Concorso Rovereto | DAKkSTUDIO Carmine di Cicco

Ho analizzato la prima bozza di progetto, mi sembra funzioni ho qualche perplessità sul utilizzo della pilastrata mi sembra molto fitta e poi utilizzerei dei piloni tondi più che quadri. Sono altresì poco convinto della rampa di ingresso, non per la sua posizione, che mi sembra ottimale, ma per l’accesso ad essa attraverso cordoli e vincoli che eviterei: mi riferisco soprattutto mi sembra forzata e troppo a ridosso dell’edificio d’angolo, per far si che le auto, anche quelle un po’ più abbondanti, ci girino bene e senza trovarsi a fare 10 manovre per poter accedere alla stradella di confine tra piazza e edifici. L’accesso è molto risicato, siamo a raggio molto corto e con poca possibilità di manovra per mezzo dell’angolo superiore della rampa stessa. Non vorrei insistere ma secondo me, i cordoli e linee di demarcazione tra strada e piazza devono sparire, sono superflui, essa è un corpo unico dove una volta entrati si è immersi nella sua globalità nella sua spazialità totalitaria. Accentuerei solo e semplicemente i punti fissi di penetrazione e uscita dal parcheggio e la linea di continuità tra queste due rampe, il resto ne farei una unica pavimentazione con punti per l’ancoraggio di eventuali tende o simili; teniamo conto anche che in queste zone è molto sentito l’aspetto del risparmio energetico, non pensate che possiamo inventarci qualcosa che favorisca anche un energetico al contesto? Pensiamoci!!! Una ulteriore perplessità mi viene sul blocco che si propone per l’accesso alla rampa eliminando totalmente la possibilità di arrivare nell’altra piazza adiacente, e trascurando altresì l’importanza di una spazialità data dal portico filtro spaziale di enorme interesse. Non me ne vogliate ma, io credo che bisogna fare delle considerazioni, e io proporrei di: scavalcare la rampa di accesso facendo penetrare le macchine al parcheggio, subito a destra alla nostra piazza subito dopo, eliminando quel tratto stretto e poco funzionale sotto l’edificio d’angolo, e alla piazza a sinistra in modo da non escludere anche in futura una connessione tra i due spazi. La forma ad imbuto con il portico a lato con uno spazio semicoperto avrebbe fatto la gioia di Borromini, noi c’è l’abbiamo perche non sfruttare questa opportunità. Il portico in questo modo può assumere un ruolo di filtro spaziale tra due piazze e nel contempo di blocco, a cortina semi aperta, alle macchine che penetrano nell’una e nell’altra piazza. Evidenzierei in ogni modo la continuità tra le due rampe sfruttando l’orientamento delle due e costruendovi un asse luminoso che contenga anche le griglie di areazione. Lascerei che la pavimentazione della piazza si costruisca con le geometrie semplici della piazza forzando le congiunzioni tra i paletti di aggancio del tendaggio, il mercato deve avvenire in modo libero senza ordine lineare ma un ordine casuale. Questa piazza secondo me deve essere una trappola con vie di fughe percettibili attraverso pochi segni.