Centro parrocchiale a Schio (VI) | Elisa Nolo

Concorso per la progettazione di una Struttura collettiva per attività parrocchiali e di quartiere, adiacente all’oratorio di SS. Trinità, in Comune di Schio Vicenza / Italy / 2009

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Partendo da tale impianto planimetrico e volumetrico, derivato, in maniera del tutto casuale, da una progettazione estemporanea che mai si è confrontata con il contesto nel quale andava ad intervenire, e so-prattutto, privo di un’identità precisa, si è voluto intervenire avvolgendo i volumi esistenti e di progetto con una sorta di nastro continuo che, collegandoli mediante un portico, chiude idealmente il disegno delle corti, raccordando altresì le differenti posizioni e giaciture degli edifici. Il nuovo edificio, composto da due volumi tra loro compenetrati, andrà ad “agganciarsi” tramite un porticato a doppia altezza al volume del centro parrocchiale esistente, organizzando così un sistema a “doppia corte”, che lavorerà come un organismo unico ma che soprattutto darà la possibilità di usufruire al meglio di tutti gli affacci e quindi di luce e aria dirette. Un’idea che mira a rispondere a problematiche e volontà di natura diversa. Sarà possibile, infatti, l’uso dei diversi ambiti funzionali, sia interni che esterni, anche da parte di diversi utenti e associazioni, prestan-dosi infatti anche ad essere divisi dal punto di vista della proprietà, tra comune e parrocchia, garantendo accessi e parcheggi separati. Un secondo percorso collegherà la canonica al centro parrocchiale esistente, ponendosi in continuità con il portico della canonica e andando a delimitare in questo modo l’ambito del parcheggio della chiesa da quello che sarà il vero e proprio ingresso al nuovo centro civico. Le superfici orizzontali della pensilina, che copre i nuovi volumi, e della nuova pavimentazione, divente-ranno la “cornice” che racchiude, tenendole assieme, le differenti parti dell’edificio e i nuovi ambiti delle piaz-ze. Gli snelli pilotis metallici del portico, necessari per evitare di inspessire la copertura, sono in acciaio satinato, materiale che ne smorza la presenza e, visivamente, annulla la loro funzione di sostegno. L’impressione di leggerezza (ma non di precarietà) e la percezione, dall’esterno, quasi di una “traspa-renza”, lascia il posto, una volta all’interno, alla sensazione di essere all’aperto, ma tutt’altro che privi di pro-tezione. Il progetto si prefigge di mettere in luce un carattere che il luogo già possiede: l’ipotesi di ricomporre ed articolare gli elementi che costituiscono il tessuto urbano in un unico sistema, volto a riconfigurare il complesso parrocchiale come “polo” di interesse culturale, sociale e ricreativo. Ogni opera architettonica dovrebbe essere il risultato a cui il progettista aspira quando sottopone un terreno, il programma funzionale, le finalità rappresentative che l’intervento deve interpretare, a ciò che si può definire ”una griglia”, che consiste nella determinazione della geometria da cui ogni progetto prende le mosse, e che l’opera compiuta deve saper rivelare. DISTRIBUZIONE FUNZIONALE Il piano terra ospiterà l’auditorium da 250 posti, al quale sarà possibile accedere da entrambi i lati delle piazze, che continuerà idealmente la sua funzione anche all’esterno, dove sarà realizzata l’arena per gli spettacoli all’aperto. Al piano superiore troverà posto la biblioteca, di superficie pari a circa 200 mq, che verrà illuminata da un lungo lucernario a soffitto. Al piano seminterrato, ricavato sfruttando la pendenza del terreno, verrà collocata la mensa di circa 300 mq, che sarà illuminata e aerata direttamente da una finestra continua. A questo piano troveranno posto anche la cucina, i servizi, e i depositi, direttamente accessibili dai veicoli per il carico e scarico delle merci. SPAZI ESTERNI, PERCORSI In continuità con i tracciati geometrici degli edifici, il disegno delle piazze si compone anch’esso di vari elementi: delle aree a verde di diverse dimensioni corrono lungo le fasce maggiori; elementi lineari in cemen-to levigato, offrono numerose sedute e indirizzano i percorsi, definendo un’estetica minimalista che completa armoniosamente l’insieme. La piazze emergeranno come “vuoti” in un tessuto edificato fatto di pieni: il progetto infatti tende a la-sciar liberi questi spazi per non comprometterne la funzionalità: naturalmente liberi da parti fisse, potranno essere articolati flessibilmente con oggetti rimovibili a seconda delle diverse esigenze. Previste come luoghi in cui gli abitanti possono sostare, divertirsi, giocare, socializzare, la piazze offrono la possibilità di integrare questa funzione individuale con azioni collettive come feste e cortei, per diventare un luogo in cui si può dar spazio a eventi e accogliere manifestazioni pubbliche di ogni genere.
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    Project details
    • Year 2009
    • Status Competition works
    • Type Multi-purpose Cultural Centres
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