GYEONGGI-DO JEONGOK PREHISTORY MUSEUM

Seoul / North Korea / 2008

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L’idea di progetto è quella di concepire l’edificio come uno scavo nella pietra, che ripercorre attraverso i suoi strati la storia del luogo e le sue trasformazioni, partendo dai ritrovamenti paleolitici fino ai nostri giorni. L’obiettivo a cui aspira il progetto è quello di rendere la nuova costruzione un’icona, facilmente riconoscibile dagli automobilisti che percorrono l’autostrada per Seoul, ma allo stesso tempo ha la capacità di dialogare in un armonico rapporto visivo con il paesaggio naturale circostante. L’area espositiva occupa una lunga passeggiata architettonica, un paesaggio immaginario, regolare e artificiale che racconta la vita dell'uomo preistorico, esponendo i manufatti dell’epoca paleolitica; una rampa, ampia e comoda si sviluppa a spirale dal livello più basso del complesso fino al tetto, un viaggio emozionante nel tempo e nella storia, che lascia liberi i visitatori di osservare il materiale esibito mentre comodamente raggiungono la terrazza, per godere pienamente la vista dei dintorni: una volta saliti, possono infine camminare fuori verso il parco nella parte superiore della collina. La terrazza superiore è un giardino d’acqua sospeso, e le sue acque poco profonde possono essere utilizzate per il raffreddamento del tetto e del sistema di aria condizionata.Il sistema strutturale è basato su una struttura in cemento armato. Un sistema di vuoti, articolato, permette alla luce naturale di entrare, scendendo dalla sommità fino al livello più basso, in un gioco di colori che cambiano nelle differenti ore del giorno e nelle differenti condizioni meteorologiche. Il livello del suolo di questa corte interna è quasi interamente occupato da un bacino d’acqua poco profondo, con piante acquatiche e pietre locali. Tre delle quattro facciate del museo sono rivestite da una pelle in metallo perforato e vetro, seguendo come riferimento un modello simile ad una stratificazione geologica, un materiale sperimentale prodotto con tecniche nuove e che si mantiene nel tempo. La pelle è uno schermo fisico che protegge la parete di vetro e contribuisce a riparare gli interni dalla luce solare e dall'eccesso di calore estivo.Il vuoto fra questi strati, le due pelli della costruzione, è accessibile per manutenzione, genera una ventilazione periferica, protegge le lastre di vetro dalla pioggia e dall'inquinamento atmosferico ed isola gli interni dalla temperatura esterna. La geometria ascendente della rampa, con le sue linee diagonali, proietta un interessante contrasto, con il disegno della pelle metallica. Lo scambio visivo fra l’interno e l'esterno è singolare: durante il giorno la luce naturale filtra delicatamente all'interno senza disturbare i visitatori; durante la notte la luce artificiale si rovescia all'esterno. Lo schermo della pelle inoltre impedisce ai visitatori di guardare in modo diretto fuori durante la loro visita: in questo modo possono concentrarsi sugli oggetti esposti nel museo e, una volta al livello superiore, possono godere di una inattesa vista sul paesaggio circostante.L'abbondanza di luce naturale sprofonda nella corte interna, portando la luminosità anche al livello del suolo. La luce naturale si rovescia in un modo insolito e molto efficace attraverso le pareti interne dei vuoti : queste sono fatte di LiTraCon (Light trasmitting Concrete), una nuovo tipo di calcestruzzo con l’aggiunta di fibre ottiche ; i dispositivi di illuminazione artificiale, inoltre, possono essere nascosti nei contro soffitti e possono essere regolati facilmente al variare delle esposizioni. Il prospetto nord è completamente aperto verso il dirupo di basalto: questa parete naturale, con la sua forte presenza fisica, è bene visibile da tutti i livelli della rampa ascendente ed ha la funzione di una scultura importante all’interno del nucleo stesso della costruzione, è l’elemento principale che fa da quinta all'intera scena del museo. La superficie della roccia basaltica, a volte lucida sotto la pioggia, opaca in tempo secco, probabilmente coperta da muschio nelle stagioni delle piogge, da un contrasto emozionante, pieno di colore e inaspettato per i visitatori. Un'ala di servizio, sul lato orientale della costruzione, ospita gli uffici amministrativi, i magazzini e tutte le funzioni di pubblica utilità. Inoltre ospita una coppia degli ascensori pubblici, un ascensore per gli impiegati e un elevatore per il trasporto degli oggetti. Le zone riservate all’amministrazione possono essere facilmente separate dal resto della costruzione. Le aree espositive sono molto flessibili e si possono facilmente organizzare in modi differenti. Al pianterreno i visitatori trovano il desk delle informazioni, un guardaroba, una grande hall, una libreria e un café. Altre sale possono essere usate come sale conferenza, per le video-proiezioni, per mostre speciali, per laboratori, ecc. L’intera area di intervento esterna, modifica il paesaggio pur rispettando le condizioni esistenti: una rampa in calcestruzzo zigzaga in salita e conduce al parco archeologico senza entrare nell’edificio. Da questa rampa, i visitatori possono raggiungere una piattaforma di osservazione situata in cima alla collina, salendo sulla torretta rivestita da una griglia di metallo, oppure possono raggiungere la piattaforma dal museo percorrendo un ponticello pedonale con la struttura in acciaio, sospeso leggermente sopra la roccia basaltica.
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    L’idea di progetto è quella di concepire l’edificio come uno scavo nella pietra, che ripercorre attraverso i suoi strati la storia del luogo e le sue trasformazioni, partendo dai ritrovamenti paleolitici fino ai nostri giorni. L’obiettivo a cui aspira il progetto è quello di rendere la nuova costruzione un’icona, facilmente riconoscibile dagli automobilisti che percorrono l’autostrada per Seoul, ma allo stesso tempo ha la capacità di dialogare in un armonico rapporto visivo con il paesaggio...

    Project details
    • Year 2008
    • Status Current works
    • Type Multi-purpose Cultural Centres / Museums / Concert Halls / Archaeological Areas
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