A.T.E.R. Lanciano | DOMENICO SCOPA

Recupero abitativo, consolidamento fondale Castel Frentano / Italy / 2009

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RELAZIONE TECNICA ______________________________________________________ Oggetto: Manutenzione straordinaria e recupero abitativo, consolidamento fondale, modifiche falde di copertura Il sottoscritto Architetto Domenico SCOPA, con studio professionale a Vasto in Via Del Porto 65/H , regolarmente iscritto all’Albo degli Architetti della provincia di Chieti con n° 491, C.F. SCP DNC 58R15 E372E, a seguito di incarico conferitomi dall’Azienda A. T. E. R. per l’intervento in oggetto, espone quanto segue: Il fabbricato oggetto dell’intervento è di proprietà dell’Ente A. T. E. R. – Lanciano, il manufatto ricade nel Comune di Castel Frentano e nel P.R.G. vigente ricade in zona B1 di completamento, immediatamente a ridosso della zona A, censito presso l’Ufficio del Territorio di Chieti al Foglio n° 6, Particella 33, alla via Publio Ovidio Nasone attualmente l’intero immobile si costituisce di n°6 unità abitative. Come tutte le cittadine dell’entroterra abruzzese e non solo, di fondazione medioevale gli agglomerati urbani sono stati edificati su crinali e/o alla sommità di colline, così che le curve di livello del terreno incidono in maniera significativa sull’edificato urbano e stradale. Il fabbricato nel suo lato più lungo si attesta lungo via P. O. Nasone, da cui si accede al piano terra, essendo la cittadina di Castel Frentano posta sulle pendici di una collina inevitabilmente parti di edificio si colloca sopra strada e parte è posta sottostrada. La sua configurazione planimetrica è ascrivibile ad un rettangolo con il lato maggiore lungo la direttrice est – ovest, si sviluppa in altezza su tre livelli con copertura a falda. Il corpo scala centrale divide simmetricamente lo stabile, gli alloggi si dispongono in adiacenza il vano scala, presentano la stessa ripartizione interna e la medesima dimensione, ogni pianerottolo serve due alloggi. Gli alloggi si compongono di due camere da letto un soggiorno pranzo a diretto contatto con la cucina ed in adiacenza a quest’ultima vi è il bagno composto da quattro pezzi, l’estensione dell’appartamento non supera i 70 Mq. Il fabbricato è stato realizzato in laterizio portante (anche se era già si realizzava in cemento armato), con spessore di 45 cm., composto da laterizio pieno esternamente e forato internamente. Stato di degrado Non si ha una datazione certa dell’epoca di costruzione del manufatto, ma esaminando le parti strutturali che lo compongono e dai saggi svolti dall’arch. Bucci, possiamo far risalire l’epoca di edificazione intorno agli anni 50. Come sempre accade un manufatto incomincia ad andare in crisi materica, quando più fattori sia diretti che indiretti incominciano ad intaccare il fabbricato. Per quanto riguarda le cause dirette possiamo annoverare l’ampio sbancamento realizzato a valle per consentire la realizzazione di una scuola con la non realizzazione di opportuni sistemi di contenimento del terreno e la diversa disposizione delle falde dei due corpi laterali, questi due cause con tutta probabilità, come si evidenzia nell’apparecchio murario, hanno portato ad avere delle micro lesioni longitudinali sugli orizzontamenti in prossimità del pianerottolo di sbarco del corpo scala, ed una lesione verticale in prossimità dell’angolo sud-ovest del fabbricato. Questa condizione statica ha portato all’ordinanza di sgombero. Per le cause indirette annoveriamo come sempre: manutenzione inesistente, atti di vandalismo, aggressione degli agenti atmosferici. Mentre la prima condizione sembra che si sia arrestata, in quanto le lesioni si presentano scure, questo denota quanto meno una stabilità del fenomeno, per il secondo aspetto, il continuo processo di degrado, ed essendo da tempo disabitato il deterioramento si evolve in maniera esponenziale. Con ogni probabilità determinato dalle cause dirette, i due eventi: - il fronte di scovo esteso ed una diversa disposizione delle falde – hanno fatto si che ci fosse un rilassamento del terreno con conseguente scivolamento, ed una rotazione delle murature soprattutto sul cantonale di sud – ovest, che hanno determinato il seguente quadro fessurativo:  - lesioni longitudinali orizzontale all’intradosso dei solai lungo l’asse est – ovest con una ampiezza di 07 mm. verso ovest e di 4 mm verso est;  - una lesione passante verticale al piano sottostrada sul cantonale di sud – ovest;  - un abbassamento dei pavimenti nella parte prospiciente la scarpata. Da una ricognizione visiva e da qualche misurazione abbiamo riscontrato un abbassamento di circa 5/8 cm. tra la parte a monte del fabbricato ed la sua parte a valle misurata sulla sezione trasversale del fabbricato (al piano sottostrada, meno agli altri livelli), ed una rotazione di 6 cm in sommità sul cantonale di nord – ovest antiorario. Altresì, visto che le lesioni al loro interno sono molto scure possiamo avanzare in via cautelativa che il terreno abbia ripreso la nuova posizione tanto che il fenomeno di dissesto si è stabilizzato. Ancora, lo stato di abbandono certamente favorisce il decadimento di tutte quelle parti che compongono un edificio, da prima le parti superficiali come: intonaci, pavimenti, infissi, rivestimenti ecc., ed in secondo tempo le parti strutturali. Elenchiamo quelle parti maggiormente compromesse:  - forte degrado degli infissi esterni costituito da diversi materiali come:legno, alluminio, ferro;  - rigonfiamento dell’intonaco sottostante rivestimenti, con distacco dei medesimi; - distacchi di brani di intonaci in corrispondenza dell’intradosso dell’ultimo solaio  - esistenza in più punti di macchie di umidità con presenza di efflorescenza e carbonatazione dell’intonaco, in particolar modo al piano sottostrada ed in prossimità degli infissi;  - fatiscenza dell’impianto elettrico, idrico, sanitario, con perdite di acqua dalle condutture,  - inesistenza impianto termico, produzione di acqua calda garantita da boiler ormai obsoleti. Questa brevissima elencazione e quanto esposto in precedenza ci consente di guardare al degrado dell’immobile focalizzando tre ordini di problemi, che possiamo riassumere in:  - strutturale;  - decadimento materico delle varie componenti che costituiscono il fabbricato;  - infiltrazione degli agenti atmosferici nell’apparecchio murario portante. Linee guida di progetto L’intervento prevede di raggiungere due finalità e per far questo il progetto si muove su due versanti:  - consolidamento del terreno ed ampliamento del piano di fondazione;  - manutenzione straordinaria, recupero abitativo, modeste modifiche alle coperture. Consolidamento fondale È tuttavia indubbio, che anche se riteniamo che il dissesto è stabilizzato, e che comunque un consolidamento è necessario svolgere e questo per tre ordini di motivi:  - per rispondere in maniera esaustiva ed adeguata all’ordinanza di sgombero;  - consolidamento materico strutturale, con l’eliminazione delle fonti di criticità;  - rendere nuovamente agibile e pertanto abitabile lo stabile, soprattutto per quelle persone che vi ritorneranno ad occuparlo. Per far questo l’intervento di consolidamento intende agire mediante due azioni:  - realizzazione di micropali per il consolidamento del terreno;  - ampliamento della base di appoggio della fondazione. La risposta è indirizzata a consolidare il banco di terreno su cui poggia tutto il fabbricato ed un maggior ampliamento fondale all’intero stabile. Questo avverrà realizzando una serie di micro pali che raggiungeranno una profondità che si aggira tra i 7/8 m. (da come emerso dalla relazione geologica), incontriamo lo strato compatto posti ad una distanza l’uno dall’altro di m. 2,40 esterno e m. 2,14 interno, il consolidamento si completa realizzando al di sopra della testa dei pali un ampliamento fondale costituito da due cordoli uno esterno ed uno interno in cemento armato avente dimensioni 50x50 cm., questa operazione ci consentirà di raggiungere il giusto grado di sicurezza, sia statico nonché un miglioramento sismico. L’opera di consolidamento si conclude con la risarcitura della lesione posta sul cantonale di sud-ovest. Manutenzione straordinaria recupero abitativo L’intervento si prefigge di agire sia esternamente che internamente; esternamente attraverso:  - la parziale modifica delle falde di copertura con la coibentazione della stessa;  - realizzazione della rampa carrabile per accedere alle autorimesse  - posa dei nuovi canali di gronda e discendenti  - ampliamento delle aperture, lato nord, per consentire l’accesso alle autorimesse;  - recupero, con la demolizione della tamponatura sottostante della passerella che collega la strada P.O. Nasone al fabbricato. internamente attraverso:  - realizzazione di quattro autorimesse al piano sottostrada con rimozione dei pavimenti esistenti, realizzazione dei pavimenti industriali, ampliamento aperture esistenti;  - modeste modifiche interne, zona notte;  - rifacimento completo dei bagni e rivestimenti con nova disposizione dei sanitari;  - posa nuovi infissi esterni in alluminio con vetro camera, recupero delle persiane in ferro;  - recupero degli infissi interni;  - ripresa e rifacimento dell’intonaco decoeso;  - tinteggiatura di tutte le superfici;  - realizzazione dei nuovi impianti tecnologici. Esplicitiamo quanto fin qui elencato sinteticamente. Opere esterne  - COPERTURE, saranno interessate sia da modifiche strutturali, parziali modifiche delle falde che da una manutenzione. Il primo aspetto riguarda la parziale demolizione della falda dei due corpi laterali. L’intervento proposto va in due direzioni uno di carattere statico-strutturale ed l’altro di carattere stilistico. Il primo ci consente di scaricare in parte la muratura sottostante ed non avere più una forza orizzontale che tende a disarticolare l’apparecchio murario all’attacco tra il corpo laterale ed il corpo centrale. Il secondo è quello stilistico in quanto attualmente si presenta disarmonico, mentre con l’intervento proposto (realizzazione del padiglione) il tutto riprenderà più armonia e si ritornerà con tutta probabilità alla soluzione iniziale. Questi lavori saranno affiancati da interventi da troppo attesi quali: smantellamento totalmente del manto di copertura in maniera da realizzare una adeguata ed idonea coibentazione con doppia guaina ardesiata incrociata. Contestualmente si andranno a rimuovere i vecchi canali e discendenti e se ne ricollocheranno di nuovi, in una sezione maggiore vista la modalità ed intensità dei fenomeni piovosi che stanno caratterizzando quest’ultimi decenni (violenti e brevi). Concludono i lavori esterni a questo livello, la ripresa e ricostruzione di tutte le mantelline sia del cornicione che dei balconi.  - PASSERELLA, Per concludere le opere esterne non possiamo non tener conto della passerella che collega il fabbricato alla strada P. O. Nasone, oggi è molto manomessa rispetto al suo disegno originario in quanto tutta la parte sottostante è stata tamponata per ricavare dei micro sgabuzzini a servizio degli inquilini (visto che non avevano a disposizione dei depositi). L’intervento prevede di rimuovere tutte le superfetazioni costituito dalla tamponatura, ripresa delle modanature e del parapetto in laterizio nonché della pavimentazione di calpestio, cosi che oggi quello che si presenta come un diaframma, ritornerà ad essere un cavalcavia che unisce il fabbricato alla strada e realizzare un ampio giardino. Opere interne  - AUTORIMESSE, su richiesta della committenza, ed in base alle mutate esigenze abitative il progetto prevede che gli attuali due alloggi posti al piano sottostrada vengano trasformati in posti auto di proprietà. L’intervento è finalizzato principalmente ad avere per i nuovi inquilini un posto auto di proprietà ed un minor carico di sosta su via P.O. Nasone. Per realizzare le autorimesse si rende necessario eseguire alcuni interventi come la realizzazione della rampa carrabile, l’ampliamento delle aperture sulla facciata retrostante. La rampa sarà eseguita nella parte con meno dislivello, questo ci consentirà di avere una estensione contenuta e una pendenza che non superi i 15%. A questo si affiancherà l’ampliamento delle aperture poste sulla facciata retrostante, mentre quelle antistanti saranno conservate in modo da poter accedere al piccolo giardino prospiciente via Nasone. Altresì anche i due servizi igienici saranno rimossi ed al loro posto ci sarà una pilozza per lavare le mani La demolizione di alcuni divisori interni non portanti e la rimozione dei pavimenti concluderanno questi lavori. Per quanto riguarda quest’ultimi non sono di pregio come quelli posti agli altri piani, e dovendone rimuovere una certa quantità in quanto all’interno si andranno a realizzare i cordoli per l’ampliamento fondale, si è scelto di toglierli tutti ed al loro posto realizzare un pavimento industriale, meno bello, ma più idoneo allo scopo.  - RIDISTRIBUZIONE FUNZIONALE, attualmente tra l’ambiente notte e quella giorno non c’è riservatezza da qui la necessita di creare un filtro in tal senso, l’intervento improntato alla massima semplicità, sarà costituito dalla rotazione degli accessi di 90° realizzando una entrata a baionetta. In quest’area dell’immobile (zona cucina – bagni, posti in adiacenza), visto il forte degrado presente l’intervento sarà radicale, in quanto molti dei sanitari si presentano frantumati, rigonfiamento dell’intonaco ha decoeso in gran parte i rivestimenti, l’attuale disposizione dei sanitari non consentono una adeguata e corretta fruibilità degli spazi, la presenza della mezza vasca, del boiler per l’acqua calda sanitaria completamente ossidato, piccole perdite di acqua, distacco della pellicola pittorica rende tutto l’ambiente molto malsano. Pensare un recupero non è proponibile da qui l’intervento propone di realizzare bagni ex novo sia nei corpi sanitari che soprattutto negli impianti tecnologici, idrico, sanitario, termico. Prevediamo di realizzare una diversa locazione dei sanitari, così facendo recuperiamo degli spazi in maniera da inserire l’attacco per la lavatrice oggi non esistente, contestualmente non si andrà a reinserire la vasca, al suo posto si collocherà un piatto doccia.  - SERRAMENTI ESTERNI, Gli attuali infissi esterni, per materiali, sono variegati (legno, alluminio, ferro), gran parte di essi non presentano il vetro camera, (attualmente indispensabile per un corretto risparmio energetico), e soprattutto quelli in legno essendo svirgolati, non consentono una adeguata tenuta agli agenti atmosferici. I nuovi infissi che si andranno a ricollocare saranno in alluminio con vetro camera e di coloritura bianco, in quanto ve ne sono alcuni con queste caratteristiche in attimo stato ed rispondono ai requisiti termici richiesti dalle attuali norme. Mentre per quanto riguarda le persiane (in ferro), esse si presentano in buono stato da qui verranno momentaneamente smontate in modo da essere sverniciate, in maniera da rimuovere piccole zone in cui è presente l’ossidatura e successivamente riverniciate con un colore adeguato alla facciata e ricollocate.  - TINTEGGIATURE, Tutte le superfici interne sia quelli verticali che quelli orizzontali si presentano in buono stato anche se qualche brano di intonaco si è distaccato (quelli adesi alle superfici orizzontali), per via di infiltrazioni di acqua metorica provenienti dalle coperture, questo comporterà l’adeguata ripresa con una rete in fibra porta intonaco e successivamente si procederà alla tinteggiatura, per quest’ultima si utilizzeranno tinte a base di calce con coloriture tenui pastello. Non andremmo a rimuovere la carta da parati presente in qualche stanza della zona notte, essendo in ottimo stato, come allo stesso modo non si andrà a ricoprire le coloriture con immagini floreali presente nella zona soggiorno.  - IMPIANTI, per quanto riguarda gli impianti tecnologici oltre ad essere nella gran parte fatiscenti e fuori norma, non rispondono più alle attese soprattutto quello termico, oggi costituito da un camino posto in cucina. La prima fase riguarderà la rimozione di tutti gli impianti esistenti con la chiusura dei vuoti lasciate dalle condotte e le canne fumarie dei camini (per quest’ultimi onde evitare che si possa incanalare aria ed acqua meteorica), successivamente si ricollecheranno i nuovi impianti idrico, sanitario elettrico, mentre per i primi due, necessariamente si allestiranno nuove condotte e passaggi (tranne per le colonne montanti), mentre per quello elettrico si riutilizzeranno le forassite già presenti. Menzione a parte va fatta per l’impianto termico, non rimuovendo l’attuale pavimento, le condotte di mandata e ritorno dell’acqua calda saranno a vista, collocate a quota battiscopa, in corso d’opera si vedrà se ci sia la possibilità di nasconderli dietro il battiscopa.  - PAVIMENTI, come si evince anche dalla documentazione fotografica i pavimenti sono di ottima fattura e di pregio sia per la loro posa coloriture, e disegni proposti e per questo non verrà rimosso. Proponiamo una leggera manutenzione costituita da rincollaggio di eventuale piastrelle decoese, una ristuccatura di gran parte della pavimentazione ed una sua rilucidatura cosi da riportare al suo antico splendore Lanciano 16.12.2010 Il Tecnico SCOPA Arch. Domenico
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    RELAZIONE TECNICA ______________________________________________________ Oggetto: Manutenzione straordinaria e recupero abitativo, consolidamento fondale, modifiche falde di copertura Il sottoscritto Architetto Domenico SCOPA, con studio professionale a Vasto in Via Del Porto 65/H , regolarmente iscritto all’Albo degli Architetti della provincia di Chieti con n° 491, C.F. SCP DNC 58R15 E372E, a seguito di incarico conferitomi dall’Azienda A. T. E. R. per l’intervento in oggetto, espone...

    Project details
    • Year 2009
    • Work started in 2011
    • Main structure Masonry
    • Client A. T. E. R.
    • Contractor Impresa Edile DE CINQUE
    • Cost 350.000,00
    • Status Completed works
    • Type Apartments
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