Oratorio Incontragiovani Senza Frontiere | Alessio Forlano

Progetto Incontro Sestri Levante - GE / Italy / 2011

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PREMESSA: il Progetto del nuovo Centro Sociale “Oratorio Incontragiovani Senza Frontiere” della Parrocchia di San Bartolomeo della Ginestra in Sestri Levante, è inteso come un centro polifunzionale, come luogo di incontro con tutti e per tutti i cittadini. Sarà dotato di molteplici e flessibili centri di interesse, in grado di garantire attrattività e coinvolgimento e sarà organizzato intorno alla predisposizione di una pluralità di spazi da utilizzare come luogo di teatro, cinema, musica, cultura ma anche di convivialità e di solidarietà reciproca. La proposta del centro polifunzionale si articola intorno ai seguenti assi principali: il Centro di Aggregazione Giovanile; il Centro Sociale per Anziani; il Centro di Ascolto. LE FUNZIONI ATTUALI DELL’EDIFICIO: attualmente nell’edificio oggetto dell’intervento sono concentrate le funzioni di scuola dell’infanzia e asilo nido al piano terreno, mentre al primo piano è ubicata l’abitazione delle suore, al servizio della parrocchia, e il centro di aggregazione giovanile. Quest’ultimo occupa uno spazio divenuto troppo piccolo per le esigenze attuali di ospitare un gran numero di giovani ed inoltre, a causa della divisione degli interni, non proprio funzionale, molta superficie è sprecata rendendo questa carenza ancora più evidente. Il Centro di Ascolto è collocato in un piano intermedio, tra piano terra e piano primo, cui si accede direttamente dal piazzale esterno, ma sarebbe necessario dotarlo di un ingresso più dignitoso e di uno spazio di attesa il più possibile privatizzato. Il Centro Sociale per Anziani “La Tenda” è dislocato nel quartiere popolare della Lavagnina ma bisognerebbe “portare gli anziani” nel nuovo centro polifunzionale per creare momenti di incontro con i più giovani e con le altre realtà. L’INTERVENTO: innanzitutto si vuole sottolineare quanto sia importante, prima di progettare una ristrutturazione, anche parziale, o una più impegnativa costruzione ex novo, sognare l’edificio che si vorrebbe. Questo non per rinunciare alla concretezza che richiede poi la realizzazione finale, ma per poter dare credito anche al desiderio di bello e un po’ fantastico che c’è in ognuno di noi nell’abitare e nel vivere uno spazio di qualunque entità esso sia. L’idea del progetto è nata nel 2007 all’interno del Consiglio di Amministrazione della Parrocchia e con la condivisione del Consiglio Pastorale. L’approccio è stato il più ampio e partecipato possibile per consentire di recuperare una struttura storica, sia come architettura sia come utilizzo, rendendola più adatta alle esigenze che nel tempo si sono venute a prospettare. La struttura esistente necessitava di un intervento complessivo, al fine di adeguarne gli spazi per una più corretta e funzionale fruizione, quindi si è manifestata l’esigenza di: messa in sicurezza delle strutture esistenti; rendere le strutture antisismiche; rendere gli spazi accessibili attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche; un nuovo sistema impiantistico con apposito locale tecnico. Parallelamente al progetto di risanamento del costruito esistente si è pensato di sopraelevare l’edificio di un piano al fine di ottenere nuovi spazi funzionali al progetto educativo e sociale. POSSIAMO INDIVIDUARE TRE LIVELLI DISTRIBUTIVI. 1. PIANO TERRA: area dell’istruzione con scuola materna ed asilo nido già funzionanti per i quali si prevede una limitata integrazione degli spazi; ingresso principale su via Monsignor Vattuone e atrio di rappresentanza ► segna che non si tratta di una casa privata ma di una casa per tanti, potenzialmente per tutti; ingresso secondario sul piazzale interno e collegamento verticale agli altri piani tramite l’installazione di un ascensore; sala giochi/ludoteca. 2. PIANO PRIMO: Centro di Aggregazione Giovanile ► con aule per il Catechismo e locali per le attività ricreative e ludiche; salone della comunità ► è tra gli spazi che sottolineano la dimensione assemblare dell’intervento. E’ uno spazio che storicamente ha avuto un ruolo di rilievo soprattutto come sala per le proiezioni cinematografiche. Negli ultimi decenni abbiamo assistito all’esplosione dell’uso di più mezzi di comunicazione di massa e questo ha portato a considerare la sala come il grande luogo di incontro e di comunicazione per tutta la comunità attraverso l’uso di più linguaggi. Rimane comunque attuale il compito di poter offrire il prodotto cinematografico: sia quello ricreativo per i ragazzi e per le famiglie, sia quello culturale, attraverso la scelta di quei titoli che il mercato tende a scartare ma che possono essere una buona risorsa per la riflessione e la crescita culturale; ingresso indipendente a monte e sala di accoglienza con spazio bar ► non si presenta come luogo di consumazione ma come uno spazio ricreativo guidato da una prospettiva di gratuità; cucina attrezzata; centro di calcolo ► acquisisce, organizza e gestisce le risorse informatiche comuni; sala prove ► offre uno spazio ai giovani musicisti per creare e perfezionare le esecuzioni, per vivere la musica; 3. PIANO SECONDO: appartamento delle suore al servizio della parrocchia e del nuovo centro; laboratorio liturgico ► è uno spazio in cui la mobilità e dinamicità degli arredi con la sobrietà delle pareti sono la prima preoccupazione di fronte ai ragazzi che vogliono imparare a pregare. L’invito è infatti quello di sentirsi a casa anche in un luogo di preghiera, magari sdraiati su un tappeto o rannicchiati in ginocchio su uno sgabellino; sala polifunzionale (per riunioni, proiezioni ecc.). Il piano secondo è ricavato sopraelevando parte della struttura a monte, consentendo di riproporre una copertura a falde con manto in ardesia che maggiormente si integra nella composizione tipologica dell’edificio e di quelli limitrofi. Si è altresì tentato, nei limiti del possibile, di ricomporre i prospetti in maniera tale da renderli più omogenei e meglio scanditi e dare all’intervento globale un aspetto unitario. Per quanto riguarda le opere di finitura si è partiti dal presupposto che gli spazi sono resi significativi anche dai materiali che li definiscono. Essi infatti prendono parte alla comunicazione dell’edificio ma questo non vuol dire che si debba necessariamente optare per materiali costosi. L’essenzialità dell’arredo vuole, anzi, prima di tutto comunicare un’attenzione e un rispetto verso la povertà che c’è ancora in tante case, ma vuole anche esprimere che lo spazio libero è voluto perché la collettività si senta invitata a mettere del suo, a lasciare la propria impronta. L’idea complessiva che si vuole dare è quella dell’accoglienza e non solo individuando uno spazio fisico adibito a questa funzione.
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    Project details
    • Year 2011
    • Work started in 2010
    • Work finished in 2011
    • Status Current works
    • Type multi-purpose civic centres / Apartments / Kindergartens / Structural Consolidation
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