CASA S | Giorgio Balestra

Lo spazio originale, di dimensioni contenute e fortemente caratterizzato dalla muratura perimetrale in pietra arenaria locale e dall’altezza di 3.80 m, nasce alla fine del XIX secolo come rimessa per mezzi agricoli per poi trasformarsi durante la seconda guerra mondiale in officina per la riparazione di macchine belliche. Dagli anni sessanta ad oggi è stata invece sede di una piccola bottega artigiana di falegnameria. Il desiderio dei proprietari di trasformare il locale in residenza, più precisamente come ampliamento della sovrastante unità, poneva l’accento sull’esclusiva destinazione d’uso di tutta la superficie (57mq) come unica soluzione di una zona giorno dotata di cucina e bagno-lavanderia di servizio. La dilatazione in altezza dello spazio e la quasi totale presenza delle finestre su un’unica parete, sono stati gli input per l’approccio progettuale. L’inserimento del soppalco ligneo, previo sbancamento e realizzazione delle dovute sottofondazioni, ha svincolato tale spazio dalla dipendenza dall’unità posta al livello superiore, permettendo un futuro utilizzo di ogni piano quale unità indipendente. La grande apertura di ingresso originaria (L 2,25 x H 3.15) che un tempo garantiva l’accesso ai mezzi più ingombranti, è stata mantenuta invariata e sfruttata come fonte di approvvigionamento luminoso attraverso la realizzazione di un infisso vetrato arretrato rispetto il perimetro esterno creando al tempo stesso una loggia che fungesse da elemento filtrante tra lo spazio interno e quello esterno, non troppo distante dalla viabilità principale. Il restauro del paramento murario originario in pietra arenaria “faccia a vista” disposto ad “opus incertum” ed ulteriormente valorizzato nelle ore serali dall’uso della luce indiretta radente, entra in dialogo con il resto dell’intervento grazie alla rivisitazione degli stessi cromatismi e tessiture applicate ai nuovi materiali che si differenziano però per la levigatura delle superfici stesse. Il rigore delle linee e la purezza volumetrica, uniti alle tonalità neutre, inducono ad una percezione armonica dello spazio, ecco allora che le nuove pareti ed il controsoffitto in cartongesso bianco avvolgono stereometricamente il volume cubico del soggiorno (3.80 m di lato) su cui si affacciano tutte le altre parti dell’intervento ed in cui l’inserimento dell’unico corpo illuminante a sospensione conclude la caratterizzazione del luogo più rappresentativo dell’abitazione. Geometrie, modulazione della luce e cromatismi come valorizzazione delle forme e dei materiali, punto di partenza e d’arrivo nella composizione architettonica.