Casale in pietra | cristina ortolani

L’abitazione, di impianto medievale, si sviluppa a corte intorno ad un patio centrale. L’immobile è stato recuperato attraverso un attento studio filologico della natura dei luoghi e delle strutture. I grandi travi in quercia, a sostegno dei solai lignei, che erano stati smontati e tagliati durante un precedente intervento di ristrutturazione statica, sono stati utilizzati per realizzare la scala interna e le architravi dei passaggi tra gli ambienti. Il cotto antico, recuperato, è stato rimontato ed integrato da altro cotto smaltato. Gli infissi sono stati restaurati. L’impianto elettrico è stato in parte fatto passare a terra, per le necessarie prese di alimentazione, e nella parte invece di distribuzione dell’illuminazione sono stati scelti accessori in legno, porcellana e trefoli in seta, come nelle vecchie case contadine. Parte degli intonaci antichi è stata mantenuta, protetta da vernice bioecologica isolante trasparente, a memoria delle diverse stratificazioni, ottenendo un suggestivo effetto maculato. Al contrario, sui tramezzi di nuova costruzione è stata dato intonaco di calce e relativa colletta colorata. Gli interventi innovativi – i bagni, il camino – sono stati pensati con segni contemporanei, tali da creare contrasto con l’esistente. La abitazione è la dimora di campagna di un gallerista romano, che ha arricchito la spazialità dei luoghi con la propria collezione di opere contemporanee.