Museo Diocesano - finalista
Progetto finalista del Concorso internazionale di progettazione 'Museo Diocesano' Milan / Italy / 2007
8
Cino Zucchi con Elsa Prochazka e Stefano della Torre
Il vuoto lasciato dai bombardamenti dell’ultima guerra, l’attuale Parco delle Basiliche, è un’interruzione verde nel tessuto della città, un luogo vitale radicato nell’immaginario collettivo e amato dai cittadini. Il progetto per il completamento del Museo Diocesano permette di instaurare nuovi rapporti tra il Corso di Porta Ticinese, il Parco e il chiostro, definendo i margini di un nuovo spazio di transizione che si offre come un “foyer all’aperto” del museo stesso. Il suo disegno risponde ad attente considerazioni di forma urbana – il completamento parziale della cortina sul corso, la ricostruzione del quarto lato del chiostro, la vista sul campanile di Sant’Eustorgio – in stretto rapporto con l’organizzazione dei nuovi spazi di accoglienza ed esposizione del Museo.
La grande trasparenza del piano terra, che apre lunghe viste sul chiostro, dona al museo e alle sue funzioni accessorie un carattere estroverso, aperto verso la città, creando una transizione tra la vivacità del corso e lo spazio tranquillo del parco. I volumi più chiusi del piano superiore, con i grandi lucernari che cercano la luce da nord, definiscono il nuovo invaso spaziale, consolidando il perimetro del complesso monumentale di Sant’Eustorgio che trova così forma compiuta.
L’ingresso principale al Museo è posto in posizione baricentrica in corrispondenza del flesso dell’edificio che registra le diverse giaciture presenti sull’area e costituisce lo sfondo naturale delle direttrici visive dai due opposti punti di vista.
Le funzioni richieste dal bando sono disposte nello spazio cercando la loro posizione ideale in rapporto con gli spazi della città, con le viste sull’intorno, con le sue varie qualità ambientali. La loro posizione reciproca assicura al contempo una grande naturalezza di orientamento da parte degli utenti e degli addetti ai lavori e una grande flessibilità d’uso per le esposizioni e gli eventi previsti dallo spirito di un Museo vivo, che interagisce e sa comunicare con pubblici diversi per età, cultura e interessi.
Questa disponibilità a cambiare nel tempo secondo le esigenze corrisponde in realtà a una notevole chiarezza dello schema distributivo: gli ambienti della sala polifunzionale, della galleria, del loft e delle aule per seminari possono essere usati in maniera indipendente e congiunta. L’atrio, il bookstore, la cafeteria e le aree relax, sempre fortemente collegati con gli spazi esterni, costituiscono un connettivo gradevole tra le diverse parti del Museo.
Credits
Cino Zucchi con Elsa Prochazka, Stefano della Torre
Cino Zucchi-CZA (Omar Baldin , Filippo Carcano, Laura Gusso, Diego Martinelli, Paolo Moretto, Maria Rita Solimando Romano, Valentina Zanoni, Sarah Zezza con Omar de Ciuceis, Valerio Botta, Claudia Orsetti, Stefano Goffi)
Collaboratori:
Systematica Works (Gianluigi Santinello, Nicola Padoan, Riccardo Polo) - strutture e computo metrico
Fabio Calciati - render
Il vuoto lasciato dai bombardamenti dell’ultima guerra, l’attuale Parco delle Basiliche, è un’interruzione verde nel tessuto della città, un luogo vitale radicato nell’immaginario collettivo e amato dai cittadini. Il progetto per il completamento del Museo Diocesano permette di instaurare nuovi rapporti tra il Corso di Porta Ticinese, il Parco e il chiostro, definendo i margini di un nuovo spazio di transizione che si offre come un “foyer all’aperto” del museo stesso. Il suo disegno risponde ad attente considerazioni di forma urbana – il completamento parziale della cortina sul corso, la ricostruzione del quarto lato del chiostro, la vista sul campanile di Sant’Eustorgio – in stretto rapporto con l’organizzazione dei nuovi spazi di accoglienza ed esposizione del Museo.
La grande trasparenza del piano terra, che apre lunghe viste sul chiostro, dona al museo e alle sue funzioni accessorie un carattere estroverso, aperto verso la città, creando una transizione tra la vivacità del corso e lo spazio tranquillo del parco. I volumi più chiusi del piano superiore, con i grandi lucernari che cercano la luce da nord, definiscono il nuovo invaso spaziale, consolidando il perimetro del complesso monumentale di Sant’Eustorgio che trova così forma compiuta.
L’ingresso principale al Museo è posto in posizione baricentrica in corrispondenza del flesso dell’edificio che registra le diverse giaciture presenti sull’area e costituisce lo sfondo naturale delle direttrici visive dai due opposti punti di vista.
Le funzioni richieste dal bando sono disposte nello spazio cercando la loro posizione ideale in rapporto con gli spazi della città, con le viste sull’intorno, con le sue varie qualità ambientali. La loro posizione reciproca assicura al contempo una grande naturalezza di orientamento da parte degli utenti e degli addetti ai lavori e una grande flessibilità d’uso per le esposizioni e gli eventi previsti dallo spirito di un Museo vivo, che interagisce e sa comunicare con pubblici diversi per età, cultura e interessi.
Questa disponibilità a cambiare nel tempo secondo le esigenze corrisponde in realtà a una notevole chiarezza dello schema distributivo: gli ambienti della sala polifunzionale, della galleria, del loft e delle aule per seminari possono essere usati in maniera indipendente e congiunta. L’atrio, il bookstore, la cafeteria e le aree relax, sempre fortemente collegati con gli spazi esterni, costituiscono un connettivo gradevole tra le diverse parti del Museo.
Credits
Cino Zucchi con Elsa Prochazka, Stefano della Torre
Cino Zucchi-CZA (Omar Baldin , Filippo Carcano, Laura Gusso, Diego Martinelli, Paolo Moretto, Maria Rita Solimando Romano, Valentina Zanoni, Sarah Zezza con Omar de Ciuceis, Valerio Botta, Claudia Orsetti, Stefano Goffi)
Collaboratori:
Systematica Works (Gianluigi Santinello, Nicola Padoan, Riccardo Polo) - strutture e computo metrico
Fabio Calciati - render
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Cino Zucchi con Elsa Prochazka e Stefano della TorreIl vuoto lasciato dai bombardamenti dell’ultima guerra, l’attuale Parco delle Basiliche, è un’interruzione verde nel tessuto della città, un luogo vitale radicato nell’immaginario collettivo e amato dai cittadini. Il progetto per il completamento del Museo Diocesano permette di instaurare nuovi rapporti tra il Corso di Porta Ticinese, il Parco e il chiostro, definendo i margini di un nuovo spazio di transizione che si offre come un “foyer...
- Year 2007
- Client Museo Diocesano
- Status Competition works
- Type Museums
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