SPAZIO D'USO | raimondo masu

MANIFESTO (prima bozza) Spazio d’uso è la più grande opera d’avanguardia di tutti i tempi Pone la sua posizione di percezione e d’azione in un punto più prossimo all’ inizio del manifestarsi dell'esistenza un punto sufficientemente lontano dall’-ora- per potersi definire d’avanguardia un punto rigorosamente vuoto e privo di ogni potenziale per essere base e attivazione di responsabilità un punto che NON agisce come stare ma é –lasciare- cioè, arrivare-agire-andare e ha nella MATERIA e non nell’OGGETTO la condizione della trasformazione Spazio d’Uso è opera Rigorosamente collettiva, é anti- referenziale é espressione al tempo stesso anonima e anarchica respinge l’autarchia e Proclama il proprio peccato di apostasia non per riconoscere nell’in-esistenza di un dio creatore, la propria esistenza , ma per tracciare un solco che indichi un dentro e un fuori Un solco che segni la distinzione fra Natura e Naturalità Un solco che della differenza agisca la frazione differenziale di un’azione ]risposta+delta[ che non potrà mai essere azzerata e costituirà la risorsa prima di ogni rottura di simmetria prodromo di ogni trasformazione. Spazio d’Uso rompe il dualismo Proprietà - Deleghe , affida alla Responsabilità l’attivazione e la scelta, l’auto-condizione della condizione d’esistenza e alla Delega il Potere, al fine di slegare il Potere stesso da una considerazione dualistica maschile-femminile/dare vita-dare morte esclude il ricorso a architetture manieriste come la Libertà, la Democrazia, in quanto tautologiche e dunque inutili e auto-giustificative con la conseguenza che la morale e l’etica dovranno essere riferite a una responsabilità dell’atto e non della scelta.