Bardàn

music bar Fano / Italy / 2010

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Il Bardán nasce dal desiderio di rivitalizzare Piazza XX Settembre di Fano, anomala nella sua ristretta presenza di punti di aggregazione se comparata alla vivacita' che la piazza principale di una citta' italiana generalmente e quasi spontaneamente informa. Spostare l'accento, insomma, dal centro dello spazio urbano - mercato ed eventi temporanei - al suo perimetro costruito e stabile, come il logo stesso del locale afferma. Altro proposito di questi ambiziosi 38 metri quadri e' il tentativo di creare un ambiente accogliente, una lounge/nicchia al riparo dai neon, televisioni e opinabile decor impliciti nella nostra definizione di bar istituzionale, essendo semmai decisamente piu' affine al concetto di cafe' anglosassone e di salotto urbano: leggere un libro al Bardan, un pomeriggio al Bardan. Da qui la scelta progettuale di inventare un ambiente sobrio, di evitare cacofonie tra i tanti e necessari elementi legati al funzionamento di un bar, di calibrare i contrasti materici, trovando denominatori comuni tra estetica e destinazione: mattonelle per gli spazi funzionali, carta da parati monocroma a rilievo per le pareti, legno quasi nero a far scomparire tavoli e pavimento, metallo a circoscrivere luci, sedute e apparecchiature. Il committente, un gruppo di giovani imprenditori legati al marketing e all'industria musicale, richiedeva la ristrutturazione interna e cambiamenti in facciata per adeguare l'immobile al nuovo esercizio proposto, quello di Caffe'-Bar e per il superamento delle attuali barriere architettoniche, il tutto in una chiave di severa eleganza. Gli spazi interni proposti vengono definiti dal rapporto dialettico tra materiali “freddi”– mattonelle, arredi in metallo – e quelli piu' “caldi” – legno e carta da parati – amalgamati pero' da una ristretta scala cromatica, di nero, bianco e verde scuro, che diviene il verde Bardán. La creazione dei suddetti spazi non ha previsto sostanziali alterazioni strutturali dell'esistente. L'ingresso al locale – una lanterna di infissi sottili di metallo verde – si articola tra il filo esterno del muro di facciata e la superficie interna, creando una soglia riparata e una nicchia proiettata sulla piazza, in labile equilibrio tra il dentro e il fuori. Il fulcro della sala e' costituito dalla presenza quasi astratta del bancone completamente rivestito di mattonelle bianche (10x10cm) che dialoga in materiali e geometria con la mensola sospesa del retrobanco: anch'essa e' piastrellata in un sottomultiplo dello stesso materiale (5x5cm) e alloggia nella parte inferiore luci led ad illuminare le file di bottiglie esposte. L'illuminazione generale e' garantita da sorgenti puntiformi: tre pendenti industriali sospesi lungo il perimetro del bancone, due lampade a braccio Jielde' sopra i tavolini. La franchezza dell'elemento industriale continua nelle sedute con gli alti sgabelli Tolix di metallo brunito. Le pareti sono punteggiate dal sottile chiaroscuro dei parati bianchi con disegni stilizzati in estrusione. Nel lato di fondo, dove la carta e' verniciata di verde, in relazione cromatica con l'ingresso e lo spazio antibagno / bacheca multimediale, e' collocata la porta 'invisibile' che introduce all'area dei servizi - diventa anch'essa corpo illuminante tramite l'inserzione di una pannellatura di vetro che allude anche alla reale profondita' dell'immobile. Il rivestimento di bagno e antibagno ripropone la stessa griglia ceramica dell'elemento bar (rispettivamente nero e verde) utilizzato senza soluzione di continuita' per pavimenti e pareti. Il piano di calpestio della sala e' invece realizzato in plance di Larice segate a mano, di colore quasi lavico, posate su cuscinetto acusticamente isolante. Le stesse necessita' di isolamento acustico hanno comportato l'inserimento nel soffitto di pannellature rivestite di cartongesso inserite tra le travi lignee esistenti, dando luogo ad un interessante contrasto tra la superficie liscia delle prime e l'irregolarita' pronunciata degli elementi in legno, entrambi verniciati di bianco. Infine una pedana esterna di legno riscaldata si estende per 2 m sulla piazza e anticipa i tavoli estivi, leggeri tipo bistro', prolungamento naturale del locale nel contesto urbano.
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    Il Bardán nasce dal desiderio di rivitalizzare Piazza XX Settembre di Fano, anomala nella sua ristretta presenza di punti di aggregazione se comparata alla vivacita' che la piazza principale di una citta' italiana generalmente e quasi spontaneamente informa. Spostare l'accento, insomma, dal centro dello spazio urbano - mercato ed eventi temporanei - al suo perimetro costruito e stabile, come il logo stesso del locale afferma. Altro proposito di questi ambiziosi 38 metri quadri e' il tentativo...

    Project details
    • Year 2010
    • Work started in 2009
    • Work finished in 2010
    • Main structure Masonry
    • Client Bardàn
    • Status Completed works
    • Type Bars/Cafés
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