VC1 | Filippo Tisselli

Cesena / Italy / 2008

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L’architettura non si limita all’atto progettuale ma si conclude nella realizzazione dell’opera, e questo avviene necessariamente non prima di avere attraversato le forche caudine delle amministrazioni e degli enti che gravitano attorno al processo edilizio. La complessità dei rapporti e dei compromessi che possono esserci a monte di una produzione architettonica non può però giustificare scarsità dell’impegno progettuale e/o la totale sottomissione alle richieste di imprenditori e compratori: il sistema che va dalla progettazione alla realizzazione dell’opera è sempre e comunque un “atto sociale”, condiviso, e in questo va riconosciuta la responsabilità dell’architettura, a tutte le scale e in ogni contesto.

In questo caso, il progetto prevedeva la realizzazione di un fabbricato a destinazione residenziale all’interno di un lotto inedificato e non raggiunto dai servizi infrastrutturali pubblici, quali strade, illuminazione, fognature, etc…
Ci si trova a gestire un’area di notevoli dimensioni all’interno della quale è stato necessario organizzare, su dettato della pubblica amministrazione, tutto il sistema delle opere pubbliche che sarebbe poi andato a servizio dell’edificato vero e proprio: la strada di accesso al fabbricato corre lungo due lati del perimetro quadrangolare del lotto conducendo le vetture all’area predisposta a parcheggio scoperto, e un’ampia zona verde fronteggia le residenze.
Il tutto è a servizio di un edificio dotato anche di parcheggi interrati e che si sviluppa poi su tre livelli fuori terra: otto appartamenti equamente suddivisi nei primi due piani e un unico appartamento con sottotetto di pertinenza.

Al di là di una mera descrizione funzionale dell’intervento, il perno dell’azione è ancora la volontà di riconfermare la qualità architettonica ai vertici direzionali dell’intervento edilizio, rifiutando l’omologazione alla rassicurante e anonima morfologia del costruito circostante.
Le classiche e consolidate funzioni del residenziale sono racchiuse all’interno di una “scatola” che non rifiuta l’archetipo del volume parallelepipedo, ma pure nella tensione della ricerca progettuale “prende vita” e ruota lungo un asse parallelo al suolo quasi a voler sollevare da terra lo sguardo del suo fronte più rappresentativo. Pulizia e compattezza dei prospetti sono obiettivi sempre perseguiti, e felicemente raggiunti nell’adozione di un linguaggio semplice e immediato, particolarmente evidente nell’impostazione del prospetto principale: ampie balconate si estendono per tutta la lunghezza del fronte, ma un unico segno grafico coordina la complessità del sistema-prospetto delle aperture sintetizzando i singoli elementi in un unico motivo dominante, nel profilo identificativo dell’intero organismo architettonico.
L’elemento grafico cui è stata affidata la gestione dei prospetti non rende mai meno leggibile la grande scatola ruotata: la bicromia degli intonaci lascia risaltare il bianco dell’involucro sul grigio delle superfici arretrate, contribuendo a sottolineare le linee guida della morfologia dell’intervento.
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    L’architettura non si limita all’atto progettuale ma si conclude nella realizzazione dell’opera, e questo avviene necessariamente non prima di avere attraversato le forche caudine delle amministrazioni e degli enti che gravitano attorno al processo edilizio. La complessità dei rapporti e dei compromessi che possono esserci a monte di una produzione architettonica non può però giustificare scarsità dell’impegno progettuale e/o la totale sottomissione alle richieste di imprenditori e compratori:...

    Project details
    • Year 2008
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client impresa edile R.F.T.
    • Contractor impresa edile R.F.T.
    • Status Completed works
    • Type Multi-family residence
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