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Sant'Elpidio a Mare / Italy / 2011

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...Tra non molto dalle montagne del nostro Appennino arriverà tra noi fresca, pura e salubre l'acqua delle sorgenti del Tennacola a ristoro delle città, a sussidio dell' igiene, ad incremento del pubblico interesse... Sant'Elpidio a Mare, 15 novembre 1903 Con il manifesto del 15 Novembre 1903 il Sindaco di Sant'Elpidio a Mare Giovanni Renzi, comunicava ai propri cittadini l'appalto dei lavori per la costruzione dell'acquedotto consorziale del Tennacola. Da allora l'opera è in continua evoluzione e tuttora rimangono radicate nel territorio tutte quelle strutture annesse all'acquedotto, ormai divenute veri e propri simboli. I serbatoi pensili sono dei manufatti di accumulo idrico e sono fra le opere di maggior rilievo di un acquedotto, ai quali si attribuiscono valori storico-testimoniali quali manufatti di archeologia industriale, meritevoli di tutela, conservazione e riuso compatibile. Essi sono per lo più caratterizzati da facciate di notevoli dimensioni nelle quali è possibile agire con interventi volti ad aumentare le proprie funzioni. L'esempio, oggetto di studio, intende sperimentare una pratica innovativa di riuso tecnologico, in grado di definire principi guida per la conservazione ed il recupero di tutte quelle strutture appartenenti all'archeologia industriale attraverso la ri-funzionalizzazione tecnologica e la ri-integrazione con il paesaggio circostante. Salvaguardia dei paesaggi ... Indica le azioni di conservazione e di mantenimento degli aspetti significativi o caratteristici di un paesaggio, giustificate dal suo valore di patrimonio derivante dalla sua configurazione naturale e/o dal tipo d’intervento umano; ... Art. 1/d, Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze, 20 ottobre 2000 L'articolo si ispira ai principi di conservazione e tutela del patrimonio naturale e paesaggistico che rappresentano fonte di ispirazione, sorgente di riflessione o semplicemente motivo di appagamento per l’animo umano. Ci chiediamo allora perché continuare a consumare terreni agricoli, perché voler invadere le aree protette e snaturarne la destinazione e le caratteristiche che le rendono talvolta uniche sotto il profilo paesaggistico? Secondo le statistiche del Gestore dei Servizi Energetici, gli impianti fotovoltaici a terra rappresentano, attualmente, una quota pari a circa il 44% di tutta la potenza fotovoltaica installata in Italia, potenza che, secondo le stime provvisorie del GSE al 31/12/2010 sarebbe pari a circa 2.900 MW. Ne consegue che, ad oggi, ipotizzando che tutti gli impianti “non integrati” siano stati realizzati su suolo agricolo, la superficie complessivamente ritirata dalla produzione agricola sarebbe pari a circa 3.200 ettari (circa 4500 campi da calcio). Per questo motivo è necessario che gli impianti di energia rinnovabile vengano istallati esclusivamente in zone urbanizzate grazie ad una INTEGRAZIONE RESPONSABILE. Pertanto la proposta intende riconfigurare il serbatoio pensile di Sant'Elpidio a Mare in un TOTEM ENERGETICO, in grado di svolgere sia la funzione attuale di stoccaggio idrico che la produzione di energia pulita. Questa energia sarà donata dal SOLE con 240 mq di fotovoltaico, dal VENTO grazie ad 8 generatori microeolici e dall'IDROGENO prodotto da 8 silos contenenti alghe termofile immerse in 250.000 litri di acqua. La produzione di idrogeno attraverso la bio-elettrolisi da alghe è tra i più avanzati sistemi di approvvigionamento di energia pulita, la quale soddisfa contemporaneamente due requisiti fondamentali: . Estrazione diretta dell'idrogeno (H2) dall'acqua (H20) a spese dell'energia solare tramite il processo di fotosintesi. . Produzione di H2 puro senza nessun tipo di contaminante o altro prodotto pericoloso per l'ambiente. Recenti dati sperimentali mostrano infatti che 10 litri di coltura algale possono produrre 1-2 litri di H2/giorno sostanzialmente puro (quantità necessaria a far muovere una automobile per circa 100 km). Ne consegue quindi che l’impianto potrebbe produrre circa 25.000 litri di idrogeno/giorno. Il tema del recupero delle archeologie industriali e delle aree annesse, per i significati che si attribuiscono ad esso (culturali, economici, architettonici), affronta una problematica non nuova e ampiamente discussa: la questione dell’inserimento nella città e nell’ambiente circostante di un corpo ad essi tradizionalmente estraneo. Il problema di questi manufatti consisterà inoltre nell’adattare materiali, processi e nuovi impianti ad un organismo architettonico che non deve perdere il suo carattere originario, senza negarsi una nuova vita. E’ opportuno quindi considerare che una caratteristica di queste costruzioni è quella di attenersi alle innovazioni strutturali o impiantistiche: il che deriva dalla sua natura di organismo vivente. Prevedere la promozione e la divulgazione di specifiche conoscenze, anche attraverso aggiornati sistemi di informazione e documentazione trasformerà questi luoghi sconosciuti alla città in punti focali per la cittadinanza. Il recupero del complesso potrebbe garantire ambienti adatti alle più diverse esigenze quali le attività di ricerca, sessioni formative ed educative, poli museali e altri momenti. Il tema del riuso in ogni sua forma è indispensabile se vogliamo limitare i danni al nostro pianeta, salvaguarduardandolo a partire dalle campagne fino ad arrivare ai centri urbani. La proposta di riuso pertanto vuole essere una critica propositiva all'uso errato del suolo, e di conseguenza alla scorretta integrazione dei sistemi di approvigionamento energetico.
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    Project details
    • Year 2011
    • Main structure Mixed structure
    • Status Unrealised proposals
    • Type Waterworks/Water Systems
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