Parco d'arte

Il Labirinto, la Torre e la Fontana imperturbabile. Bolzano / Italy / 2011

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L'IDEA Un parco d’arte non è solo un luogo di aggregazione in cui la collettività possa trascorrere il proprio tempo libero divertendosi e liberandosi “momentaneamente” dai pesi della vita quotidiana, ma vuole essere il centro pulsante della cultura e della divulgazione artistica. Partendo da tale ottica, dopo la disamina di tutta la documentazione resa disponibile dall’amministrazione Appaltante e comprese le necessità che tale intervento debba colmare, si è giunti alla concettualizzazione di una idea che potesse sintetizzare al meglio concetti a volte distanti tra loro, ma contenibili in una unica entità progettuale; la cultura, la filosofia, l’arte, la tecnologia e il rispetto per l’ambiente, infatti, sono percorsi che conducono all’unico obiettivo possibile (cfr tav. 4). L’idea principale nasce dalla convinzione che ogni singolo individuo senta la necessità di raggiungere la pace interiore, la catarsi dell’anima, così come introdotta da Platone. Questo concetto filosofico è stato concretamente tradotto nella realizzazione di tre elementi fondamentali: il labirinto, che vuole rappresentare il percorso travagliato di ogni individuo per raggiungere la conoscenza dell’arte, la torre, che vuole rappresentare la necessità dell’uomo di innalzare l’anima tendendo alla perfezione, con la possibilità una volta arrivati in cima di voltarsi indietro e ammirare con soddisfazione il tortuoso cammino percorso, la fontana imperturbabile, che facendo proprio il concetto del Panta rei scandisce l’inesorabile passare del tempo che nessuno può e potrà mai modificare. INTERPRETAZIONE DEL “PARCO D’ARTE” Un parco, nell’ideale collettivo è un luogo naturalistico, con verde attrezzato, con luoghi di socializzazione, di aggregazione, un luogo dove trascorrere il tempo libero, dove far divertire i bambini, una struttura dove tutti trovano il loro modo di rilassarsi. Se poi un parco, così tradizionalmente definito, si trasforma in un museo all’aperto, in una galleria di esposizione di opere d’arte, in un’opera d’arte esso stesso, allora diventa un parco d’arte. Il progetto proposto nel caso specifico, costituito da molteplici aree espositive, utilizzabili dinamicamente a seconda dell’esposizione che si vuole installare, correlate ai “muri verdi” che saranno custodi delle più svariate opere, interpreta concretamente il concetto di parco d’arte. DESCRIZIONE DELL’OPERA L’opera proposta, come già accennato, è costituita da tre elementi disposti nello spazio e ciascuno con un suo posto specifico nella geometria del luogo: il labirinto, la torre e la fontana imperturbabile. (cfr. tav. 1). Il labirinto. Esso costituisce una serie di semplici percorsi, precisamente sette percorsi “d’arte” (cfr. tav. 1) i quali conducono a tre aree espositive (cfr. tavola 2) contenute nel labirinto stesso e rialzate da terra, tali aree sono predisposte per accogliere mostre o esposizioni o semplicemente per essere utilizzate come spazi all’aria aperta per la socializzazione. I percorsi del labirinto sono delineati da siepi di bosso, una specialità floristica che ha la capacità di vivere nei più diversi climi; le siepi, nell’idea progettuale, sono alte circa due metri per “nascondere” bene la risoluzione del labirinto. I percorsi, inoltre, saranno ricoperti da ghiaia utile per il corretto drenaggio dell’acqua piovana. Le aree espositive, invece, saranno rialzate da terra grazie a piattaforme realizzati da massetti in calcestruzzo e saranno ricoperte da lastre di marmo grezzo non levigato. La torre. Questo elemento del parco d’arte costituisce una struttura semplice ed allo stesso tempo complessa. Sono semplici la sua accessibilità, la sua vivibilità e la sua “scalabilità”, mentre il profilo, la struttura a sbalzi e la movimentata utilizzazione dei volumi nello spazio ne rappresentano la sua complessità (cfr. tav. 2). La torre è costituita da un pilastro centrale in calcestruzzo armato alto sei metri, rifinito a faccia vista, il quale sostiene quattro terrazzi collegati da ampie rampe di scale. Questi terrazzi, sono rivestiti con quadrettoni di marmo (40x40 cm) mentre le scale da lastroni di marmo grezzo (con venature diversa da quello dei terrazi) e permettono di ospitare istallazioni e mostre o semplicemente rappresentano terrazzi di “avvistamento” che guardano al labirinto ed a tutta la zona circostante. Il prospetto già molto snello della torre è a sua volta alleggerito dalle balaustre realizzate in lastre di policarbonato compatto trasparente montate su strutture in ferro lavorato. La particolarità della torre è la presenza di spazi espositivi a quote diverse, così da poter creare un percorso che alla fine conduca alla cima, luogo deputato a contenere l’opera più preziosa. La fontana imperturbabile. L’ultimo tassello di questo mosaico è costituito dalla fontana imperturbabile, è imperturbabile come l’acqua che vi scorre all’interno, un’acqua che lentamente casca dolcemente di gradino in gradino allargandosi fino a scomparire per rinascere di nuovo dalla fonte posta nella parte più in alto (cfr. tav. 3). La fontana è costruita in calcestruzzo ed è composta da una serie di gradini sui quali scivola l’acqua; tale percorso è rivestito da un mosaico di piastrelle ceramiche chiare così da valorizzare la trasparenza dell’acqua. La fontana è posta lateralmente alla torre e da quest’ultima è ben visibile, in modo tale che si potrà meglio ammirare lo scorrere del tempo.
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    Project details
    • Year 2011
    • Main structure Reinforced concrete
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture
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