Instant House 2011

Progetto di piccole strutture a scala locale Milan / Italy / 2011

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InstantHouse Social Club è il progetto di piccole strutture a scala locale, il cui obiettivo è mettere in comunicazione, attraverso una rete di servizi, gli spazi dell'abitare intorno ai parchi, che diventano così il grande spazio pubblico attorno al quale si collegano le diverse parti della città di Milano. Una rete di servizi situati lungo il sistema delle vie d'acqua prospettate dal progetto EXPO 2015 è così il tema centrale della proposta del concorso.
La proposta prevede la costruzione di uno spazio di aggregazione multifunzionale all’interno dei parchi e della rete di vie d’acqua prevista per EXPO 2015. Il progetto si genera dall’unione di elementi sviluppati a partire da alcune parole chiave.
Il contesto è l’ambiente con cui il progetto finto si relaziona attraverso una fitta rete di servizi e infrastrutture a scala urbana. Da qui l’idea di un social club che sia prevalentemente uno spazio aperto e flessibile. Uno spazio di passaggio che sappia essere il guscio di diverse culture e capace di contaminarle reciprocamente. In esso convergono due idee maturate da alcuni anni di confronto con questo territorio; la prima, rivolta al futuro, non è altro che la presa di coscienza di quello che Milano sarà nei prossimi anni: una città chiamata a fare da guida nella sperimentazione di progetti legati al verde a ad una nuova cultura dell’alimentazione in un panorama sempre più globalizzato fatto da nove miliardi di persone. La seconda invece è l’anima della città, apparentemente lenta nei sui grandi processi di trasformazione, ma fatta di una moltitudine di energie individuali. Ecco perché secondo noi è necessario che tutti i progetti non soffrano di discontinuità, e siano dunque sempre connessi da spazi pubblici piccoli e dinamici nei quali ciascuna micro realtà possa affermarsi all’interno di una visione molto più ampia per il futuro.
Il tema della permeabilità è fortemente connesso al luogo in cui la costruzione sarà collocata. Si voleva creare uno spazio raccolto, riparato e molto ben definito all’interno di un parco; uno spazio nel quale il primo elemento di arredo fosse proprio l’ambiente circostante visibile da ogni punto. Si è pensato per questo motivo ad una struttura che uscisse dal terreno per svilupparsi come una piccola collina di legno. A questo punto la definizione degli spazi interni ha suggerito quali parti della copertura rendere opachi e quali mantenere completamente aperti alle voci ed ai profumi del verde.
Lo studio di forma prende avvio dalle considerazioni appena esposte. Ma come trasferire queste idee ad un progetto rendendo in modo chiaro la grande capacità ed esperienza delle industrie italiane nella lavorazione del legno? E soprattutto, come combinare questa capacità tecnica con i concetti di sostenibilità ambientale ed energetica? Queste le domande poste per passare da un prodotto concettuale alla sua
realizzabilità.
L’organicismo della forma prevede l’impiego di elementi strutturali in legno lamellare. Trattandosi di elementi tutti differenti tra loro si è passati ad un procedimento analitico di parametrizzazione della forma
che avesse come output un catalogo di pezzi realizzabili con le più avanzate tecnologie di taglio a controllo numerico. La maglia strutturale risulta così composta da un’orditura principale e da una secondaria di irrigidimento che conferiscono particolare rilevanza estetica al progetto. L’intreccio che ne deriva è un suggestivo gioco di vuoti e pieni che lasciano filtrare la luce con un effetto percettivo molto simile a quello che si ha tra gli alberi in un bosco. Le parti della copertura completamente opache sono ottenute da pannelli in legno composti da scarti industriali pressati e trattati per esterno.
L’orientamento della forma e la sua ultima definizione prende in considerazione l’esposizione solare della copertura. Questo a supporto della possibilità di applicare sulle parti opache un sistema fotovoltaico in silicio amorfo in film sottile. Questa tecnologia consente di essere applicata su superfici curve risultando praticante invisibile da alcuni punti di vista privilegiati. L’idea è di rendere completamente autosufficientel’intera struttura con una superficie circa 8 mq di pannelli solari.
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    Project details
    • Year 2011
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Urban Furniture / multi-purpose civic centres
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