che si rinnova; in tal senso il ponte, nella sua metamorfosi evolutiva, acquista il significato metaforico di passaggio fra passato e futuro e garantisce la permanenza dell’invenzione, insita nella sua natura genetica. Il rapporto dell’opera con il paesaggio circostante non è caratterizzato da forme di mimetismo passivo ma dalla affermazione di appartenenza al contesto storico – ambientale, per la sua funzione ripristinata di collegamento fra le Cascine di Tavola e la Villa Medicea e come segno architettonico riconoscibile, identificativo di un territorio antropico eccezionale, modellato dall’ingegno nel corso dei secoli.