'La darsena ritrovata' - Expo 2015

1st Prize - International design competition for the urban renovation of the docks Milan / Italy / 2015

16
16 Love 6,840 Visits Published

ENG - The project delves into the characteristics of the “Darsena” (dock) starting from exploring the nature of the diverse urban parts that line up to its banks and comparing them. The bank on viale Gorizia contains the bridges on the “Navigli” (canals) and the buildings at the back; the one on viale D’Annunzio is, since the demolition of the Spanish walls, the closest to water. The project rectifies the latter by restoring its buttress shape attested by Beruto in the second half of the 18th century and thus designing two promenades on two different levels. The two dock heads of piazza Cantore and piazza XXIV Maggio, gain strength as urban gates and haul into the dock.

[IT]
Autori del progetto sono gli architetti Sandro Rossi, Jean Francois Bodin, Edoardo Guazzoni e Paolo Rizzatto.


Dopo il progetto vincitore del Concorso Internazionale bandito dal Comune di Milano nel 2004 e il Progetto Esecutivo completato nel 2012 dal Comune di Miano e da Expo 2015, il progetto è stato nuovamente approfondito sulla base dei rilievi archeologici completati nelle fasi inziali del lavoro di cantiere, confrontandosi compiutamente, oltre che con la molteplicità dei problemi, idraulici, ambientali, viabilistici, con la storia, con le vicende costruttive di questo luogo
Si sono riportati in luce aspetti della Darsena da tempo dimenticati, sepolti sotto le sponde: il Ticinello nei suoi rapporti con la porta del Cagnola, il ponte cinquecentesco, la conca di Viarenna perché potessero contribuire, assieme al ‘nuovo’ del progetto, ad affermare il carattere - anche portuale - di questa parte di città.


E perché ne potessero affermare la complessiva unità.


L’esito è una parte moderna e contemporanea della città, ‘realistica’, adeguata e in questo senso erede della misura che appartiene alla scuola milanese nel campo del progetto urbano e d’architettura.


Con l’acqua, sono già tornate popolazioni di animali acquatici che per qualche tempo avevano abbandonato questo luogo.


La città è tornata ad appropriarsi delle sponde per affacciarsi al grande bacino, allo spettacolo dei traffici e delle attività che si si stanno iniziando a svolgere sull’acqua.


Fra qualche tempo le nuove alberature e la nuova vegetazione giungeranno a maturazione.
E, così come oggi è stata riaperta, la Darsena potrà sembrare come se fosse lì da sempre.


E potrà apparire disposta a possibili e imprevedibili trasformazioni, a nuove aperture che potranno forse estenderne il senso all’intera città.


Ma, già da oggi, questo luogo riprende a manifestare il suo destino nel saper rinviare e a riconnettersi ad altri luoghi d’acqua propri del paesaggio lombardo e a rappresentare, all’interno della città, il disegno territoriale - padano e centroeuropeo - di Milano.


 


IL PROGETTO
I compiti e gli obiettivi dell’intervento completato possono essere così riassunti:


1. LA DEFINIZIONE UNITARIA DEL GRANDE LUOGO URBANO PERVASO DALL’ACQUA
L’intera area estesa da piazza di Porta Ticinese a piazza Cantore è stata ridefinita nel suo carattere unitario di luogo urbano in cui attraverso l’acqua Milano rivela i legami con il suo territorio.
Il progetto costituisce rappresentazione stabile, interna alla città, degli stessi temi proposti da Expo 2015.


La demolizione del vecchio mercato ha consentito di ampliare piazza XXIV Maggio verso il bacino. Piazza di porta Ticinese, restituita alla percorrenza pedonale, costituisce luogo di accesso al bacino e ai percorsi pedonali che si svolgono, a diversi livelli, sulle sponde.
L’area del nuovo mercato costituisce presidio della vita cittadina sul nuovo porto e, al tempo stesso, approdo del territorio alla città.
Il nuovo mercato comunale, in ferro e vetro con frangisole lignei, si affaccia al bacino con un percorso ombreggiato che fronteggia i navigli.
Nuove passeggiate spondali disegnano la complessiva unità di questo luogo.
Sul piano costruttivo il tema conduttore di tutto l’intervento si riconosce nel rapporto fra il carattere murario delle sponde (pietra e mattoni) e l’aspetto tecnico (acciaio, vetro e legno) delle dotazioni fisse di servizio alle sponde.


Le nuove sistemazioni a verde
Le sistemazioni a verde, nel loro insieme, costituiscono ulteriore elemento di definizione di questo luogo affacciato all’acqua.
Gruppi di querce palustri sono state collocate agli ingressi dell’area: in prossimità di piazza di Porta Ticinese, in contiguità alla presa del Ticinello, in corrispondenza agli ingressi all’area da piazza Cantore e da viale Gorizia.
Un filare di bagolari (celtis australis) è stato disposto sulla sponda di viale Gorizia, fronteggiando il filare esistente di viale D’annunzio.
Filari di platani hanno completato le sistemazioni neoclassiche di piazza di Porta Ticinese.
La vegetazione arbustiva si intensifica nei pressi dell’area sistemata a giardino e prossima a piazza Cantore interpretando in modi naturalistici e, per così dire, palustri questo tratto del bacino.
Qui una vegetazione rampicante si sostituisce alle nuove mura d’argine nel racchiudere un luogo caratterizzato dalla presenza affiorante di antichi manufatti che segnalano la presenza del porto più antico.



2. LA DEFINIZIONE DEL NUOVO PORTO DI MILANO
Lo specchio d’acqua è stato complessivamente ampliato nella sua estensione.
Tutte le sponde sono state attrezzate per l’approdo di imbarcazioni turistiche e sportive.


In piazza XXIV Maggio verrà riaperto il Ticinello riportando in luce il trecentesco ponte delle Gabelle. Lungo il corso del Ticinello una porzione di sponda ribassata formerà un approdo interno a piazza di Porta Ticinese.


In prossimità a piazza Cantore le nuove sistemazioni a verde fiancheggiano l’acqua sino a giungere alla zona dove i resti archeologici sono ravvicinati e maggiormente visibili: qui dall’alto di un ampio terrazzo che scandisce l’inizio delle nuove opere murarie e di arginamento prossime a viale D’Annunzio, si osservano i resti del cavaliere cinquecentesco, la curvatura del muro spondale ottocentesco, l’area corrispondente all’assito ligneo del fondale quattrocentesco, e ancora le tracce riportate alla superficie del pavimento dei basamenti murari spagnoli; un nuovo ponte pedonale metallico collega le due sponde conformando il nuovo porto come una grande corte d’acqua.


La presenza della storica Conca di Viarenna, per molto tempo essenziale alla definizione delle ragioni portuali di questo luogo, è stata restaurata nel suo sbocco.
A fianco della Sede dei Marinai d’Italia si è conformata la zona destinata al vero e proprio lavoro portuale e agli alaggi delle imbarcazioni.

3. LA CONSERVAZIONE E LA RICOSTRUZIONE DELLE MURA CINQUECENTESCHE
Le mura, già dal momento in cui divennero desuete le loro ragioni militari dopo la demolizione del bastione che ingombrava lo sbocco del naviglio Grande hanno costituito, per molto tempo, grandi opere di arginamento della città verso l’acqua.
Le mura-opere di arginamento, demolite agli inizi del novecento permangono oggi nelle fondazioni interrate al di sotto delle banchine e al di sotto del livello dell’acqua. Queste ultime sono state interamente conservate. Il carattere monumentale delle mura ritrovate viene affermato nel progetto da un muro di terrapieno continuo che, in un’unica scelta costruttiva, riunisce le vicende molteplici di questo luogo e le rappresenta.
Il nuovo argine murato disegna la sponda di viale D’Annunzio con due passeggiate sovrapposte ed è scandito e integrato da terrazze, gradonate, scale e rampe.
Lungo tutta la sua estensione questa sponda è attrezzata per il passeggio, per l’attracco di natanti, per lo svolgimento di manifestazioni e spettacoli all’aperto (gradonata che guarda verso i ponti sui navigli), luoghi di sosta e ristoro (padiglione porticato della caffetteria), stalli e magazzini di servizio a formare la strada di accesso da piazza XIV Maggio.
L’uniformità di materiali e colori assumono grande rilievo: mattoni a vista per i muri d’argine, filari di pietra che definiscono le campiture di mattoni delle pavimentazioni.
Dove sorgeva il baluardo a sperone delle mura cinquecentesche, caposaldo della forma urbana, vi è il raccordo tra le banchine: proteso verso il bacino, costituisce il luogo centrale da cui è possibile percepire contemporaneamente tutti gli elementi che si dispongono sulle sponde da Porta Ticinese a piazza Cantore.

16 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    ENG - The project delves into the characteristics of the “Darsena” (dock) starting from exploring the nature of the diverse urban parts that line up to its banks and comparing them. The bank on viale Gorizia contains the bridges on the “Navigli” (canals) and the buildings at the back; the one on viale D’Annunzio is, since the demolition of the Spanish walls, the closest to water. The project rectifies the latter by restoring its buttress shape attested by Beruto in...

    Project details
    • Year 2015
    • Work finished in 2015
    • Main structure Mixed structure
    • Status Completed works
    • Type River and coastal redevelopment
    Archilovers On Instagram
    Lovers 16 users