Concorso di progettazione per la ristrutturazione e la riqualificazione di piazza duomo in Reggio Calabria | Ilario Tassone

Ipotesi con modifiche alle alberature esistenti Reggio Calabria / Italy / 2012

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Piazza De Nava, Piazza Duomo e Piazza Italia sono i tre vuoti adiacenti al Corso Garibaldi, l’asse strutturante la ricostruzione di Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908 secondo il Piano De Nava. Ma mentre Piazza De Nava e Piazza Italia hanno avuto fin dall’inizio una configurazione architettonica conforme al ruolo urbano e al loro uso come spazi pubblici, piazza Duomo, frammentata in uno spazio centrale carrabile, separato da filari di ombrosi alberi dalle due strade, anch’esse carrabili, che raccordano il Corso con via Tommaso Campanella è rimasta uno slargo sempre più usato come parcheggio. Tutto ciò nonostante la presenza del Duomo e il carattere urbano dei portici che la delimitano su due lati. Indicazione delle scelte progettuali La proposta qui presentata, redatta secondo le indicazioni del Documento Preliminare alla Progettazione allegato al Bando di Concorso, si pone l’obiettivo di disegnare, con pochi segni architettonici e senza enfasi formalistiche, uno spazio pedonale che possa essere vissuto dai reggini come luogo di sosta, di incontro e di scambio nel tempo libero e, al contempo, come sagrato del Duomo in occasione delle feste religiose. Il concept alla base del progetto è quello di unificare e al tempo stesso distinguere gli spazi relativi ai due usi: lo spazio per il tempo libero, costituito essenzialmente da un ampliamento della zona dei portici, è caratterizzato da numerosi ricorsi in pietra scura, dal fitto susseguirsi delle panche e dall’alternarsi di ombre e luci determinata dalla presenza degli alberi, mentre quello che si pone come sagrato è contraddistinto dalla leggera variazione cromatica delle pavimentazioni e dalla luminosità e sonorità dell’acqua che lo attraversano. Descrizione della proposta Una volta scelto di conservare come strade carrabili il tratto di Via Tommaso Campanella antistante il Duomo e un solo collegamento fra questo e il Corso, il progetto si è risolto essenzialmente nella pavimentazione in pietra della restante area pedonale con un disegno in grado di costruire rimandi immediati tra le architetture che delimitano la piazza. Ricorsi in pietra lavica corrono parallelamente al Corso e, distanziati secondo il passo (o un suo multiplo) dei pieni e dei vuoti dei portici, stabiliscono un evidente rimando fra i due lati opposti della piazza; essi vengono intersecati da quattro fasce di travertino bianco che, in asse con le gradonate e con le statue del Duomo, portano la facciata dell’edificio sacro sul Corso. L’intersezione dei ricorsi individua nella pavimentazione partiture differenti per dimensioni e forme (quadrate o rettangolari), trame (a pezzature regolari o a spezzoni), materiali e colori (dal grigio e rosso del porfido al giallo delle pietra granitiche, dal nero della pietra lavica al verde della pietra di Lazzaro, dal grigio di piccoli ciottoli al verde delle piantumazioni a prato). In un sottile solco della pavimentazione lungo uno dei due assi in corrispondenza delle statue del Duomo scorre un rivolo di acqua che si raccoglie in una leggerissima inflessione della pavimentazione. Da qui si alza un getto d’acqua alto dieci metri, che viene posto come punto di fuga della prospettiva visuale di chi proviene da via Tommaso Gullì e come contrappunto della lunga fontana lineare che chiude la piazza su Corso Garibaldi. Nel solco l’acqua, appena visibile, scorrerà per forza di gravità lungo il fondale con una leggera pendenza pavimentata a ciottoli. In estate la sonorità dell’acqua contribuirà alla sensazione di benessere di chi sosterà nelle lunghe panche che corrono secondo le due direzioni dei ricorsi, alcune sotto gli alberi esistenti, altre all’aperto e più prossime allo spazio del sagrato. Ventiquattro zampilli costruiscono una facciata liquida, che completa il recinto volumetrico che definisce l’invaso della piazza: e attraverso la quinta acquea dal Corso si vedrà in dissolvenza il Duomo. La fontana sarà ovviamente spenta in occasione dei festaggiamenti religiosi che richiedono il passaggio della processione e/o un uso meno circoscritto dello spazio aperto. L’illuminazione è prevista attraverso una successione di luci omogenee incassate nel pavimento. Da un lato enfatizzano il sistema dei portici sottolineandone il passo strutturale e dall’altro caratterizzano la spazialità della piazza ponendosi lungo il ricorso che parte dalla seconda statua sulla scalinata della chiesa e lungo la fontana. Si pensa ad un’illuminazione lineare dal basso quindi, che di notte sostituirà la percezione per campiture della pavimentazione con quella di una griglia di luci serrate stese sul piano della piazza. Quattro grandi lampioni, inoltre, definiscono con fasci di luce verso l’alto una possibile articolazione notturna dell’invaso iscrivendovi un volume virtuale a pinata quadrata. Collocati in due angoli diagonalmente contrapposti sono previsti due volumi.: un’edicola per la vendita dei giornali e un piccolo chiosco. Il chiosco e l’edicola si configurano come due elementi volumetrici puri, uno di forma ellittica, l’edicola, e uno di forma quadrata, il chiosco. Concepiti come due elementi scultorei con uno spiccato carattere tecnologico i due volumi riescono ad innescare con il contesto quel giusto rapporto di dialettica e quella tensione capace di innescare il processo di riattivazione di questi spazi attualmete privi di identità.
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    Piazza De Nava, Piazza Duomo e Piazza Italia sono i tre vuoti adiacenti al Corso Garibaldi, l’asse strutturante la ricostruzione di Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908 secondo il Piano De Nava. Ma mentre Piazza De Nava e Piazza Italia hanno avuto fin dall’inizio una configurazione architettonica conforme al ruolo urbano e al loro uso come spazi pubblici, piazza Duomo, frammentata in uno spazio centrale carrabile, separato da filari di ombrosi alberi dalle due strade, anch’esse carrabili,...

    Project details
    • Year 2012
    • Client Comune di Reggio Calabria
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / Urban Furniture
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