Casa GL | Roberto Svaldi

Il fabbricato è caratterizzato dalla massima semplicità costruttiva e quindi anche distributiva. Il processo progettuale ha dato precedenza alla funzione mirando esclusivamente a soluzioni essenziali cercando di riprendere i caratteri fondamentali dei vecchi fabbricati rurali in cui distribuzione, equilibrio termico e aspetti costruttivi subordinavano sicuramente qualsiasi scelta estetica e quindi decorativa, anzi contribuivano in modo determinante a definirne l’aspetto. In tali edifici tutto era comunque dedito all’estrema economicità, con interventi spesso autocostruiti con materiali presenti nel territorio. Il passo strutturale dei solai era quindi imposto dalla lunghezza delle piante il cui massimo sfruttamento portava alla mancanza di sporti nella copertura, peraltro resi superflui dalla presenza di ampi porticati a protezione dei locali abitativi. Portici disposti sempre a sud in modo da mitigare l’irraggiamento solare estivo e dare rapido riparo al contadino e alla sua attrezzatura in caso di improvvisi temporali. Compresi nel volume del fabbricato e di frequente a doppia altezza, dai porticati si accedeva direttamente al piano superiore che, quando non era completamente aperto, era quanto meno dotato di ampie aperture, visto anche l’uso a cui era adibito (fienile, magazzino). Sono queste premesse necessarie per dimostrare che il progetto ha cercato la coerenza con i principi che hanno generato il paesaggio agrario, più che adoperarsi nel fin troppo facile assemblaggio di caratteristiche tipiche predefinite, e di applicare tali principi ad un nuova generazione di abitanti che pur rimanendo a vivere in campagna non vive più direttamente della campagna. Ecco quindi che l’insieme ha assunto, come risultante, un aspetto più spiccatamente residenziale al quale si è cercato di dare un gusto contemporaneo. Rimane comunque una netta distinzione nell’aspetto e nella disposizione delle porzioni di volume abitativo rispetto a quelle accessorie e di servizio. Tutti i locali principali sono disposti a sud mentre servizi igienici, scale e ripostigli sono previsti a nord; i volumi sono differenziati, così come le forometrie. La forma del volume è compatta e in quanto tale ha una minor superficie esterna, riducendo al minimo, da un punto di vista termico, l’energia che si disperde attraverso l'involucro. Il porticato si estende lungo tutto il prospetto sud ed è stato dimensionato e attrezzato con frangisole in modo da impedire al sole di penetrare direttamente nei locali durante il periodo estivo e a permetterne invece il contributo termico durante l’inverno, periodo durante il quale svolge il suo percorso prossimo all’orizzonte. Nelle camere si è mantenuta la caratteristica ampiezza delle aperture verso il portico privilegiando nella loro disposizione, vista la natura degli ambienti, la componente aerante e quindi di raffrescamento rispetto a quella illuminante. La struttura è sta prevista esclusivamente a muratura portante evitando l’inserimento di pilastri e travi in calcestruzzo armato e conseguentemente, vista l’attuale normativa, anche la necessità di prevedere costosi telai strutturali. Tali accorgimenti hanno permesso di completare l'intervento contenendo i costi complessivi entro gli 800 €/mq. Particolare precisazione esige la conformazione scelta per il garage. In merito si è voluto mantenere la peculiarità di un ambiente che negli organismi edilizi esistenti delle aree agricole si è configurato come una componente recente e quindi integrante, che quando non ha trovato posto negli annessi si è concretizzato in un volume aggiunto, una superfetazione che spesso ha assunto la forma di una banale baracca in lamiera. La netta distinzione fra fabbricato e garage è stata in tal senso mantenuta anche nel progetto a denunciare che ormai a fianco dei fabbricati non trovano più posto annessi rustici per il posteggio di veicoli agricoli ma bensì posti auto, denunciando appunto la nuova caratterizzazione degli abitanti. Al volume si è cercato comunque di dare una dignità e una valenza consona al fabbricato principale. Da un punto di vista energetico le soluzioni adottate hanno permesso di limitare il fabbisogno annuo per la climatizzazione invernale a 55 kWh/mq anno.