Olgiata Sporting Club | LAD

Rome / Italy / 2011

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1. PREMESSA L'Olgiata Sporting Club è uno degli edifici che fanno parte del Punto Verde Qualità 20.12, opera ricadente nell'ambito degli interventi promossi dal Comune di Roma che riguardano aree verdi insufficientemente attrezzate, la cui gestione viene affidata, attraverso una concessione, a soggetti privati che hanno la possibilità di realizzare un insieme articolato di servizi di interesse pubblico. La società concessionaria, Olgiata Verde s.r.l., ha affidato l'incarico di progettazione a LAD che ha curato l'architettura e il coordinamento generale garantendo un inserimento non invadente degli edifici all'interno delle aree naturalistiche e conservando più del 70% degli 11 ettari totali come spazio verde.   2. DESCRIZIONE DEL PROGETTO L’obiettivo principale di questa iniziativa progettuale è stato l’inserimento, nelle aree di progetto, di edifici ed attività fra loro distinti ma finalizzati a creare in modo organico una risposta adeguata alla domanda di miglioramento delle attrezzature sportive di zona. Gli interventi consistono nella realizzazione di un centro sportivo polifunzionale nell’area confinante con il comprensorio dell’Olgiata, in grado di gestire parecchie attività; tale centro sportivo, è finalizzato a servire non solo le aree circostanti, caratterizzate da una scarsa presenza di infrastrutture, ma è pensato per lavorare in stretta relazione con la scuola che con esso confina e con i molti altri edifici scolastici presenti nella zona. Le funzioni sportive previste sono il nuoto, il calcio a cinque, il calcio a otto, il beach volley e il fitness, ovvero una serie  flessibile di attività che variano dall’attrezzistica al corpo libero alle arti marziali, tutte  da praticare indoor. Vanno inoltre annoverate una serie di attività terapeutiche come fisioterapia, massaggi, benessere e recupero atleti, da ritenersi direttamente collegate a quelle ginniche. La strategia insediativa consiste nel disporre i campi da calcio a cinque, da beach volley, da tennis ed il campo da calcio a otto nella zona est dell’area, a quote differenti, terrazzando il pendio al fine di ottimizzare e minimizzare i movimenti terra. Alle pendici della piccola collina nella zona centrale dell’area 1 è invece previsto l’inserimento dei volumi architettonici, che dunque filtrano l’accessibilità ai campi e si dispongono in parte a ridosso dell’area boschiva. Questa scelta consente di schermare naturalmente tramite la collina e le sue alberature i volumi architettonici, limitandone fortemente l’impatto visivo. La soluzione architettonica presenta una strategia di divisione delle diverse funzioni in tre blocchi distinti e fra loro collegati: gli edifici: “1” (contenente due piscine con copertura apribile ed una vasca all’aperto), “F” (contenente le attività di gestione e ricreative) e “G”, che comprende le palestre e le attività terapeutico-riabilitative. L’edificio “F”, di forma sostanzialmente esagonale, è l’accesso principale al complesso e distribuisce quindi gli edifici “1” e “G” che si attestano perpendicolarmente ai lati del suddetto esagono, come nella schematizzazione di una molecola, in modo da garantire all’edificio-piscine il fronte lungo esposto a sud e, al contrario, un’illuminazione indiretta all’edificio-palestre. Il posizionamento ottimale dei manufatti architettonici è pensato per fornire un’ illuminazione naturale adeguata agli edifici che ospitano funzioni diverse e per contenere i consumi energetici. Il linguaggio architettonico si basa sulla composizione di volumi caratterizzati da coperture leggere,  anch’esse realizzate con rivestimento in lamiera di zinco titanio. La forma delle coperture si sviluppa su uno schema a boomerang che conferisce agli edifici una forma slanciata e sinuosa, e consente un inserimento organico, adattando le forme alla naturale orografia del sito. La scelta del legno lamellare come materiale dell’orditura portante conferma la volontà progettuale di ottenere grandi luci libere nei due edifici simmetrici; Le ampie vetrate mettono in comunicazione visiva gli spazi dedicati all’attività fisica indoor al parco che le circonda. I percorsi sono studiati per diversificare le diverse utenze che fruiscono del centro sportivo. Il complesso sportivo è il risultato di un approccio veramente funzionalista sia dal punto di vista architettonico, sia dal punto di vista impiantistico. Lo sforzo spaziale più grande è avvenuto nella distribuzione dei percorsi, strettamente legati alle direttive delle norme CONI sull’impiantistica sportiva. Dal parcheggio si accede in quota all’ingresso principale del centro situato sul prospetto principale dell’edificio “F”; dall’ingresso si passa immediatamente nella hall, al piano terra dell’edificio “F”, illuminata da un grosso pozzo di luce centrale che fornisce illuminazione naturale anche al livello inferiore.  La hall ha la funzione di filtrare attraverso l’utilizzo di tessere elettroniche gli ingressi al complesso dividendo opportunamente i diversi utenti. Dalla Hall si può accedere liberamente attraverso una parete vetrata al bar, e di qui ai servizi ed al ristorante. Le cucine, e le relative funzioni accessorie sono adiacenti alla tavola calda e accessibili solo al personale. La hall distribuisce liberamente anche un percorso vetrato di collegamento agli spalti dell’edificio – piscine, destinato agli spettatori delle gare. I connettivi verticali della Hall sono invece accessibili solo attraverso il riconoscimento elettronico dell’utente, che deve dunque poter essere identificato prima di poter accedere alle funzioni sportive. La scala e gli ascensori collegano la hall del piano terra con un terrazzo ed alcuni volumi tecnici sulla copertura dell’edificio, e, verso il basso, con il piano interrato dell’edificio “F”.  Quest’ultimo livello contiene gli spogliatoi maschili e femminili riservati ai soci, utilizzabili sia per le attività ginniche sia per quelle natatorie, i relativi servizi, gli spogliatoi degli arbitri e l’infermeria. La questione dei percorsi è in questo livello di particolare importanza. Dai connettivi verticali si accede ad una seconda hall, nella quale piove la luce naturale dalla copertura, formando così uno spazio ad altezza multipla con l’ingresso. Questo ambiente distribuisce gli ingressi all’infermeria e agli spogliatoi. Sebbene gli spogliatoi degli uomini, delle donne e degli arbitri abbiano differente distribuzione, essi presentano il medesimo schema: dall’atrio si accede direttamente allo spogliatoio, dove è possibile cambiarsi ed uscire nuovamente nella zona di distribuzione per accedere alle palestre. Se al contrario l’utente deve usufruire delle piscine, una volta spogliatosi, si dirige scalzo (o con i sandali) verso il camminamento riservato agli utenti degli spazi natatori che conducono direttamente al piano vasche. Al ritorno nello spogliatoio dalle piscine, l’utente potrà usufruire dei servizi e delle docce prima di rientrare nella zona armadietti, così da non mischiare i percorsi “piedi asciutti” e “piedi bagnati” neanche all’interno dello spogliatoio stesso. Il seguente schema è valido per gli spogliatoi uomini, come per le donne e gli arbitri. Anche l’edificio “G” contiene spogliatoi nel piano interrato: la zona nord contiene gli spogliatoi delle palestre e delle altre funzioni indoor, che sono accessibili direttamente dal blocco interrato dell’edificio “F”, mentre la zona sud contiene gli spogliatoi per i campi da calcetto, calciotto e tennis, con entrata indipendente situata sul prospetto sud dell’edificio “G”. Il piano superiore di quest’ultimo edificio forma una doppia altezza con il piano palestre: quest’area, che gode di un ampio affaccio sul piano inferiore, contiene  ludoteca,  sala fitness, servizi, sale massaggi, terapia del corpo e alloggio del custode. Grazie a questo livello a doppia altezza i diversamente abili hanno la possibilità di accedere alla zona dei campi sportivi attraverso un percorso interno.
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