Casa Salaria | Fabrizia Frezza

Questa residenza, tipicamente anni Settanta, realizzata in cemento armato a vista, situata di fronte al verde parco di Villa Ada, era porzione di una casa più grande, pertanto era suddivisa per ospitare le camere da letto e annessi servizi igienici, uno studio e un salone. Com’era tipico di quegli anni, gli ambienti erano disposti su vari livelli e predominavano i colori scuri, dal pavimento ai rivestimenti, dagli infissi ai controsoffitti in legno color ciliegio, le porte laccate in nero. L’obiettivo principale del progetto, oltre a quello di ricreare una nuova distribuzione degli ambienti con nuove destinazioni d’uso, è stato quello di ridare luminosità agli ambienti e di riportare in primo piano lo stupendo panorama di Villa Ada. Gli spazi sono stati ridisegnati con razionalità; una radicale ristrutturazione interna da cui si è ricavato un’ampio salone, una sala da pranzo, una cucina, tre stanze da letto e altrettanti servizi. La luce è ritornata a brillare in questo appartamento grazie all’uso di colori nei toni chiari e tenui: dalle pareti decorate color panna, ai pavimenti in legno rovere sbiancato, spazzolato trattato a cera, fino al composto di pietra chiara utilizzata nei bagni e nella cucina. L’uniformità cromatica dell’involucro viene interrotta dall’inserimento di alcuni elementi dai colori più decisi, come i mobili antichi in legno scuro e i divani in ciniglia color argilla. L’ampio salotto ha come protagonisti un’intera parete occupata da una libreria in muratura che fa da quinta al grande divano a L, una panchetta e due chaise longue, create direttamente dalla matita dell’Architetto, rivestiti tutti in un elegante ciniglia col argilla. Degno di nota è anche il tavolino a sospensione in legno di quercia al centro dei divani. La terrazza invece è come un prolungamento diretto della zona giorno e sedendosi sui divani, anch’essi disegnati dall’architetto, si può godere dello splendido panorama di Villa Ada. La sala da pranzo è essenziale ma ad effetto, composta da un fratino seicentesco, sedie rivestite in tessuto bianco, un lampadario antidato e due quadri d’arte contemporanea che riempiono la parete opposta all’entrata. Nella zona notte spicca la grande testata bianca divisa a riquadri del letto padronale, pensata per l’occasione dall’architetto.