Riqualificazione dell’area ''Ospedale Vecchio'' | B+D+M ARCHITETTI

Montebelluna / Italy / 2008

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RELAZIONE ILLUSTRATIVA PREMESSA La volontà di creare un'unica sede dove accentrare i servizi sanitari e socio - sanitari territoriali, ora localizzati in più sedi nel territorio di Montebelluna e, contestualmente, di dare attuazione al programma di ristrutturazione e ampliamento della sede della Casa di Riposo, si inquadra negli obiettivi più generali dell’Azienda ULSS 8 di Asolo e del Comune di Montebelluna, in base all’Accordo di Programma, per l’integrazione delle attività sanitarie e sociali svolte nel territorio. Attualmente, in una serie di stabili di proprietà dell’Azienda ULSS 8, del Comune di Montebelluna e privati, sono insediate le varie attività che il presente progetto andrà ad accorpare ed integrare nella nuova soluzione progettuale. L’intervento conferma il Distretto in questo territorio nel rispetto degli ambiti delle linee guida dettate dal DGR 3242/2001 con il quale la Giunta Regionale ha fornito gli indirizzi sull’assetto dei distretti socio-sanitari con riferimento alle dimensioni, al modello, all’attività, al sistema organizzativo, ai rapporti interni dell’Azienda ULSS ed ai rapporti tra distretto e comuni. Le caratteristiche costruttive generali del nuovo distretto e della Casa di Riposo Umberto I, oltre ad essere conformi alla normativa igienico sanitaria per i locali abitativi ed a quella vigente in materia di costruzioni edilizie ed impiantistiche, saranno rispondenti e soddisferanno integralmente i requisiti previsti dalla vigente normativa per gli ambienti ad uso pubblico ed in particolare ad uso sanitario, con riferimento specifico alle direttive del D.P.R. 14 gennaio 1997, alla L.R. n. 22/2002, al D.G.R. n. 2501 del 06/08/2004 e al DGR n. 84/2007. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO La soluzione progettuale, proposta per la Riqualificazione dell’area dell’Ospedale Vecchio di Montebelluna si basa su alcuni aspetti storici e fondativi del territorio antropizzato dell’area montelliana. La progettazione è stata indirizzata, nel suo complesso e nella sua articolazione globale, alla realizzazione di due edifici posti ortogonalmente rispetto alla storica Villa Carretta –ex sede dell’Ospedale Vecchio - la cui forte valenza culturale, assieme alla attigua Villa Mora, ha generato una impostazione planimetrica dei nuovi manufatti rispettosa del contesto generale paesaggistico su cui insistono e la relativa tutela ambientale. Il contesto su cui insiste l’area progetto ha come riferimento tutto il sistema delle Ville Venete che da Vicenza a Treviso costellano il panorama storico-artistico del Veneto, in particolare tutte quelle ville che da Palladio in poi sono formate da un corpo di fabbrica centrale e da “ali” laterali che si sviluppano in barchesse perpendicolari a queste ultime. Basti pensare alle ville del Palladio quali Villa Zeno di Cessalto, Villa Angarano a Bassano e Villa Saraceno ad Agugliaro. Ma a queste se ne possono aggiungere di minori come Villa Carretta il cui tracciato regolatore e la chiara struttura geometrica appariranno una volta che la villa sarà “liberata” da tutte le superfetazioni. L’idea progettuale è quella di una Cittadella della Salute “verde, aperta e trasparente” costituita da una piazza e basamento dove sono contenute le funzioni pubbliche, di servizio e di supporto alle funzioni principali del Distretto e della Casa di Riposo, dal quale si “staccano” due volumi a due livelli per la degenza, i servizi diurni, la direzione sanitaria/amministrativa, il dipartimento di prevenzione e tutti i servizi principali, tale da risultare un’opera significativa per la comunità oltre che coerente e funzionale per l’utilizzo a cui l’opera è destinata. Lungo l’asse principale della composizione in direzione est-ovest, a cui fa da sfondo il prospetto “liberato” di Villa Carretta, si sviluppa la piazza pubblica, vero e proprio “cuore pulsante” dell’intero sistema architettonico, sistema di relazione longitudinale, di convergenza funzionale e distributiva. GLI ELEMENTI FONDATIVI Gli elementi architettonici che identificano il progetto sono: 1. il tracciato regolatore, 2. il “vuoto” centrale 3. gli edifici di progetto - Il tracciato regolatore L’ambito entro il quale il bando ha stabilito il limite di sviluppo dell’edificato è compreso in un’area pressoché centrale e distanziata sia da Villa Carretta che dalla proprietà di Villa Mora. Si è deciso di inquadrare i nuovi manufatti in un modulo quadrato di m 68 di lato la cui base è Villa Carretta e sui lati perpendicolari si inseriscono i due edifici: quello a sud, adibito ad ampliamento della Casa di Riposo, si connette agli edifici esistenti, quello a nord, in cui si concentrano la maggior parte dei servizi socio-sanitari, si sdoppia in un manufatto gemello unito da una galleria a tutta altezza vetrata. Il lato ovest è invece lasciato aperto in continuità visiva con il giardino di Villa Mora. - Il “vuoto” centrale La struttura della villa è messa in evidenza dal “vuoto” centrale generato dalla disposizione perpendicolare dei due nuovi edifici, quello a nord destinato ad accogliere i Servizi socio –sanitari territoriali e quello a sud adibito ad ampliamento della Casa di Riposo Umberto I. Il grande “vuoto” centrale in realtà è una piazza pubblica che si sviluppa a partire dal fronte interno di Villa Carretta fino all’interno dell’area destinata ai parcheggi pubblici, garantendo una continuità visiva con il giardino di Villa Mora e una fruibilità maggiore degli spazi verdi. Tale area verde interna ai parcheggi può essere destinata anche a futuro ampliamento dei parcheggi stessi. - Gli edifici di progetto L’impianto planimetrico dei nuovi manufatti tende a creare una corte aperta verso il parco di Villa Mora. Distretto socio-sanitario - L’edifico a nord del complesso, in cui sono ospitati i Servizi socio-sanitari, è costituito da due blocchi in linea paralleli connessi fra loro da una galleria vetrata e trasparente che ha la funzione di distribuire al piano terra le varie funzioni. Questa galleria pubblica è connessa al piano interrato, tramite un percorso sotterraneo, alla casa di riposo Umberto I. La stretta connessione fra i due edifici è dettata dal fatto che, sia gli utenti della Casa di riposo che quelli del Distretto sanitario, possano agevolmente usufruire dei servizi comuni che sono ubicati al piano terra nei due edifici. All’interno della galleria vetrata, oltre alle suddette parti comuni (caffetteria, minimarket, edicola, emeroteca, internet point, saletta audio-video, sportello bancari, lavanderia) che si affacciano direttamente sulla piazza esterna, sono ubicate le funzioni pubbliche dei servizi socio-sanitari - Cral, Associazioni - , mentre nel corpo di fabbrica parallelo sono ubicate le funzioni prettamente sanitarie, quali - l’anagrafe sanitaria dotata di sportelli , la continuità assistenziale e la neuro psichiatria infantile con la possibilità di usufruire dei giardini esterni per attività specifiche. Al piano primo vengono concentrati gli uffici e ambulatori dei poliambulatori, servizi per l’handicap, S.I.A.D., la formazione. L’ultimo piano, servito da coppie di ascensori, è quasi interamente dedicato agli uffici e ambulatori del Dipartimento di Prevenzione e ai Servizi veterinari e agli uffici amministrativi e al servizio di medicina di comunità. L’estrema razionalità compositiva e distributiva è volta a garantire una facile fruizione all’utenza esterna ma anche una flessibilità nell’organizzazione nel tempo e versatilità di trasformazione degli spazi interni. Villa Carretta - L’edificio storico di Villa Carretta, in base alle indicazioni fornite dalla soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali, verrà recuperato e verrà operato un intervento di restauro conservativo relativo all’impostazione planimetrica e ai prospetti, mantenendo, tramite la demolizione delle superfetazioni, l’impianto originario come si evince dal Catasto Austriaco. Verranno mantenute le tracce dell’avancorpo solo in planimetria, in quanto il sedime farà parte della piazza pubblica proponendo un podio che funge da scalinata di accesso alla Villa. Così facendo si ottempera alla duplice richiesta della Soprintendenza di ripristinare l’impianto originario planimetrico di Villa Carretta, senza perdere le tracce del corpo ottocentesco e garantendo continuità visiva con il giardino di Villa Mora. In base a queste considerazioni, Villa Carretta assume l’immagine di manufatto autonomo e isolato ma legato al contesto tramite il passaggio pubblico nell’androne centrale. Nelle due ali nord e sud, al piano terra e piano primo ,vengono ubicate funzioni autonome relative ai servizi socio-sanitari quali: al piano terra gli ambulatori e uffici dell’Unità Operativa per le Dipendenze, gli uffici per l’Educazione alla Salute e il consultorio familiare, mentre al piano primo, accessibile separatamente tramite l’androne della Villa Carretta, il Centro di Salute Mentale. Casa di Riposo Umberto I – Viene mantenuto, come da prescrizioni del bando, il nuovo edificio residenziale a ovest, viene ristrutturato e ampliato il corpo centrale, cambiando ad entrambi necessariamente l’aspetto esterno, e viene abbattuto il corpo est. Questa scelta consente di posizionare un corpo in linea, parallelo a quello nord e “legarlo”, tramite corridoi e gallerie vetrate, ai corpi esistenti. Scaturisce un edificio completo e funzionale e dotato di corte interna e giardino interno protetto per i malati di Alzheimer. Nel corpo di collegamento vetrato è individuata l’entrata principale, protetta da un percorso coperto, da cui si può raggiungere la zona prettamente pubblica, ubicata nell’ala nuova e quella residenziale, dedicata ai malati di Alzheimer. Nel corpo di fabbrica che prospetta la piazza sono ubicati al piano terra i soggiorni, l’auditorium, gli uffici, le parti comuni quali cure alla persona e fisioterapia, la chiesa e le aree di sosta comunicanti anche con i giardini esterni. Nell’edificio esistente, sempre al piano terra, viene ubicato, spostandolo dall’ultimo piano, il nucleo per i malati di Alzheimer comunicante direttamente con il relativo giardino protetto esterno. I servizi generali, cucina, infermeria, pranzo e soggiorno ecc. sono all’interno dell’edificio ristrutturato. Al piano interrato sono ubicate le aree prettamente tecniche, accessoria alla cucina e di collegamento con il Distratto sanitario. Ai due piani superiori sono ubicati per ogni piano: nel corpo di fabbrica nuovo un modulo RSA con relativi spazi di sosta e di servizio, e nel corpo di fabbrica esistente un modulo per non autosufficienti con relativi servizi e spazi di sosta, nel corpo di fabbrica ristrutturato vi saranno soggiorni comuni, servizi, office e spazi accessori. Il dimensionamento complessivo dei nuovi spazi e degli spazi esistenti rientra nei parametri dimensionali previsti per 120 posti letto come da DGR 84/2007. ESPRESSIONE ARCHITETTONICA La forza compositiva ed estrema chiarezza di Villa Carretta, “liberata” da annessi e superfetazioni, ha ordinato il progetto all’interno di quello che un tempo era il giardino privato. Si genera quindi uno spazio nuovo, razionalizzato dalla presenza delle due nuove ali. Villa Carretta diviene quindi bi-fronte: aperta verso la città e verso gli spazi interni. Il suo androne genera il filtro di passaggio ma non ne preclude mai l’ingresso e la vista verso la nuova piazza che dovrà essere un luogo aperto alla cittadinanza affinchè i servizi comuni, posti al piano terra e scanditi da elementi scatolari ben definiti nella forma e nella funzione, siano fruiti agevolmente dagli ospiti del distretto e della casa di riposo oltre che dagli esterni. Questi elementi scatolari, aperti quasi esclusivamente sul fronte verso la piazza, rappresentano lo zoccolo su cui poggiano gli edifici in linea che contengono le funzioni prettamente socio-assistenziali per il Distretto e residenziali per la Casa di riposo. Entrambi gli edifici, pensati in una logica di progetto unitario, presentano, ognuno per la propria funzione che esercita, delle uguaglianze prospettiche ma con alcune accentuate variazioni. L’edificio del Distretto sanitario, si configura come un edificio in cui sono ubicati per lo più uffici per cui l’immagine è quella di un manufatto scandito da ampie aperture corrispondenti ai vani retrostanti, fatta eccezione per alcune logge profonde che denunciano la presenza di vani speciali quali sale riunioni o sale d’attesa. Questo concetto è presente nei quattro prospetti esterni, mentre all’interno, verso la galleria vetrata, si affacciano esclusivamente i vani vetrati in cui sono collocati sale riunioni o uffici in genere. I servizi e vani scale e ascensori sono invece ciechi. La casa di riposo, consta di tre diversi elementi compositivi: l’ala nuova parallela al Distretto, il blocco esistente e un corpo di collegamento tra i due contenente esclusivamente funzioni collettive. L’ala nuova, che poggia al di sopra dei blocchi scatolari basamentali, presenta un prospetto verso la piazza punteggiato da logge sfalsate tra loro e corrispondenti alle camere residenziali. L’edificio esistente, al fine di determinare una unità espressiva con tutto il complesso e garantire un livello di privacy maggiore, è stato rivestito da una “pelle” esterna formata da brise-soleil verticali, distanziata quasi di 2 m dal filo fabbricato, in cui sono state ricavate ampie terrazze esterne e scale di sicurezza. Il blocco di raccordo tra i due precedentemente descritti, contenete spazi di soggiorno e di pranzo è stato scandito dalla presenza di ampie logge che consentono un utilizzo maggiore degli spazi esterni. LIVELLI DI ACCESSIBILITÀ - Accessibilità veicolare L’accesso ai parcheggi pubblici è individuato a nord in continuità con la nuova strada prevista che si diparte dalla nuova rotatoria. L’ingresso è controllato dalla guardiania ubicata nel manufatto a nord a tale scopo ristrutturato. I parcheggi si sviluppano entro l’area di forma trapezia designata dal bando a tale scopo e sono divisi in due ambiti: la zona parcheggi designata per i manufatti dei Servizi socio-sanitari territoriali a nord e la zona parcheggio a sud per gli utenti e visitatori della Casa di Riposo. Entrambi gli edifici sono dotati di un accesso protetto e facilitato per l’utenza debole connesso ai parcheggi. L’uscita è ubicata in corrispondenza dell’entrata veicolare. Altri due ingressi veicolari sono ubicati ad est lungo via Ospedale, uno in corrispondenza del limite di proprietà della Casa di Riposo ed è identificato come ingresso di servizio alle sole attività di carico-scarico merci e catering e per eventuali mezzi di soccorso quali ambulanze ecc…, l’altro ubicato in asse con la galleria vetrata posta tra i due edifici che compongono il Distratto sanitario. - Accessibilità pubblica pedonale Dall’area verde all’interno dei parcheggi si accede ai due nuovi manufatti da ovest. Dalla piazza pubblica si accede direttamente ai servizi comuni non istituzionali ubicati sia nel manufatto del Distretto sanitario sia nella Casa di Riposo. Agli uffici e ambulatori del Distretto socio-sanitario si accede tramite la galleria pubblica vetrata che “unisce” i due corpi di fabbrica, mentre alla Casa di Riposo si entra dalla nuova galleria vetrata di collegamento tra il nuovo e il vecchio. Dalla piazza centrale aperta, alberata e pubblica, compresa tra i due nuovi corpi di fabbrica, distanziati tra loro di circa 35 metri, si accede tramite una nuova scalinata, a Villa Carretta. Dalla medesima piazza si può accedere anche alle funzioni pubbliche legate sia ai servizi socio-sanitari territoriali, quali il Cral, le associazioni, sia a quelle legate alla Casa di Riposo quali l’auditorium, la chiesa, le sale riunioni e la palestra. Villa Carretta, il cui ingresso principale pubblico avviene sempre dalla strada principale, è legata alla piazza pubblica, tramite l’androne principale che funge da spazio filtro traversante. Dai due giardini, quello a nord verso il Distretto socio-sanitario e quello a sud della casa di Riposo , si accede allo spazio pubblico di Villa Carretta. MATERIALI UTILIZZATI E LORO DURABILITÀ Uno dei problemi che va sempre valutato con attenzione nella realizzazione dei fabbricati pubblici è rappresentato dalla qualità dei materiali e dalla loro manutentabilità. E' noto, infatti, come una volta terminato un edificio pubblico, la manutenzione, soprattutto delle parti esterne, risulti spesso carente. Così è facile vedere fabbricati, anche di recente costruzione, con intonaci e coloriture deteriorati, serramenti in pessimo stato di manutenzione, infiltrazioni di umidità, muffe, etc. Si è quindi optato nell'investire sulla qualità dei materiali e sugli isolamenti, così da garantire una buona durabilità nel tempo e condizioni ottimali sotto il profilo dell'igiene e della salubrità dell'edificio. Le considerazioni sulla qualità dei materiali non si sono fermate alla sola valutazione della durabilità. Si è infatti verificata la loro affidabilità e sicurezza anche in caso di incendio. Grande attenzione è stata posta nello sviluppo dei paramenti esterni che sono stati concepiti in gran parte in parete ventilata con lastre in cemento ecologico e con pannelli in teak. La parete ventilata è una soluzione costruttiva complessa concepita secondo criteri di progettazione industriale; tutto deve essere esaminato e definito anticipatamente, evitando durante le fasi di realizzazione, modifiche sostanziali e/o improvvisazioni. Questo sistema costruttivo è particolarmente apprezzato nei paesi del Nord Europa per i vantaggi di risparmio energetico. Il sistema è composto (dall'interno verso l'esterno) da uno strato isolante ancorato alla muratura e da uno strato di rivestimento vincolato all'edificio per mezzo di un'apposita struttura di ancoraggio; tra isolante e rivestimento viene così a crearsi un'intercapedine d'aria della larghezza di 5/10 cm. che, per “effetto camino”, attiva un'efficace ventilazione naturale assicurando notevoli benefici. Rispetto ai rivestimenti applicati direttamente sul supporto murario, i vantaggi di una parete ventilata sono: • riduzione dei rischi di fessurazione e distacco; • facilità di posa in opera; • manutenzione; • protezione della struttura muraria dall'azione degli agenti atmosferici; • risparmio energetico; • eliminazione dei ponti termici; • eliminazine della condensa superficiale (la presenza dell'intercapedine d'aria facilita l'evacuazione del vapore acqueo proveniente dall'interno, favorendo lo smaltimento di eventuale umidità dovuta ad infiltrazioni); • efficienza nel tempo dell'isolante esterno, mantenuto perfettamente secco da una ventilazione ottimale; • possibilità di intervento su ogni singola lastra.. Le intenzioni del progetto erano indirizzate alla realizzazione di una sobria composizione formale capace di integrare grandi superfici trasparenti, elevati valori di isolamento termico, controllo dell'irraggiamento e della protezione solare. IMPIANTI TERMOTECNICI L’impostazione progettuale degli impianti termotecnica è studiata in base alla destinazione d’uso dei vari edifici per contemperare il confort termico ambiente ed i consumi energetici in funzione degli orari di utilizzo e la diversa tipologia degli occupanti; in particolare: Lungodegenti anziani non autosufficienti, con scarsa capacità motoria e metabolismo ridotto, nell’RSA. Personale medico, e non, negli uffici ULSS e Distretto Sanitario che richiede parametri termoigrometrici interni diversificati (ambulatori 22°C, uffici 20°C) e tempi rapidi di messa a regime. Inoltre la tipologia degli edifici è, a sua volta,suddivisa in edifici nuovi e la villa Carretta, da conservare. Con le “condizioni al contorno” sopradescritte, si è pensato di differenziare gli impianti utilizzatori partendo da un’unica fonte comune di produzione dei fluidi termovettori (acqua calda e refrigerata) con ridotto range di temperatura ed emissioni nulle in atmosfera: una pompa di calore a ciclo reversibile con sonde geotermiche; si elimina così la centrale termica ed i problemi collegati (locale dedicato, ed isolato REI 120, Certificato di Prevenzione Incendi per la centrale, canne fumarie, etc.), riunendo in un'unica macchina, ad alta efficienza, sia il riscaldamento invernale che il condizionamento estivo. Gli impianti utilizzatori saranno quindi: Pannelli radianti a soffitto (impianto simile a quelli, già in uso ed apprezzati, negli ospedali di Montebelluna e Castelfranco) per l’RSA, con funzionamento continuativo 24/24, che garantiscono un ottimo grado di confort interno, data l’estesa superficie radiante, senza moti convettivi dell’aria e senza creare i problemi agli arti inferiori dei pannelli a pavimento. Impianto a mobiletti ventilconvettori (Fan-Coils), a soffitto o pavimento, per gli uffici ed il Distretto Sanitario, così da poter neutralizzare, tempestivamente, i diversi carichi interni nei vari ambienti con esigenze diverse (ambulatori medici, uffici, attese, etc.). Entrambi gli impianti, nelle loro semplicità e facilità di manutenzione, “lavorano” con temperature dei fluidi non estreme (35-55°C in inverno, 15-19°C in estate), che ben si adattano alla pompa di calore e può operare a rendimenti molto elevati, coadiuvata dalle sonde geotermiche realizzate nei pali di fondazione dei due nuovi edifici (in sostanza non si spreca l’energia pregiata ad alta temperatura, prodotta dalla combustione del gas metano, come nelle caldaie tradizionali, ma si innalza la temperatura di un “serbatoio freddo”, il terreno, con una macchina a ciclo di Carnot). Gli impianti sopradescritti saranno integrati da un impianto di ventilazione forzata, ad aria primaria (con centrali di trattamento aria sul tetto degli edifici nuovi, in appositi vani tecnici), per il ricambio di aria esterna ed il controllo dell’umidità relativa, dotato di recupero di calore sull’aria espulsa. La villa Carretta, data la particolarità dell’edificio, mal si presta all’installazione dell’impianto di ventilazione quindi, per non snaturarne l’aspetto interno, stante la normativa non cogente, si è pensato di realizzare il solo impianto a Fan-Coils, poco invasivo e facilmente mascherabile. Infine, considerata la conformazione della copertura degli edifici nuovi, la produzione dell’acqua calda sanitaria avverrà con pannelli solari, del tipo sottovuoto ad alta resa (facilmente orientabili anche sul piano orizzontale, i tubi ruotano, evitando antiestetici “orpelli” sul tetto) e con una pompa di calore che, in questo caso, sarà elioassistita. Considerato che sarà installato un campo di pannelli FOTOVOLTAICI in copertura in grado di produrre ~120kWe, il sistema integrato pompa di calore-pannelli FV renderà l’edificio energeticamente indipendente (essendo alimentato da fonti rinnovabili di energia elettrica) evitando nel contempo emissioni di CO2. Sono eliminate, anche per questo impianto, le caldaie a gas metano o, peggio, i boiler elettrici. Tutta l’impiantistica è, pertanto, impostata sul concetto di edificio di classe energetica alta (D.Lgs 19/08/2005 n°192 e 29/12/2006 n°311) ed elevati standard di confort. CRONOPROGRAMMA DI SUCCESSIONE TEMPORALE DELLA RELLIZZAZIONE Conformemente a quanto espresso nel bando si sviluppano di seguito 8 fasi per la realizzazione dell’intero complesso specificando che eventualmente, se non dovessero coincidere le intenzioni realizzative dei due enti –Ulss 8 e Casa di Riposo- gli stralci possono essere considerati autonomi grazie all’autonomia sia formale che funzionale degli edifici. Si propone, in ogni caso, di approntare le opere di urbanizzazione a carico di entrambi gli enti interessati.
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    Project details
    • Year 2008
    • Status Current works
    • Type Hospitals, private clinics / Nursing homes, rehabilitation centres
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