Piazza Comunale | Francesco Steccanella

Via Roma e riva destra del Lemene Concordia Sagittaria / Italy / 2003

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Il progetto riguarda esclusivamente una riconfigurazione, o meglio un restauro del suolo urbano: riconnette pendenze; raccorda o separa spazi; lavora per terra su pochi centimetri di un displuvio o sull’alzata di un gradino, sui pochi gradi d’inclinazione di una cordonata. Per scelte estetiche e tecniche si basa sulla “modestia” dell’intervento: la voglia di fare il meno possibile, non solo per un minimalismo programmatico, quanto per accentuare la fruibilità partendo da presupposti di “economia semantica”. Lo spazio urbano coincidente con via Roma, chiamato fin dagli anni quaranta del secolo scorso “piazza comunale”, pur nei limiti fisici ed economici, cerca di proporsi come una scultura orizzontale, un bassorilievo; è tendenzialmente monomaterico composto di listelli di trachite; l’arredo è controllato e organizzato in uno stretto legame tra panchine-lampioni-cestini a divenire segnale del percorso, un filo d’Arianna che accompagna il visitatore e lega indissolubilmente le diverse aree funzionali, dallo spazio antistante la Basilica al “porto” sul fiume. Consideriamo ai fini di una garanzia prestazionale appropriato proporre elementi di arredo già collaudati. Le lunghe panchine in legno, su disegno di Francisco Mangado, sono composte da diversi elementi ridotti affiancati, in modo tale che possano essere facilmente asportate. Unica difficile scelta presa analizzando la documentazione storico-fotografica, riguarda l’eliminazione di parte delle alberature a favorire una maggiore trasparenza visiva degli edifici storici dalla riva destra del Lemene; appare, infatti, nelle immagini che i filari di alberi s’interrompono davanti alla presenza degli edifici lungo il fiume. Nell’area a nord del municipio è stata decisa una ricucitura tra gli edifici di confine e la piazzetta del battistero; è eliminata l’asfaltatura e sostituita con la stessa pavimentazione in trachite di via Roma; non rinunciando ma accorciando la panchina che comprimeva e divideva in maniera troppo netta le due aree, si è potuto garantire una continuità spaziale senza creare ostacoli ai diversi possibili utilizzi. L’inserimento dei resti archeologici d’epoca romana all’interno dello svolgersi della vita cittadina, c’è apparso fin da subito un elemento che rilevi la ricchezza delle risorse locali, e prosegua quello che già accade nel grande spazio scavato a cielo aperto dove riaffiorano i resti antichi, una sorta di sala espositiva. E’ proprio su quest’aspetto che abbiamo posto l’accento; con discrezione abbiamo tentato di ampliare il “museo”, aggiungere una “sala”, riorganizzare “quelle” esistenti. Con discrezione, dicevamo, ma anche con attenzione a non creare uno spazio improprio, troppo delicato; si tratta pur sempre di una superficie che deve garantire determinate fruizioni, è uno spazio del cittadino e da lui deve essere interpretato. Vogliamo pensare che i giovani, magari, possano ancora ritrovarsi la sera seduti sul muretto lungo il fiume piuttosto che sulle panchine, o che il pescatore possa in tranquillità sentirsi a proprio agio. Insomma, il tentativo di restituire valore autentico ad un luogo comune della vita urbana. Il tema ci appare chiaro, è la riorganizzazione di un sistema architettonico complesso, formato dalla confluenza delle varie strutture: la piazza del Battistero, gli spazi del mercato, la terrazza sul fiume, l’area del porto e, non ultimo, l’accesso e la sosta carrabile. A questa frammentarietà si oppone una decisa intenzione d’unità.
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    Il progetto riguarda esclusivamente una riconfigurazione, o meglio un restauro del suolo urbano: riconnette pendenze; raccorda o separa spazi; lavora per terra su pochi centimetri di un displuvio o sull’alzata di un gradino, sui pochi gradi d’inclinazione di una cordonata. Per scelte estetiche e tecniche si basa sulla “modestia” dell’intervento: la voglia di fare il meno possibile, non solo per un minimalismo programmatico, quanto per accentuare la fruibilità partendo da presupposti di...

    Project details
    • Year 2003
    • Work started in 2002
    • Work finished in 2003
    • Client Comune di Concordia Sagittaria
    • Contractor Cipea
    • Status Completed works
    • Type Urban Renewal
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