Progettazione preliminare di piazza Duomo e di un parcheggio interrato a Gioia Tauro
2° classificato del 'Concorso per la progettazione preliminare di piazza Duomo e di un parcheggio interrato a Gioia Tauro' Gioia Tauro / Italy / 2003
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progetto
Francesco Taormina (capogruppo)
Calogero Ciaccio
collaboratore
Alessandro Ciaccio
consulenza strutture
Antonello Sferruzza
consulenza impianti
Vincenzo Sferruzza
geologia
Mario Rosone
modello
Loredana Giliberti
committente
Comune di Gioia Tauro
dati cronologici
ottobre 2003 - gennaio 2004:
progetto di concorso (secondo premio)
stima dei costi
euro 9.130.000,00
La piazza
Ripensare la piazza significa aprirsi all'incoerenza formale di un incompiuto frammento di città e ammettere il tentativo di rinnovarne l’ambiente con elementi dalla consistenza debole, non potendo modificare costruito e viabilità.
Il progetto propone due pareti alte poco più di un paio di metri, in cemento lavato come moli erosi emersi dall’interramento del parcheggio, a delimitare, con il Duomo e la scuola, un recinto quadrangolare che allontana la vista delle case: la parete davanti la scuola registra la fermata dei mezzi pubblici con un colorato portico metallico, l’altra sostiene il duplice ingresso al parcheggio, pedonale e veicolare. Lo spazio recintato diventa il sagrato, segnato dalle geometrie della sua pavimentazione, realizzata come un grande tappeto in granito rosso e grigio dello Stilaro. L’illuminazione artificiale si presta al gioco delle superfici e delle loro diverse relazioni: gli unici pali, sulle vie laterali, sono tralicci metallici, tutori residui degli alberi sradicati per far posto al parcheggio; sul pavimento la luce si riverserà da tagli di pareti e sedute, e al centro un disegno di fibre ottiche tratteggerà la costellazione del Toro, omaggio a Tàuro-Metàuros e all’incerto mito della fondazione urbana.
Il parcheggio
L’edificio è di tre piani interrati dentro una vasca palificata che ne isola l’ossatura portante. L’alternanza dei condotti dell’aerazione naturale fa emergere l’aspra palificata lungo i fianchi scoperti dell’edificio e il cemento, impastato con la terra dello scavo, diventa la metafora archeologica con la quale si confronta questa fabbrica ipogea. Tutta la struttura del parcheggio è prefabbricata, con colonne in ferro, travi metalliche a spessore e solai a pannelli di calcestruzzo, per consentire la facilità costruttiva e ridurre le dimensioni dell’insieme, con il vantaggio di avere interpiani modesti e contenuti costi di manutenzione. Le coloriture degli elementi strutturali e delle canalizzazioni, servono a rendere riconoscibili i tre piani, eventuali contenitori di manifestazioni occasionali che dilatano l'uso del parcheggio stesso.
Francesco Taormina (capogruppo)
Calogero Ciaccio
collaboratore
Alessandro Ciaccio
consulenza strutture
Antonello Sferruzza
consulenza impianti
Vincenzo Sferruzza
geologia
Mario Rosone
modello
Loredana Giliberti
committente
Comune di Gioia Tauro
dati cronologici
ottobre 2003 - gennaio 2004:
progetto di concorso (secondo premio)
stima dei costi
euro 9.130.000,00
La piazza
Ripensare la piazza significa aprirsi all'incoerenza formale di un incompiuto frammento di città e ammettere il tentativo di rinnovarne l’ambiente con elementi dalla consistenza debole, non potendo modificare costruito e viabilità.
Il progetto propone due pareti alte poco più di un paio di metri, in cemento lavato come moli erosi emersi dall’interramento del parcheggio, a delimitare, con il Duomo e la scuola, un recinto quadrangolare che allontana la vista delle case: la parete davanti la scuola registra la fermata dei mezzi pubblici con un colorato portico metallico, l’altra sostiene il duplice ingresso al parcheggio, pedonale e veicolare. Lo spazio recintato diventa il sagrato, segnato dalle geometrie della sua pavimentazione, realizzata come un grande tappeto in granito rosso e grigio dello Stilaro. L’illuminazione artificiale si presta al gioco delle superfici e delle loro diverse relazioni: gli unici pali, sulle vie laterali, sono tralicci metallici, tutori residui degli alberi sradicati per far posto al parcheggio; sul pavimento la luce si riverserà da tagli di pareti e sedute, e al centro un disegno di fibre ottiche tratteggerà la costellazione del Toro, omaggio a Tàuro-Metàuros e all’incerto mito della fondazione urbana.
Il parcheggio
L’edificio è di tre piani interrati dentro una vasca palificata che ne isola l’ossatura portante. L’alternanza dei condotti dell’aerazione naturale fa emergere l’aspra palificata lungo i fianchi scoperti dell’edificio e il cemento, impastato con la terra dello scavo, diventa la metafora archeologica con la quale si confronta questa fabbrica ipogea. Tutta la struttura del parcheggio è prefabbricata, con colonne in ferro, travi metalliche a spessore e solai a pannelli di calcestruzzo, per consentire la facilità costruttiva e ridurre le dimensioni dell’insieme, con il vantaggio di avere interpiani modesti e contenuti costi di manutenzione. Le coloriture degli elementi strutturali e delle canalizzazioni, servono a rendere riconoscibili i tre piani, eventuali contenitori di manifestazioni occasionali che dilatano l'uso del parcheggio stesso.
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progetto Francesco Taormina (capogruppo) Calogero Ciaccio collaboratore Alessandro Ciaccio consulenza strutture Antonello Sferruzza consulenza impianti Vincenzo Sferruzza geologia Mario Rosone modello Loredana Giliberti committente Comune di Gioia Tauro dati cronologici ottobre 2003 - gennaio 2004: progetto di concorso (secondo premio) stima dei costi euro 9.130.000,00 La piazza Ripensare la piazza significa aprirsi all'incoerenza formale di un incompiuto...
- Year 2003
- Status Competition works
- Type Urban Renewal
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