San Lorenzo Mountain Lodge | dellago architekten

Elle 23, San Lorenzo di Sebato / Italy / 2009

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Touch another world

Il San Lorenzo Mountain Lodge, inserito armoniosamente nella natura incontaminata dei boschi della Val Pusteria, a 1200 metri di altezza, è un’antica tenuta alpina dalle atmosfere calde e rassicuranti, pronta ad offrire ai suoi ospiti più esigenti nuove esperienze, inaspettati piaceri ed esclusivi momenti di un mondo lontano dal mondo. Un’oasi privata che si estende per 17 ettari tra prati e boschi.
Se esternamente questa cinquecentesca residenza di caccia dei signori del luogo sorprende per l’armonia della struttura e la cura dei dettagli, l’atmosfera calorosa e l’eleganza informale che si respirano oltrepassando il grande portone di legno, regalano un’ immediata sensazione di piacevole abbandono.
Le volte del soffitto ricordano la discendenza nobile dello chalet e la struttura tradizionalmente lignea di gran parte degli interni contraddistinguono la dimora. Dalla stube tipica alla cucina, dai corridoi trasformati in salotti esclusivi alla zona relax con una vista mozzafiato sulla valle, tutti gli ambienti parlano un linguaggio ricercato ed autentico.
L’eleganza e la morbidezza dei tessuti e la squisita fattura degli arredi di casa contrastano con la naturale semplicità del legno, aggiungendo a questi ambienti equilibrati un tocco di rilassata sensualità. La passione per la natura e l’ amorevole dedizione dei proprietari Giorgia e Stefano verso questa dimora, hanno saputo trasformare le antiche mura in un gioiello di rara e raffinata bellezza, che in ogni più piccolo dettaglio ci parla del loro gusto fine e ricercato.
Amanti dei profumi sensuali ed innocenti della natura e della semplicità della vita montana, i due custodi della casa si prendono cura dei loro ospiti tutte le volte che questi lo desiderano. Guidandoli nella scoperta dell’incantevole paesaggio e del ritmo lento e rassicurante che la natura trasmette e viziandoli al contempo con tutti i comfort della vita moderna.
Spazio e tempo sembrano dilatarsi in un presente infinito e la bellezza autentica della natura ha il potere di liberare la mente.
Il San Lorenzo Mountain Lodge, inserito in questo paesaggio montano da fiaba, regala piaceri inaspettati ed esperienze nuove fondendo armoniosamente lusso e semplicità. Offre a coloro che la vivono il privilegio di sentirsi confortevolmente a casa, pur trovandosi in un altro mondo!

Un buen retiro esclusivo a 1.200 metri

Da San Lorenzo di Sebato, località al crocevia fra la Val Pusteria e la Val Badia, parte la stradina che porta al San Lorenzo Mountain Lodge. Circondata da distese di verde e da un bosco di 17 ettari, l’antica residenza si erge su una radura che domina il fondovalle della Val Pusteria. In lontananza si riconoscono la città di Brunico e il comprensorio sciistico Plan de Corones. Sull’altro versante della valle si apre l’accesso alla parte ladina della Val Badia, meglio nota come Alta Badia, con le sue cime dolomitiche, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel giugno 2009.
Nonostante la sua imponenza, il San Lorenzo Mountain Lodge si inserisce in questo contesto come un nido accogliente che promette suggestivi incontri ravvicinati con le vette alpine circostanti.
Le pareti in muratura del pian terreno rifinite a calce con l’antico sistema a spatola irregolare e il primo piano interamente in legno, fanno del San Lorenzo Mountain Lodge un riuscito esempio di ristrutturazione di un vecchio maso di montagna. La corte interna del XVI secolo, anticamente utilizzata dai signori durante le battute di caccia, ha mantenuto la sua struttura originaria anche dopo la ristrutturazione. Con grande rispetto per la preesistenza e in linea con le direttive dell’ufficio per i beni culturali, i Barbini hanno riportato il manufatto al suo antico splendore. Nei limiti del possibile le parti in legno sono state rigenerate e conservate limitando al minimo le sostituzioni con legno nuovo proveniente dai boschi di proprietà.
Le antiche porte in legno ornate dalle preziose maniglie sono state sottoposte ad una accurata ristrutturazione e ricollocate nella loro posizione originale. Anche i balconcini e le finestre hanno riacquistato l’aspetto di una volta e filtrano la luce della montagna trasformandola in quella gradevole luminosità capace di creare la corroborante atmosfera di casa di tempi passati, oggi più che mai apprezzata da chi è assuefatto alla luce abbagliante delle moderne vetrate panoramiche.
Quelli che vengono chiamati “Hofwiese” (prati della corte) sono stati delimitati da una staccionata in legno tradizionale, la cui lavorazione è ormai appannaggio di pochi contadini della vallata. Sul retro dell’edificio protetto da un alto muro di pietra, l’ospite trova una lounge all’aperto: è una rivisitazione della tradizionale panca ad angolo onnipresente sul retro delle case contadine, qui sostituita da comode e moderne sedute su una piattaforma in legno a doghe larghe da cui godere la meravigliosa vista sulla valle. Una vasca idromassaggio panoramica riscaldata promette momenti di benessere esclusivo in una cornice naturale incontaminata.

Architettura e sostenibilità ecologica

A guardarlo dall’esterno, anche l’occhio meno allenato se ne accorge: il San Lorenzo Mountain Lodge non è la solita casa di montagna. Estensioni generose, raffinati intagli in legno sulle porte, strutture lignee a tutta altezza. Le volte originali dell’ingresso e le due stube sono testimoni della storia del “Unterramwaldhof” in origine concepito come residenza di caccia di nobili locali utilizzato anche a scopi di rappresentanza.
Quando decidono di acquistarlo, Giorgia e Stefano Barbini sono già consapevoli del suo valore storico-artistico e fin dall’inizio pianificano ogni intervento di recupero del manufatto con l’ufficio per la tutela dei beni architettonici. L’obiettivo comune era realizzare una struttura con elevati standard qualitativi intervenendo il meno possibile sulla preesistenza. Creare una simbiosi fra una nuova funzionalità ed ergonomia è stato possibile solo grazie alla profonda conoscenza dell’arte artigiana e della cultura tradizionali.
Anche la scelta dei materiali è stata dettata da esigenze di autenticità ed ecologia. Il tetto è stato completamente ristrutturato e rivestito secondo la tradizione rinunciando alla lavorazione industriale a favore di scandole in legno di larice spaccate a mano, irregolari e più resistenti.
L’intervento strutturale più importante è stata la posa del riscaldamento a pavimento sull’intera superficie abitativa. I vecchi pavimenti sono stati cautamente sollevati, ristrutturati e riposizionati secondo l’originale (tranne che nell’ingresso). L’intero edificio viene riscaldato da un moderno impianto a cippato alimentato con il legname ricavato dal taglio annuo per la pulizia del bosco di proprietà di 12 ettari e sminuzzato in loco. La stufa in muratura e il caminetto creano atmosfera e integrano il calore del riscaldamento centralizzato. L’acqua che sgorga dalla sorgente di proprietà completa il progetto energetico voluto dai Barbini interamente orientato alla sostenibilità e alla tutela dell’ambiente.
Le vecchie travi in legno che non si sono potute mantenere, Stefano le ha sostituite con altre originali recuperate nei masi vicini o con travi nuove realizzate con il legno dei boschi di proprietà. Per gli interni sono stati utilizzati solo materiali autoctoni come il legno di abete, di larice e di cirmolo e la pietra locale di origini quarzifere. Le porte sono ornate dalle maniglie originali riportate al loro antico splendore. Tranne qualche esclusivo pezzo di design, arredi e corpi illuminanti sono stati realizzati da artigiani locali su progetto della committenza.
Con questa esemplare ristrutturazione, Giorgia e Stefano Barbini hanno dimostrato che la passione, la creatività e l’impegno sono gli ingredienti di una riuscita simbiosi fra tradizione e innovazione, l’antica cultura contadina e l’eco-tecnologica a favore di uno stile di vita sostenibile e rispettoso dell’ambiente e delle sue risorse.

Architettura e sostenibilità ecologica

A guardarlo dall’esterno, anche l’occhio meno allenato se ne accorge: il San Lorenzo Mountain Lodge non è la solita casa di montagna. Estensioni generose, raffinati intagli in legno sulle porte, strutture lignee a tutta altezza. Le volte originali dell’ingresso e le due stube sono testimoni della storia del “Unterramwaldhof” in origine concepito come residenza di caccia di nobili locali utilizzato anche a scopi di rappresentanza.
Quando decidono di acquistarlo, Giorgia e Stefano Barbini sono già consapevoli del suo valore storico-artistico e fin dall’inizio pianificano ogni intervento di recupero del manufatto con l’ufficio per la tutela dei beni architettonici. L’obiettivo comune era realizzare una struttura con elevati standard qualitativi intervenendo il meno possibile sulla preesistenza. Creare una simbiosi fra una nuova funzionalità ed ergonomia è stato possibile solo grazie alla profonda conoscenza dell’arte artigiana e della cultura tradizionali.
Anche la scelta dei materiali è stata dettata da esigenze di autenticità ed ecologia.
Il tetto è stato completamente ristrutturato e rivestito secondo la tradizione rinunciando alla lavorazione industriale a favore di scandole in legno di larice spaccate a mano, irregolari e più resistenti.
L’intervento strutturale più importante è stata la posa del riscaldamento a pavimento sull’intera superficie abitativa. I vecchi pavimenti sono stati cautamente sollevati, ristrutturati e riposizionati secondo l’originale (tranne che nell’ingresso). L’intero edificio viene riscaldato da un moderno impianto a cippato alimentato con il legname ricavato dal taglio annuo per la pulizia del bosco di proprietà di 12 ettari e sminuzzato in loco. La stufa in muratura e il caminetto creano atmosfera e integrano il calore del riscaldamento centralizzato. L’acqua che sgorga dalla sorgente di proprietà completa il progetto energetico voluto dai Barbini interamente orientato alla sostenibilità e alla tutela dell’ambiente.
Le vecchie travi in legno che non si sono potute mantenere, Stefano le ha sostituite con altre originali recuperate nei masi vicini o con travi nuove realizzate con il legno dei boschi di proprietà. Per gli interni sono stati utilizzati solo materiali autoctoni come il legno di abete, di larice e di cirmolo e la pietra locale di origini quarzifere. Le porte sono ornate dalle maniglie originali riportate al loro antico splendore. Tranne qualche esclusivo pezzo di design, arredi e corpi illuminanti sono stati realizzati da artigiani locali su progetto della committenza.
Con questa esemplare ristrutturazione, Giorgia e Stefano Barbini hanno dimostrato che la passione, la creatività e l’impegno sono gli ingredienti di una riuscita simbiosi fra tradizione e innovazione, l’antica cultura contadina e l’eco-tecnologica a favore di uno stile di vita sostenibile e rispettoso dell’ambiente e delle sue risorse.

Le camere

Al San Lorenzo Mountain Lodge la classica scala in legno viene sostituita da una scala in muratura a volta chiusa che conduce alle camere situate al primo piano. Proprio grazie a questa scala, più che un maso di montagna, lo chalet evoca una residenza nobiliare a 1.200 metri di altitudine.
Giorgia e Stefano hanno trasformato il disimpegno antistante le camere in un piccolo gioiello: al ritorno dalle passeggiate nel bosco, è bello rifugiarsi nella lounge, davanti al caminetto acceso. Gli arredi esclusivi di Baxter e Flamant sono impreziositi da coperte in pelliccia e dalle lampade di Santa & Cole che riflettono le fiamme del camino.
Dalla lounge si dipartono le camere, tutte arredate in stili diversi. Ognuna porta la firma dei proprietari ed è una vera delizia per gli occhi e per lo spirito. L’unica cosa difficile è la scelta: le quattro camere (tre matrimoniali e una con quattro posti letto) sono interamente arredate con elementi in legno antico riciclato, disegnati su indicazione dei committenti. “Il Sogno”, “Il Nido”, “L’Aurora”, il “Il Rifugio” fanno onore al nome che portano e sono la dimostrazione di quello che può nascere dalla creatività, dal gusto estetico e dall’abilità artigiana. Con vecchie assi recuperati da masi della Val Pusteria sono stati realizzati gli armadi a muro che conferiscono un carattere inedito ai letti dal design lineare suggerito dalle tendenze contemporanee.
I bagni, completamente rinnovati e dotati di tutti i comfort, spiccano per la sobria funzionalità e l’eleganza intramontabile della pietra grigia, la stessa utilizzata per l’ingresso al piano terra. La camera doppia “Il Nido” ha il bagno in comune con la camera “Il Rifugio” con due letti a castello in stile minimale, il sogno di tutti i bambini, anche di quelli più grandi! In tutte le camere si percepisce lo stile di Giorgia: tessuti con motivi antichi, lenzuola in lino finissimo, lussuose coperte di pelliccia e di cashmire, le tende contadine in stile folcloristico francese conferiscono alle stanze calore e carattere individuale. A dir poco spettacolare è la camera padronale nella quale, con l’autorizzazione dell’ufficio beni architettonici e artistici è stata praticata un’apertura verso il soffitto con un elemento finestrato che apre lo sguardo verso il cielo.
Come tutte le altre, anche questa camera offre spaziosi contenitori in cassetti nascosti e all’interno dei vani ricavati praticando aperture nelle travi. Ogni singolo elemento di arredo è dimostrazione di grande attenzione e amore per i dettagli dei proprietari.
Il pavimento in doghe di larice antico che si estende su tutto il piano, copre il riscaldamento a pavimento, l’intervento strutturale più significativo dell’edificio che in tutte le stagioni, d’estate e d’inverno, crea un ambiente piacevole e garantisce comfort climatico.
Al solo pensiero delle belle giornate di inverno, dopo una notte stellata nel silenzio della montagna viene voglia di buttare le coperte e di camminare sul legno a piedi nudi: l’acqua gelata sul viso, un attimo sul balcone ancora avvolti dal calore della notte, per un bel respiro a pieni polmoni.

Benessere e relax

Accanto alle camere del primo piano, Giorgia e Stefano hanno realizzato uno spazio benessere. Piccolo, ma molto accogliente, con le sue linee pulite e i materiali caldi è un chiaro invito al relax. L’elemento che cattura l’attenzione al primo sguardo è la vasca idromassaggio per 4 persone inserita nel pavimento in larice.
Appena varcata la soglia e percepita l’atmosfera di questo guscio caldo, si ha un solo desiderio: chiudersi la porta alle spalle e abbandonarsi a un bagno tonificante perdendo lo sguardo nel panorama alpino circostante. L’avventura continua con la sauna finlandese per 4 persone seminascosta dalla parete in legno. Affiancato da Hubert Gruber, falegname di Villandro, il proprietario ha dato libero sfogo alla sua passione per l’artigianato creando una sauna senza uguali. Per evitare l’utilizzo di parti metalliche, il legno di larice recuperato a San Lorenzo di Sebato in un maso di 300 anni, è stato riassemblato senza chiodi secondo il sistema Blockhaus in una rientranza della parete in legno.
Il bagno turco con cromoterapia e doccia emozionale è realizzato in una speciale pietra naturale dalla consistenza sorprendentemente morbida al tatto. L’antico armadio a parete ornato da intagli, nasconde l’impianto stereo con connessioni per i-Pod e una selezione delle migliori musiche per il relax.
Immaginare di uscire sul balcone dopo una bella seduta in sauna, respirare l’aria frizzante a pieni polmoni, sorseggiare l’acqua di fonte avvolti in un caldo accappatoio fa venire voglia di essere già lì!
Per chi ama stare all’aperto i committenti hanno voluto uno spazio protetto sul retro della casa dove godere il calore del sole e stare a diretto contatto con la natura. Un’ampia vasca idromassaggio panoramica riscaldata, costruita su misura in acciaio inox, si trova a pochi passi dalla “Outdoor lounge”. La vasca, incastonata nel giardino della corte interna, offre una vista aerea mozzafiato sulla Val Pusteria.


Nella ristrutturazione dell’ “Unterramwaldhof“, manufatto di notevole valore storico artistico, Giorgia e Stefano Barbini hanno voluto mantenere l’equilibrio fra tradizione e innovazione. Dalla collaborazione fra la committenza, l’ufficio beni architettonici ed artistici e gli artigiani locali è scaturito un esempio di ristrutturazione sostenibile della struttura originale e dei suoi elementi caratteristici.

Anno di prima costruzione: attorno al 1.500 come residenza di caccia dei signori della valle. E’ posto sotto tutela storico-artistica per:

1. Le volte originali dell’ingresso
2. La scala in muratura a volta chiusa
3. La porta di ingresso in larice ad intaglio e mosaico
4. Le porte interne in abete di stile gotico
5. La struttura in sasso di fiume delle fondamenta e del pian terreno
6. La struttura lignea (larice ed abete) per tutte le restanti parti della
casa
7. Il tetto in scandole di larice spaccate a mano
8. Le pareti in muratura sono rifinite in calce con il sistema antico a
spatola irregolare
9. La cucina con soffitto a botte.

Superficie complessiva: 550 m²

Superficie del lodge: La parte residenziale del maso si sviluppa su due livelli ognuno dei quali misura esternamente 187 m², per un totale di 375 m².

Lotto: La proprietà si compone di 13 ettari di cui 5 a prati e 8 a boschi che circondano la casa oltre a 5 ettari di alpeggi che arrivano a 2.000 metri di altitudine.

Particolarità: Legno antico e pietra locale (quarzite)

Aspetti di sostenibilità: Riscaldamento a pavimento su tutta la superficie alimentato esclusivamente a cippato derivato dal taglio annuo per la pulizia del bosco di proprietà; cucina alimentata a elettricità o a legna;
stufa in muratura e caminetto alimentate col legname di proprietà;
acqua surgiva della fonte di proprietà.
Per le sue caratteristiche costruttive ed il rispetto dell’ambiente, la casa è una “no smoking house”.

Piano terra

Superficie complessiva: 187 m²

Lunghezza e larghezza complessive: 12,2m x 15,30m

Estensione dei singoli vani

Ingresso: 60 m²
Stube: 36 m²
Teestube (tea room): 28 m²
Sala giochi/TV: 20 m²
Cucina: 20 m²
Bagno di servizio: 3 m²

Primo piano

Superficie complessiva: 192 m²

Lunghezza e larghezza complessive: 12,1m x 15,8m

Estensione dei singoli vani

Lounge: 40 m²
Area relax: 60 m²
Camera Il Sogno: 21 m²
Camera L’Aurora: 24 m²
Camera Il Nido: 18 m²
Camera Il Rifugio: 16 m²

Superficie wine cellar: 20 m²

Particolarità wine cellar: La wine cellar è stata ricavata dalla vecchia stalla per le capre e le pecore. Si caratterizza per il pavimento in pietra locale, le pareti in sasso originali, il soffitto in legno originale. Gli scaffali costruiti su misura in legno antico propongono una selezione delle migliori etichette dell’Alto Adige.

Giardino interno: Vasca idromassaggio aria/acqua in acciaio inox Berndorf Baderbau (A) di 5,6 m x 3,3 m, con acqua risacaldata a cippato. Arredi in teak con 4 lettini prendisole/relax del marchio belga Cleyberg.

Legni (tipo e provenienza): Legni antichi di abete, larice e cirmolo recuperati da masi e vecchi fienili lavorati da Hubert Gruber, falegname (legno antico) di Villandro.

Pietra (tipo e provenienza): Quarzite dorata lavorata dalla ditta Bernardi di Bressanone.


Area Wellness: 60 m²

Zona relax: Legno antico e quarzite dorata; vasca idromassaggio Kos 180x180 cm per 4 persone; bagno turco di tecnologia Effegibi in quarzite dorata. All’interno maxidoccia Axor Raindance con sistema per cromoterapia. Doccia emozionale con 3 programmi: cold water, tropical rain forest, blue ocean, inserita in ambiente rivestito in ardesia. Secchio per l’acqua fredda a ricarica automatica da utilizzare dopo la sauna o il bagno turco. Sauna realizzata in abete antico di un maso di San Candido (Val Pusteria/Alto Adige) con travi orizzontali secondo il sistema Blockhaus.

Fornitori: Baxter, Flamant, Cleyberg, Lebenraum, Bergdorf;
Hubert Gruber, falegname; Bernardi & Söhne, scalpellino; Tutzer Heinrich, fabbro (tutti i lavori in ferro battuto).

Tessuti: Fiordilino (lenzuola di lino, asciugamani, accappatoi e tovaglie);
Katrin Leuze coperte e cuscini in pelliccia (coyote e volpe rossa).

Lampade: Sante & Cole; Viabizzuno.
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