ri PROGETTARE per TUTTI | Giovanni Mattucci

un patrimonio architettonico proiettato nel futuro San Vito Chietino / Italy / 2006

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Il “Concorso ri-Progettare per tutti – un patrimonio architettonico proiettato nel futuro”, è stata per noi l’occasione per applicare tale condizione ad uno dei più importanti manufatti della Costa Abruzzese, il trabocco, nella fattispecie quello denominato “del Turchino” ricadente nel Comune di San Vito Chetino (CH).
La scelta del tema è stata dettata dal fatto che queste espressioni dell’archeologia spontanea-industriale, disseminati lungo tutta la costa teatina da Ortona a Vasto, rappresentano un punto fermo nel panorama turistico-storico-culturale dell’Abruzzo.

TRABOCCHI: IERI ED OGGI
Il trabocco è una macchina da pesca formata da una struttura non fondata ma fissata in equilibrio a volte con strallo di cavi e con fissaggio di pali alla roccia, tipica della costa medio-adriatica e basso tirrenica italiana.

La loro origine si perde nella notte dei tempi. Nessuno, difatti, può stabilire con esattezza l’epoca in cui sono stati “poggiati” sul mare. Si può solo supporre che la loro invenzione sia stata originata dalla paura che l’uomo provava, una volta, nell’avventurarsi, per la pesca, in mare aperto. Ed era, quindi, più comodo e più tranquillo, “pescare da fermo”, da una piattaforma stabile, collegata alla terra ferma da una passerella di legno.

Essi sono, comunque, dei manufatti che provocano delle intense suggestioni in quanti li conoscono da anni e in quelli che, per la prima volta, hanno la ventura di osservarli e il privilegio di sostare sulle loro piattaforme sconnesse.
Oggi riconosciuti come patrimonio architettonico-ambientale dalla Regione Abruzzo, sono protetti da una normativa speciale L.R. 93/94 che ne promuove il loro recupero e valorizzazione paesaggistica e dalla L.R. 99/97 che pone disposizioni per il recupero, la ristrutturazione e la ricostruzione.














TRABOCCO DEL TURCHINO: LO STATO DELLE COSE
Il trabocco per sua natura segna una sorta di cucitura tra la terra ed il mare, a cavallo di quella linea ideale che permette all’uomo di staccarsi dalla terra ferma e spostare in avanti il suo confine, strappando così un po’ di onde al mare ed all’orizzonte.
La sua passerella sembra veramente giocare con le leggi statiche e dinamiche della fisica.

Presenta delle sconnessioni e salti di quote che, rendono tipica la costruzione, ma ne impediscono l’accesso a chiunque.
Anche i parapetti costituiti dai tipici paletti lignei con un semplice filo di ferro, non sono più in grado di assicurare il giusto appoggio a chi vorrebbe avventurarsi a superarla.
Sotto il tavolato di calpestio, un groviglio di pali, molti dei quali sembrano non lavorare, ma non è così.
La piattaforma offre sicurezza e stabilità, al pescatore di ieri e al turista e/o visitatore di oggi, la leggerezza della sua struttura si libra sulle onde ed il vento sembra sollevarti facendoti vivere una sensazione unica ed irripetibile.



Solo arrivando sulla piattaforma ci si accorge di abbandonare quel senso di instabilità, di precarietà, che sono legate al percorso che ci ha portato al suo raggiungimento.
Di li, il profumo del mare e la freschezza della brezza marina sono sensazioni attualmente precluse alle persone diversamente abili per via del percorso accidentale che separa la costa dalla piattaforma, intesa come unica meta, come punto di mezzo tra terra cielo e mare.

INTENTI PROGETTUALI
La nostra idea progettuale, nasce proprio dall’intento di risolvere il problema dell’accessibilità e la fruibilità interna del manufatto stesso, , con un percorso idoneo per i diversamente abili e gli accompagnatori.
Quindi senza stravolgere l’architettura lignea del manufatto si è pensato ad una nuova pavimentazione che unisse la necessaria funzionalità dei sistemi di guida “artificiali” , ossia una pavimentazione con elementi modulari articolati in codici informativi di facile comprensione (con indicazioni direzionali) ed una necessaria considerazione dell’aspetto ambientale dell’intervento da realizzare. (D.P.R. 24 luglio 1996 n. 503)
I materiali utilizzati per questo intervento saranno consoni all’ambiente costiero dove dovrà inserirsi, la passerella ed il corrimano saranno realizzati in legno dello stesso tipo utilizzato dai trabocchi.


Un percorso completo che porterà il visitatore e/o il fruitore del trabocco direttamente dall’imbocco del corridoio e che lo condurrà, direttamente sulla piattaforma del trabocco.
La nuova pavimentazione ed il nuovo parapetto si sovrapporranno al tavolato esistente, sopra dei supporti di altezza variabile che consentiranno di avere un percorso uniforme e nel rispetto dei regolamenti nazionali.
Altra particolarità del progetto è rappresentata dall’essere eventualmente rimovibile, senza quindi, lasciare segni tangibili sul manufatto.
Il progetto tenta di mediare questi problemi con piccoli interventi riconoscibili architettonicamente, ma che si accostano all’esistente senza minarne la visione d’insieme.
Il tema della nostra ricerca e progettazione è dunque ricaduta su questa problematica, che a nostro avviso può trarre molti spunti e molte iniziative se presa in considerazione per il futuro, si spera prossimo.
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    Project details
    • Year 2006
    • Client CAMERA DEI DEPUTATI
    • Status Competition works
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