Rocce Rosse | Luca Peralta Studio

Riqualificazione del piazzale degli Scogli Rossi ad Arbatax Tortolì / Italy / 2011

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INTRODUZIONE: ANALISI DEL SITO Il piazzale Scogli Rossi di Arbatax è un monumento naturale, scolpito in parte dalla natura ed in parte dall’uomo che, cavando dalla roccia i blocchi in pietra con cui costruire i moli del porto, ha inconsciamente contribuito alla configurazione di uno spazio unico e spettacolare. Protagoniste in assoluto sono le emergenze rocciose, in porfido rosso, che diventano segni identitari dell’intero territorio. Dopo la dismissione della cava, l’area è tornata in uso alla collettività, come grande area posteggio limitrofa al mare e, nella stagione estiva, luogo di concerti ed eventi. Nel tentativo di rendere lo spazio più fruibile sono stati recentemente realizzati paratie a mare e muretti di contenimento che, anche se realizzati in pietra locale, hanno sensibilmente alterato l’immagine naturale del sito e si impongono come fastidiosi e artificiali elementi di cesura nella continuità tra roccia e mare. Falliscono inoltre nel tentativo di mimetizzarsi con il contesto, attraverso rivestimenti in pietra alternativamente grigia e rossa, che di fatto diventano segni di un intervento architettonico stonato e in competizione con la valenza ambientale del sito. Contribuiscono a completare l’immagine generale di degrado del piazzale la presenza, nella zona di ingresso, di un distributore di benzina e di edifici di modesto valore architettonico. Il piazzale risulta di fatto un “non-luogo”, uno spazio troppo aperto e indefinito, senza gerarchie funzionali, delimitato da un lato da recinzioni in rete metallica che circoscrivono la zona caduta massi e dall’altra dai muretti in pietra locale che nascondono la vista del mare. La presenza della discoteca, con le sue recinzioni in vetro resina che emulano le rocce di porfido rosso e la tensostruttura in PVC, contribuisce ulteriormente alla definizione di un immagine poco coerente con l’identità del sito e ne altera sensibilmente bellezza e fascino. IL PROGETTO: IL TEMA DEL RECUPERO DELL’IDENTITÀ PAESAGGISTICA NATURALE La proposta progettuale, partendo dall’analisi del luogo, si fonda sulla volontà di recuperare e valorizzare i caratteri naturali e paesaggistici dell’area, partendo dalla eliminazione di tutte le superfetazioni aggiunte, del bar estivo, dei muretti, delle scalinate e inserendo pochi e mirati elementi architettonici, con l’obiettivo di rendere il sito fruibile sia nella quotidianità che in caso di eventi pubblici. Gesti “silenziosi” e “delicati”, con un atteggiamento di sottomissione dell’architettura all’elemento paesaggistico naturale (già esso stesso forte e protagonista), disegnando gli spazi mediante opere di ingegneria naturalistica e di rimodellamento del terreno, e con l’uso di elementi architettonici leggeri, di materiali naturali, di alberature. Tipologicamente si identificano quattro diverse aree funzionali: il boschetto di ingresso (con i servizi per l’intera area), la fascia dei posteggi (con un separato accesso carrabile), il piazzale degli eventi, il waterfront naturale (con un pontile di accesso diretto al mare, percorsi panoramici e punti di sosta e di osservazione): • Il boschetto di ingresso: posto in connessione e in continuità visiva con la Cala dei Genovesi e quindi con l’asse di collegamento (viario e ferroviario) da Tortolì, disegna una suggestiva prospettiva con punto focale la grande scultura naturale di porfido rosso e il suo suggestivo buco squadrato. E’ l’accesso principale, pedonale, e vi trovano posto tutti i servizi all’area. Un filare di lecci segna l’ingresso e delimita una piazza pavimentata in granito e attrezzata con panchine ed illuminazione a led, una sorta di “foyer” all’aria aperta prima di entrare nella “sala concerti”. Si prevede qui la ricollocazione del bar/discoteca estivo e della caffetteria/ristorante. La sua recinzione verrà realizzata in morali di legno autoclavato, a cui verranno addossati un grande pergolato fruibile come pista da ballo o come copertura del ristorante all’aperto, ed un piccolo pergolato fruibile come palco per concerti minori; si è scelto inoltre, per economia di intervento, di mantenere e riqualificare l’edificio demaniale a due piani esistente e di adattarlo a contenere sia i locali bagni e docce accessibili direttamente dall’esterno, sia gli spazi di servizio alla discoteca/caffetteria all’aperto. Si prevede un nuovo rivestimento delle facciate, in pietra e legno e l’inserimento di pergolati in legno lamellare e canne. Intorno ai lecci si prevede la messa a dimora di una pineta. Sotto le alberature in prossimità del mare viene attrezzata un’area picnic. • La fascia dei posteggi: con un accesso carrabile dedicato, diventa l’elemento-filtro tra il piazzale e la montagna, e il limite della zona (non accessibile) di caduta massi. E’ fisicamente e visivamente separato dal piazzale attraverso un rimodellamento del terreno che si inarca formando una sorta di “onda”, una duna ricoperta di vegetazione e interrotta in alcuni punti da lame di acciaio corten, in modo da permetterne l’attraversamento pedonale. Il limite estremo, a ridosso della montagna, viene definito da un filare di alberature e da una ulteriore cunetta vegetale. In caso di manifestazioni ad alta capienza di pubblico, sono state individuate ulteriori aree posteggio, al di fuori del lotto di progetto, in prossimità delle aree della Intermare, della cartiera e nel molo di levante del porto commerciale. • Il piazzale degli eventi: occupa la parte centrale del lotto, viene lasciato libero per ogni possibile allestimento, senza vincoli quali tribune costruite o altro. La quota di calpestio del piazzale esistente viene lavorata in modo da creare una leggera pendenza (2%) verso il mare, raccordandosi così alla discesa rocciosa all’acqua. Sono previste colonnine tecniche incassate a supporto degli allestimenti. La pavimentazione è in terra stabilizzata, con due fasce di pavimentazione differenziate realizzate in battuto di ghiaietto e guide in acciaio corten a filo pavimento, che disegnano e rievocano le tracce dei due filoni di porfido rosso che dalla montagna arrivavano fino al mare. Con una pavimentazione di tonalità differente si individua un percorso panoramico, tangente al piazzale, che viene a concludersi con un punto di osservazione/contemplazione (riqualificando ed ampliando l’attuale belvedere in pietra inaccessibile ai diversamente abili), raggiungibile attraverso un ponte sospeso in legno lamellare. Tale luogo di sosta è attrezzato con sedute in doghe di legno impregnato in autoclave, fissate agli scogli con zanche in acciaio inox. • Il waterfront naturale: nella fascia lambita dal mare si interviene rimuovendo ogni precedente intervento (cordoli, muretti, paratie, pavimentazioni, scalinate) e riportando alla luce il substrato geologico naturale e i fronti rocciosi. Si ricrea la scogliera in granito degradante verso il mare, e si realizza inoltre un accesso diretto all’acqua, con una rampa in legno lamellare per permettere un’accessibilità totale al mare. Tutti i manufatti in legno sono smontabili, in un’ottica di completa reversibilità dell’intervento e con la possibilità futura di poter ripristinare l’integrità del paesaggio naturale
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    INTRODUZIONE: ANALISI DEL SITO Il piazzale Scogli Rossi di Arbatax è un monumento naturale, scolpito in parte dalla natura ed in parte dall’uomo che, cavando dalla roccia i blocchi in pietra con cui costruire i moli del porto, ha inconsciamente contribuito alla configurazione di uno spazio unico e spettacolare. Protagoniste in assoluto sono le emergenze rocciose, in porfido rosso, che diventano segni identitari dell’intero territorio. Dopo la dismissione della cava, l’area è tornata in uso alla...

    Project details
    • Year 2011
    • Client Comune di Tortolì
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Waterfront / River and coastal redevelopment
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